Maler presenta “Canti lunari”, il nuovo album

Maler presenta “Canti lunari”: il suo quarto lavoro discografico, affollatissimo di suggestioni poetiche e musicali

Maler presenta “Canti lunari”, il nuovo album
Maler

“Canti Lunari” il quarto lavoro discografico di Maler è una celebrazione del principio femminile dell’esistenza attraverso undici canzoni che mescolano mito e sogno nel segno della rinascita interiore.

Tra i rari artisti che, in controtendenza rispetto alle tentazioni del mercato musicale, sembrano credere ancora nel potere evocativo e taumaturgico della parola spicca sicuramente la figura di Maler, all’anagrafe Mattia Carlo Andreoli, che in questi giorni ha annunciato sul suo sito (www.cantidimaler.it) la pubblicazione su cd dell’album “Canti lunari“, uscito in formato digitale esattamente un anno fa.

Prodotto e arrangiato da Giancarlo Di Maria per Parametri Musicali, “Canti lunari” è il quarto lavoro in studio del cantautore veronese ed è composto da undici canzoni che, come dichiarato da Maler in più occasioni, intendono celebrare il lato segreto della natura.

Fin dal primo ascolto, in effetti, ci si trova catapultati in una sorta di sogno consapevole in cui le connessioni tra uomo e cosmo appaiono ristabilite, ogni mutamento è accettato e integrato, e la ricerca della propria verità interiore sembra l’unica strada da seguire.

Concepito durante il lockdown, trascorso dall’artista in un borgo spopolato della campagna padana, l’album è, al contrario, affollatissimo di suggestioni poetiche e musicali. Ogni strofa è una visione di paesaggi che, se da una parte ci proiettano tra le avvolgenti nebbie del Nord, dall’altra si arricchiscono di volta in volta di elementi mediterranei.

Animali guida, divinità greche e antichi riti di iniziazione ai misteri della Grande Madre, costituiscono l’ossatura creativa di questo progetto che sembra fondere tradizione alchemica, già esplorata da Maler ai tempi dell’album “Mutamento” (Parametri Musicali, 2010), ed echi di rituali pagani in un susseguirsi di immagini che lasciano senza fiato.

Raggiunto telefonicamente, Maler ci racconta: «La parola non può restituire completamente l’esperienza vissuta, ma può alludere, creare spazi poetici in cui siano i simboli stessi a raccontare, consentendo a chi ascolta di farli risuonare secondo la propria immaginazione e sensibilità. Nel periodo in cui le canzoni hanno preso forma ho camminato a lungo per i campi in perfetta solitudine, ritrovando una connessione perduta con il mondo naturale, una sorta di partecipazione mistica che mi ha toccato in profondità. Ma tranquilli – aggiunge ironicamente – non prevedo di fondare nuove religioni».

Maler - Canti lunari - Cover
Maler – Canti lunari – Cover

Abbiamo chiesto a Maler se, come per il precedente album “Mu” (2018) ispirato alla vita e alle opere dello scrittore Joseph Roth, anche ”Canti lunari” risenta di influenze letterarie. «Paradossalmente i riferimenti letterari sono emersi a disco ultimato – ci spiega – quando ho cominciato a cercare corrispondenze tra il flusso di immagini che avevo intercettato e le fonti del passato. Ho trovato cose estremamente interessanti, ma se devo riassumere in una frase il senso di questo progetto, mi affido a un’espressione di Bernardo di Chiaravalle che scriveva: “troverai più nei boschi che nei libri”».

Decisamente conquistati dagli arrangiamenti quasi cinematografici di Giancarlo Di Maria, abbiamo, infine, chiesto a Maler come nasca l’idea di servirsi dell’elettronica per vestire i suoi testi che sembrano, invece, sottintendere una profonda critica a un presente dominato dalla tecnologia.

«Non rilevo la contraddizione – ci risponde – l’intelligenza dietro i suoni del disco è tutta umana, frutto di studio e assoluta padronanza del linguaggio musicale da parte di Giancarlo Di Maria. Così come io ho la massima libertà sui testi e sulla componente melodica così Giancarlo, mio produttore e arrangiatore fin dagli esordi, ha mano libera sul mondo sonoro da costruire attorno alle canzoni e, ogni volta, mi sorprende per la capacità di aggirare le soluzioni più ovvie per creare, come in questo caso, un armonioso contrasto, che diventa equilibrio, tra la densità della parola e la fluidità dei suoni».

Non ci resta che invitare all’ascolto di “Canti lunari” e, per chi si fosse perso i dischi precedenti, di tutto il repertorio di questo cantautore, che sembra davvero credere nelle magiche virtù della parola.

Presentato al grande pubblico da Rosario Fiorello nel 2006, Maler, nel corso della sua carriera, ha ricevuto importanti riconoscimenti come il Premio SIAE/Club Tenco e il Premio Musicultura. Il suo progetto dedicato a Joseph Roth è stato presentato a Parigi, nell’ambito di un’iniziativa organizzata dall’Università La Sorbona per celebrare lo scrittore austriaco. Il suo brano più noto, “Demone del tardi”, tratto dall’album “Dell’ora o del mai” (Irma Records, 2006) è sigla dell’omonimo programma condotto da Gianmarco Bachi su Radio Popolare.

Articolo a cura di Gaetano Reggente

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