LegalPop, a chi appartiene il logo di una band che si è sciolta?

LegalPop, come muoversi tra musica e diritto 1
Nuova puntata di LegalPop: chi è il proprietario di un logo?

Molte band musicali usano un logo per identificarsi: attorno a questo ci sono molte questioni

Il logo. Ogni etichetta discografica ne ha uno, ma anche molti cantanti, specie i gruppi musicali che, per dare maggiore spessore internazionale alla propria arte, stabiliscono la loro identità anche da un punto di vista figurativo.

Quali sono, però, le regole intorno a un logo? Chi e come lo può riutilizzare? Chi ne è davvero proprietario? 

Sono interrogativi a cui probabilmente spesso non pensiamo, in virtù del fatto che acquistiamo dischi e consumiamo musica trovandoci i prodotti fatti e finiti: domande che quindi vengono poste prima di ogni realizzazione e che, per farla breve, non pensiamo ci riguardino particolarmente.

La lettera di Giacomo, che questa settimana ci scrive a proposito della sua band che si è sciolta qualche tempo fa, ci dimostra invece che, come tante questioni affrontate nella nostra rubrica LegalPop, non esistono domande di interesse esclusivo di una persona. Quando parliamo di canzoni e legalità, qualunque fruitore o produttore di musica può essere interessato.

Se anche  tu, quindi, hai una domanda in tema di musica e legalità, scrivici a redazione@musica361.it. Ti risponderà come sempre nella nostra rubrica l‘Avvocato Renato Moraschi. Ma andiamo a vedere nello specifico la domanda della settimana, a proposito del logo di un complesso. In fondo alla pagina, la nostra traduzione dal linguaggio legal a quello pop.

 

Buongiorno, 

qualche settimana fa avete parlato della proprietà dei brani di un gruppo quando questo si scioglie. Argomento che mi è a cuore essendosi sciolta la mia band un anno fa, dopo il lockdown che ha impedito di proseguire la nostra attività musicale. Purtroppo non c’è stata la volontà di riprendere e così, oggi, mi ritrovo a parlare di una realtà che non esiste più.

La questione, però, non riguarda solo le canzoni, ma anche il logo. Avevamo infatti un marchio simpatico che ci eravamo creati insieme con un grafico.

Ora che la band è sciolta, a chi appartiene il logo?

Chiunque di noi quattro può riutilizzarlo come vuole, deve sparire per sempre o è di proprietà del grafico?

Grazie della risposta,

Giacomo (Bergamo)

Risponde l’Avvocato Moraschi:


In primo luogo è necessario precisare che il logo è la componente figurativa di un marchio detto 
anche marchio figurativo, che individualizza, personalizza e fornisce il valore aggiunto allo stesso. 

Per rispondere alla domanda formulata è necessario fare una distinzione tra marchio registrato presso UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi), con designazione delle varie classi merceologiche prescelte nel settore di attività, e marchio non registrato.

Va da sé che la titolarità di un marchio registrato anche dopo lo scioglimento della band apparterrà al soggetto che ha proceduto legittimamente alla sua registrazione.

Qualora, invece, il marchio non sia stato registrato la titolarità del marchio apparterrà al soggetto/i cui sia stata attribuita la titolarità in base agli accordi – auspicando scritti – intervenuti tra le Parti.
Non vi è chi non veda come la tutela giuridica immediata circa l’appartenenza del marchio possa derivare dalla sua registrazione del marchio. 
DAL LEGAL AL POP
E’ auspicabile insomma che vi siano degli accordi scritti sin da subito per evitare che si generino confusioni in merito alla titolarità di un logo. Questo appartiene quindi a chi lo ha registrato legittimamente, qualora ciò non sia accaduto (come probabilmente nel caso del nostro amico Giacomo), bisogna rifarsi a quanto dichiarato per iscritto. Probabilmente, in questo caso, la firma del grafico potrebbe fare la differenza.
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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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