Lara Dei: un “Ex” per esordire!

Lara Dei: un “Ex” per esordire! La cantautrice aquilana spicca il volo con il suo primo singolo, sorridendo mentre svela verità amare

Lara Dei: un “Ex” per esordire!
Lara Dei

Ilaria De Amicis, in arte Lara Dei, è una cantautrice abruzzese, nata a L’Aquila. Attraverso una penna sensibile e una voce ipnotica, racconta la sua quotidianità con classe e raffinatezza, affrontando fragilità, nostalgia e amore. Debutta nel circuito musicale con “Ex”, un manifesto dolceamaro della società contemporanea, dove le relazioni si intrecciano in un eterno gioco di rimandi e desideri irrisolti.

Questo brano è uno specchio emotivo, tra le righe e le note si percepisce infatti tutto il peso emotivo delle giovani generazioni che faticano a lasciarsi il passato alle spalle e sono incapaci di chiudere i capitoli della propria vita. Con sonorità indie pop e un’anima synth pop anni ’80, il pezzo fonde malinconia e ritmo, alternando chitarre riverberate e un groove ballabile ma carico di sfumature emotive.

Oggi ci troviamo insieme a Ilaria De Amicis, meglio conosciuta come Lara Dei. Buongiorno e benvenuta tra noi! Come stai?

Buongiorno a voi tutti, è un grande piacere per me essere qui oggi. Sto bene e sono emozionata per questo presente che sto vivendo.

Come ti sei trovata in questa prima esperienza nel tuo debutto? Cosa hai provato all’uscita di “Ex”?

Ci ho messo tanto per uscire allo scoperto, suono da tantissimo tempo, circa dieci anni, ho girato per tutti i locali di Roma e ho avuto tante esperienze nei live. Ho aspettato così tanto perché volevo avere una realtà solida alle spalle che mi potesse dare quell’aiuto e quella spinta in più. Ho scritto tante cose che sono ancora in cantiere.

Ho proposto al mondo “Ex”, un brano che mi sembrava adatto proprio per i valori che porta e che comunica. In un mondo di violenza dichiara di volersi bene e di amarsi, attraverso un rapporto sano. Per quanto riguarda le sensazioni, sono una persona molto attenta e perfezionista quindi in realtà non me la sono goduta troppo. A livello emotivo è stato difficile perché venivo da un bagaglio abbastanza complesso da gestire. È stata la prima volta, mi ha dato sollievo.

Lara Dei - Ex - Copertina
Lara Dei – Ex – Copertina

È stato difficile per te chiudere un capitolo della tua vita attraverso questa canzone?

Questo pezzo non parla solo di me, all’interno ci sono più storie, racconti esterni e quant’altro. È stato un modo per espiare questo dolore, per riderci sopra, suona un po’ come una pacca sulla spalla. Da quando l’ho scritta, non ho percepito più questa vicenda come un problema ma l’ho accettata.

Consiglieresti questo brano a un tuo coetaneo?

Sicuramente dà una visione diversa dei rapporti, c’è il pensiero verso qualcuno al quale hai riservato solo positività. Alla base di tutto c’era una relazione sana.

Dove hai girato il videoclip di “Ex”?

L’ho girato a Lecce, l’agenzia che mi segue ha lo studio lì e avevano già in mente un determinato set.

Fin da quando l’hai scritta hai percepito queste vibrazioni?

Di solito quando scrivo non so di preciso di cosa sto parlando, per me la canzone è un mezzo terapeutico. Lo capisci dopo mesi di cosa stessi parlando quando scrivevo, il significato arriva sempre a mente fredda.

Com’è il tuo approccio alla scrittura?

Cerco di essere più spontanea possibile, se inizio ad ancorarmi a regole logiche non ne esco più, diventa un compito di tecnica e di stile e non mi piace. È tutta una questione di creatività e fantasia, i brani funzionano quando sono onesti.

Ho letto che è un brano scritto di notte. È il tuo momento preferito della giornata per sfogarti?

