Riki Cellini, “Quello che basta” sono le piccole cose

Indipendente, appassionato e controcorrente, Riki Cellini pubblica “Quello che basta”

Riki Cellini, “Quello che basta” sono le piccole cose
Riki Cellini, “Quello che basta”

C’è un filo sottile che attraversa le produzioni di Riki Cellini. Un filo che si lega, e ci lega, agli anni ‘80 per poi dipanarsi nel tempo grazie alla forza della tenerezza, della nostalgia e della semplicità di rimandi e citazioni che non sono solo meccaniche ripetizioni di suoni o arrangiamenti, ma autentiche reinvenzioni.

Un filo, dunque, che potremmo anche chiamare “amore”, così come il messaggio stesso di questa nuova canzone: lo straordinario del quotidiano, degnamente annunciato da una sigla. Un varietà “per parlare di niente” forse, ma in cui amiamo “battere le mani a tempo”.

Indipendente, appassionato e controcorrente, Riki Cellini pubblica “Quello che basta” a distanza di due anni da “Canzonissima”, l’omaggio citazionista che riporta alla bella televisione e alla musica di una volta.

«Indipendente ad hoc perché in tanti anni di musica ho sempre fatto di testa mia, sbattendola anche sui muri ma orgoglioso delle mie scelte motivate da una vera passione e da un grande rispetto per la musica – racconta di sé Cellini – vado controcorrente a favore invece dell’autenticità perché non mi è mai importato delle mode, delle tendenze, dei generi (nelle sette note come nella vita). Quello che caratterizza la mia musica è sicuramente una buona e sana dose di autoironia e il costante desiderio di mettermi in gioco».

Non a caso anche con quest’ultima produzione lo dimostra con una canzone da ascoltare tutta d’un fiato che sintetizza alcuni tratti dello stile di Cellini con quelli più tipici del sound indie italiano contemporaneo, scritta a sei mani con l’attore e compositore romano Attilio Fontana e con il musicista bergamasco Valerio Baggio che ne ha curato la produzione artistica.

Due minuti e mezzo, leggeri e delicati, di messa a fuoco su fotografie di quello che basta per ritrovare sé stessi con l’immancabile sarcasmo che caratterizza la maggior parte dei suoi dischi pop scritti con Attilio, quel pop inteso in maniera personalistica e ricercata, un po’ come, in modi e in tempi diversi, hanno saputo fare Lucio Dalla, Samuele Bersani e Rino Gaetano.

«Milioni di impulsi al giorno ci lanciano in un ipertutto dove riconnetterci con la nostra parte più intima è diventato un lusso impossibile, soprattutto per l’algoritmo che ci vuole sempre più sul ‘pezzo’ – racconta Attilio Fontana che, dopo il successo negli anni ‘90 con I Ragazzi Italiani, ha costruito un percorso tra musica, televisione e teatro – questa canzone è invece una finestra che sembra non esserci più e che ogni tanto è possibile scavalcare per fare un tuffo in una parte più semplice ma profonda di noi, quella del sentire inteso come ascoltarsi.

Parla del momento in cui decidiamo di chiederci dove stiamo andando e ci permettiamo di rallentare per riprendere possesso di noi, di un orizzonte che ha il tempo di un tramonto e che sa di sabbia sui piedi, del tempo di una sigaretta e di occhi che abbiamo avuto il tempo di guardare e ricordare, solo perché eravamo lì e in nessun’altro multiverso».

Riki Cellini - Quello che basta - cover
Riki Cellini – Quello che basta – cover

L’uscita del singolo è accompagnata da un videoclip diretto da Tommaso Pirotta per DMP Movies, collettivo di produzione cinematografica indipendente: «La musica è presa a schiaffi dagli algoritmi e dalla frettolosità della comunicazione social – afferma Cellini – il linguaggio cantautorale è diventato come una speranza tradita da riscoprire e coccolare.

Per questo confesso che mi commuove sempre ascoltare questo brano nato in un pomeriggio magico insieme ad Attilio e Valerio perché quello che basta è quel poco di cui abbiamo veramente bisogno e di qualcuno, magari accanto, capace di ascoltare anche il silenzio che rimane sempre un apostrofo bianco e bellissimo tra un gran casino e l’altro”.

 Cantastorie del panorama indipendente italiano con ampio seguito non solo perché attivo sul territorio da 30 anni, ma per le collaborazioni eccelse. Esplora le sue grandi passioni frequentando l’Istituto Europeo di Design (IED) ed il Centro Professione Musica (CPM) di Milano iniziando così a lavorare come Art Director nel mondo della pubblicità e a esprimersi come artista nella musica.

Pigro ma un vulcano umano, tranquillo ma sempre in movimento, propone la sua musica e le sue idee girando i locali della penisola in affollate serate “pop” conquistando la stima degli addetti ai lavori e del pubblico, a lui affezionatissimo.

Artista non per caso, Riki Cellini si confronta con tutte le forme di comunicazione: dal teatro alla televisione, dalla radio (ha collaborato con R101, RDS, Radio Number One) alla musica, naturalmente.

Dopo “Meravigliosa Mattinata” prodotto da Roby Facchinetti e “Trallallero Live”, “Rettoriano” è il terzo album: un personalissimo omaggio a uno dei personaggi più irriverenti e liberi della musica italiana di sempre, Donatella Rettore.

“Niente di nuovo” è l’ultimo album: un vinile-raccolta pubblicato all’inizio del 2020, con i momenti più rappresentativi del viaggio musicale di Cellini, impreziosito da inediti e speciali duetti.

Video intervista a cura di Domenico Carriero e Vincenzo Salamina

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