Edicola361: Sentireascoltare

Il nostro incontro con Edoardo Bridda, direttore di Sentireascoltare, alla scoperta della sua redazione.

Edicola361: Sentireascoltare

Titolo della testata: Sentireascoltare

Tipologia: web

Qual è il pubblico a cui si rivolge?
Variegato. Dal 15enne al sessantenne. Chi ci legge di più sono universitari e trentenni.

Che spazio viene dato alla musica?
Quasi completo. Il restante è cinema

Musica di tutti i tipi o qualche genere in particolare?
Molti generi: tutti i derivati del rock, jazz ma anche musica classica, per il teatro, molta elettronica, Hip Hop, naturalmente, trap, sperimentale a vario titolo. Folk e tradizionale. Etnica e fusion.

Perché avete scelto di trattare solo la musica italiana o internazionale o perché entrambe?
No geography: da sempre parliamo di buona musica senza badare alle geografie.

Come si esprime l’unicità della testata? Quali le caratteristiche che la rendono unica?
Il modo di trattare l’argomento, variegato come i generi che trattiamo ma rientrante in una cornice, chiamala se vuoi linea editoriale. Difficile spiegare in poche parole; diciamo che la quadra la si trova selezionando e maturando con gente che unisce passione, un ampio bagaglio di ascolti e culturale. Non da meno, testi che informino, guidino e siano anche belli da leggere, a livello di narrativa e di italiano scritto. Alcuni sono più divulgativi altri possono essere super tecnici: dipende dall’argomento, dal genere trattato e dalla penna che scrive.

Da quando esiste la testata?
Dal 2002

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Qual è stato il percorso di crescita?
Siamo passati attraverso tutte le trasformazioni web, dagli inizi a oggi. Dai forum all’esperimento del magazine mensile in pdf a pagamento, dal sito statico a quello WordPress.

Come descrivereste la vostra immagine e impostazione grafica?
Istituzionale e anche un poco datata. Arriverà presto un restyle.

Quanto pesano per voi i social nella divulgazione del vostro progetto?
Abbastanza, ma è più Google che ci aiuta a far arrivare i nostri contenuti alla gente. Sul motore di ricerca compariamo abbastanza spesso scrivendo keyword come Beatles, Brian Eno…

Tra i social, quale trovate quello più efficace?
Senz’altro Facebook. Twitter in Italia non funziona se vuoi veicolare contenuti culturali. E’ per l’informazione al volo. Facebook, anche via sponsorizzate, ti permette di far arrivare un articolo quasi esattamente a chi è interessato a leggerlo e poi crea un po’ la community che era dei forum.

Chi è il direttore e qual è la linea che ha impostato in tema di musica?
Sono io (ndr. Sorride). La linea editoriale non si spiega univocamente perché non impongo a nessuno un pensiero o un atteggiamento nei confronti di generi o stili. Ognuno, se ben giustificato e se ben argomentato, può dire la sua. Fondamentale è comunque la contestualizzazione. Qualsiasi cosa può esser vista in tanti modi ma ogni cosa ha un contesto, e conoscere quello è fondamentale per criticare.

Che rapporto avete con gli uffici stampa?
Buono

Esiste ancora la concorrenza tra testate? Se si, come superarla?
Molto meno. Forse non c’è più! La gente litiga meno per la musica e per le classifiche e questo è un po’ il segno dei tempi.

Quali per voi, almeno due testate di riferimento per il vostro ambito/settore?
Internazionali: Pitchfork, Wire, Consequence Of Sound, Fact.

Indirizzo web

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Mauro Caldera
Mauro Caldera
Giornalista, creativo, scrittore, autore e conduttore televisivo. Nasce come pedagogista e insegnante. Oggi scrive di televisione, musica e spettacolo, svolge attività di ufficio stampa, progetta format per emittenti radio-televisive e contenuti autorali per case editrici.
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