Watt, intervista ai vincitori del Festival di Castrocaro 2020

A tu per tu con la giovane band milanese vincitrice della 63esima edizione della kermesse rivolta alle voci nuove

Watt
I Watt si raccontano ai lettori di Musica361 in occasione dell’uscita del nuovo singolo “Fiori da Hiroshima”

Si è appena conclusa l’edizione 2020 del Festival di Castrocaro, ad aggiudicarsi il titolo sono stati i Watt, giovanissimo gruppo milanese composto da Greta Rampoldi, Matteo Rampoldi, Luca Corbani e Luca Vitariello. A convincere la giuria, oltre all’esecuzione delle cover di Rolls Royce di Achille Lauro e Vacanze romane dei Matia Bazar, è stata l’interessante performance che li ha visti proporre l’inedito Fiori da Hiroshima.

A chi dedicate questa vittoria?

Dedichiamo questa vittoria a tutti coloro che hanno sempre creduto in noi, ai nonni, genitori e amici che ci hanno sempre supportato e… anche a chi non ci ha mai creduto, ce l’abbiamo fatta!

Che ruolo gioca la musica nella vostra vita?

Sembra una banalità, ma la musica è la nostra vita. Dedichiamo 24 ore su 24 alle prove, alla composizione, ai concerti, non solo abbiamo deciso di voler fare i musicisti di mestiere, ce l’abbiamo nel sangue e non potremmo vivere un giorno solo senza suonare.

Quali pensate siano i vostri punti di contatto e i vostri punti di forza?

Prima di tutto il sound, ci piace spaziare e lasciare che la nostra musica venga influenzata da qualunque genere, senza pregiudizi. Poi la coesione tra di noi, che è fondamentale quando si ha un obiettivo così grosso in comune.

Watt, intervista ai vincitori del Festival di Castrocaro 2020
La copertina di “Fiori da Hiroshima”

Il mercato discografico di oggi, secondo voi, è ancora in grado di individuare e valorizzare il talento?

A volte si, a volte no, come sempre del resto. A noi, però, piace pensare che siano i consumatori, alla fine, a dare il vero valore al talento di chi fa musica.

Prendendo spunto dal nome della vostra band e dall’energia che portate con voi sul palco, quali sensazioni e quali stati d’animo provate suonando insieme?

Prima di tutto appagamento. Quando ci troviamo nella nostra sala prove a suonare viviamo le prove come un momento catartico, è la nostra droga. Ma non solo, per noi la musica è anche una terapia, quando siamo assieme cancelliamo tutto il male che ci circonda e siamo davvero felici.

La vittoria di Castrocaro vi consente l’accesso di diritto a Sanremo Giovani, quali sono le vostre aspettative a riguardo?

Non abbiamo aspettative, solo obiettivi, e il nostro obiettivo è di andare là e spaccare tutto, a prescindere da quale sarà l’esito.

Quale messaggio vi piacerebbe riuscire a trasmettere attraverso la vostra musica?

Ci piacerebbe trasmettere unità, la stessa che c’è tra di noi mentre suoniamo può esserci tra amici, in famiglia, in una comunità di individui.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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