Red Canzian, “Centoparole” per raccontare una vita: dalla musica agli affetti, per tracciare indirettamente un bilancio personale e professionale

Si è tenuta lo scorso 25 gennaio al teatro Circus di Pescara la presentazione, con successivo firmacopie, del libro “Centoparole per raccontare una vita” edito da Sperling & Kupfer. Con l’autore Red Canzian, polistrumentista e membro dei Pooh, ha dialogato Martina Riva.
Parlando al pubblico accorso all’evento, Red ha confessato: «A me scrivere piace perché piace molto leggere e questo libro ho voluto realizzarlo per voi. Non volevo fare un’autobiografia di me e dei Pooh. No, io volevo usare pezzettini della mia vita per prendere per mano ognuno di voi e portarlo a riflettere sulla propria vita».
E questi pezzettini di vita sono racchiusi in cento capitoli, ognuno caratterizzato in rigoroso ordine alfabetico da una parola. Dalla musica agli affetti, “Centoparole” per tracciare indirettamente un bilancio personale e professionale della propria vita: «Ho sempre creduto alla bellezza dei miei sogni, ho sempre creduto che fosse possibile. Ho fatto mia, infatti, quella frase di Walt Disney che ci indica che, se qualcosa puoi sognarla puoi anche farla. E io ce l’ho fatta anche grazie a due genitori meravigliosi che sono stati i miei primi fan e mi sono stati molto vicini. Però ho sempre creduto a quella che è la mia passione, la mia voglia, il mio sogno. E tutto questo lo racconto nel libro».

Una delle cento parole è “Amicizia” e parlando di amicizia Red non poteva non citare i leggendari Pooh che si apprestano a festeggiare nel 2026 il loro sessantennale. E svela che è stata proprio l’amicizia l’ingrediente base del loro successo: «Senza amicizia non poteva esserci un progetto. I Pooh hanno vinto perché avevano e hanno un unico progetto che si chiama Pooh. Noi abbiamo sempre lavorato per noi, per noi quattro, non per noi singoli. Poi abbiamo anche fatto delle cose da singoli perché così si imparavano altre cose che poi riportavamo in famiglia. Però noi abbiamo sempre messo passione e abbiamo ottenuto dei risultati, più che per il talento, per l ‘amicizia, per il rispetto, per la coesione che abbiamo avuto nel lavorare in un certo modo e per la passione che abbiamo messo noi».

Ma Red riconosce anche le difficoltà iniziali del leggendario gruppo: “Quando parlo dei Pooh io mi infervoro perché per tanti anni, credetemi, non siamo stati valutati per quello che eravamo. C’era una snobberia da parte di un certo tipo di stampa che ci ha fatto anche male all’inizio. Poi però abbiamo deciso di andare per la nostra strada ed eccoci qui”.

E ripensando agli esordi, con la maturità e la consapevolezza raggiunta nella vita e nella carriera, Red consiglierebbe a sé stesso giovane: “Comincia ancora prima ad osare e non aver paura di niente e se cadi sappi che è soltanto un inciampo e non una rovina o un fallimento. I fallimenti non esistono. Se non ci provi, non puoi fallire. E se ci hai provato, meriti di rialzarsi e di riprovarci.”
Ringraziamo Red anche per il breve saluto ai lettori di Musica361.
Articolo a cura di Domenico “Mimmo” Carriero