Virginio e la consapevolezza che porta alla libertà di pensiero

Quattro chiacchiere con Virginio, al suo ritorno musicale con il singolo “Rimani”, brano che inneggia all’affermazione di sé stessi

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Virginio si racconta ai lettori di Musica361 © foto di Giuseppe Foglia

Dietro ogni fine c’è sempre un nuovo inizio, Virginio racconta questo tipo di presa di coscienza in Rimani, abbracciando lo spirito che ha contraddistinto i suoi esordi, impreziosendolo di maggiore consapevolezza e maturità. Il brano, disponibile a partire dallo scorso 2 aprile, è solo il primo assaggio del disco al quale sta lavorando insieme alla sua nuova etichetta MP FILM SRL.

“Rimani”, una parola che hai più volte pronunciato o che ti sei sentito più spesso rivolgere?

E’ una parola che dico difficilmente, perchè sono molto orgoglioso, essendo un acquario. Questo presuppone che io sia un po’ diffidente, un po’ sulle mie e, soprattutto, molto molto orgoglioso (sorride, ndr), il che non rappresenta sempre un lato positivo. In realtà nella canzone dico “Voglio che qualcuno mi dica rimani” ma, per fortuna, mi è capitato di sentirmelo dire nel corso della mia vita, più di quanto possa averlo fatto io.

Hai mai pensato di dare questo brano a qualcuno o dal primo momento in cui l’hai scritto eri certo di volerlo tenere per te?

In realtà quando scrivo non penso mai se un pezzo possa essere per me o per qualcun altro, generalmente scrivo e basta, a parte casi particolari tipo quando lavoro insieme a qualche altro artista, come nel caso di Laura Pausini. Con la mia etichetta MP Film abbiamo provinato diversi brani, ma questo pezzo in particolare ritornava sempre, era come se mi stesse cercando. A questo punto, evidentemente, aveva bisogno di uscire.

VirginioConsiderate le tue esperienze e i tuoi precedenti viaggi, a che tappa del tuo percorso senti di essere arrivato? 

Sai, quando sei preso completamente da un viaggio non riesci a capire bene dove ti trovi, forse lo realizzi nella tappa successiva. Oggi mi sento sicuramente un po’ più a fuoco, perchè ovviamente l’esperienza e l’età ti aiutano a vedere le cose in modo differente. Per carattere non guardo mai le situazioni in maniera distaccata, non mi piace, preferisco vivere più di pancia, anche se poi apparentemente posso sembrare pacato, in realtà non lo sono per niente (sorride, ndr), sono abbastanza discolo. Questo perchè mi piace ricevere la classica botta allo stomaco e sentirmi sempre in continua evoluzione.

Quali skills pensi di aver acquisito grazie all’esperienza di Tale e quale Show?

Sai, ho accettato questa sfida di Carlo Conti perchè in realtà la consideravo un ampliamento, di fatto così è stato. Proprio come quando collaboro e scrivo con o per altri artisti, immedesimandomi nella loro mente e nel loro linguaggio. “Tale e quale” per me ha rappresentato la stessa cosa, seppur all’ennesima potenza. E’ stata un’esperienza al di sopra delle mie aspettative, mi sono divertito parecchio e sono felice della reazione positiva del pubblico, perchè era un po’ di tempo che non facevo televisione, ricevere così tanto calore fa sempre piacere.

Coltivi altre passioni oltre la musica?

Guarda, amo molto disegnare, ho fatto l’Accademia delle Belle Arti, tra l’altro mentre stiamo parlando sto buttando giù qualche schizzo a matita (sorride, ndr). Poi ho studiato per cinque anni recitazione teatrale, una passione che ho sempre avuto e che, pur non coltivandola, mi resta addosso. Chissà se un giorno mi avventurerò anche in questo, per adesso c’è la musica e per me non conta nient’altro.

Se dovessimo definire “Rimani” con uno stato d’animo, quale sceglieresti?

Uno stato d’animo di consapevolezza, ma sicuramente anche di libertà. Ecco, direi la consapevolezza che poi porta alla libertà di pensiero.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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