Sicuramente è un momento in cui il mondo si ferma; sembra che il giorno non mi basti mai, tutti corrono e vanno di fretta. La sera invece tutto si dilata e trovo ispirazione. Quest’ultima è un po’ maleducata, arriva quando gli pare senza bussare alla porta, “nel bel mezzo di una cena e ti fa la linguaccia”, come diceva De Gregori. La frenesia mette i bastoni alle ruote all’ispirazione, quando invece non va a comando.

Lara Dei: un “Ex” per esordire! 2
Lara Dei

Da quando hai iniziato con la musica ti vedi sotto un’altra luce?

Sono più consapevole. Questo è un mestiere che condiziona fortemente il proprio stile di vita. Se esco e guardo un tramonto probabilmente mi commuovo e ci scrivo sopra una poesia, poi sarò triste o felice. È una condizione che va considerata. Ogni lavoro determina in parte la persona che sei, anche se noi non siamo il nostro lavoro. Mi sento comunque cambiata dall’inizio.

Una tua caratteristica che hai conservato nel tempo?

La generosità incondizionata, la gentilezza fino al midollo. Sono una persona che dice sempre grazie, alla fine potrebbe dare un po’ fastidio ma non ce la faccio a non essere così. La gentilezza me la porta dentro fin da piccola.

Ti ricordi un momento in cui hai strizzato l’occhio alla musica?

Fin da bambina canticchiavo e i miei genitori capivano il mio umore o stato d’animo in base a quali melodie usavo. Inventavo canzoncine su qualsiasi cosa, era uno strumento per misurare le mie emozioni.

Da dove viene il tuo nome d’arte?

Sono molto legata alle canzoni d’autore, precisamente Lucio Battisti e Francesco De Gregori. Volevo a tutti i costi un nome d’arte composto da nome e cognome, per far parte anch’io della “vecchia scuola”. Volevo nel nome la L di Lucio e nel cognome la D di De Gregori. Ho giocato con il mio nome, Ilaria De Amicis, ho tolto le due I di Ilaria e ne ho aggiunta una al De.

C’è uno strumento che preferisci suonare?

La chitarra acustica è il mio strumento, è quello con cui scrivo e mi appoggio.

Dopo “Ex” hai già in mente come sviluppare i tuoi prossimi progetti?

Sto preparando un album che uscirà in autunno ed Ex è la punta dell’iceberg. I brani sono già pronti e tutti molto diversi tra loro. Il prossimo singolo avrà un’impronta pop.

Lara Dei: un “Ex” per esordire! 3
Lara Dei

L’Aquila come ti ha accolto quando hai deciso di fare musica? Che ambiente hai trovato?

Ho vissuto in una città colpita da un forte sisma, non c’erano strutture o spazi per fare musica, non c’era la dimensione e il tessuto sociale. Con il passare del tempo e con tutte le iniziative a cui ho partecipato devo dire che la città è stata molto accogliente e calorosa. È una terra che non dimentica il sangue e l’appartenenza. E io non dimentico mai le mie origini. 

Hai aperto qualche concerto?

Sì, la mia apertura più bella è stata ad Avincola, che poi con il tempo è diventato un amico, è una bella persona alla quale voglio bene perché è sempre sé stesso, è un punto di riferimento, ha una carriera importante. Ho aperto anche una volta ad Enrico Ruggeri a L’Aquila qualche anno fa.

Come ti piace riempire le tue giornate oltre alla musica?

Il mio primo pensiero è lo studio: canto, armonia, chitarra, è un po’ croce e delizia. Ho poco tempo per coltivare altre passioni. Forse il mio passatempo è ascoltare le persone e i modi diversi di pensare di ognuno. Sono curiosa della vita.

Programmi in mente per il futuro?

Durante l’estate suonerò molto in Italia, ho già alcune date confermate di concerti segreti. Ho un bel tour da Aosta fino al sud Italia, girerò tanto, la mia missione a breve tempo sarà portare la mia musica ovunque e vivermi le persone di ogni luogo. Così posso capire se la mia musica ha un valore e un riscontro.

Il tuo più grande sogno nel cassetto?

Il mio sogno è fare musica per stabilimenti balneari per persone anziane che fanno acqua gym, questo mi renderebbe davvero felice. Più in generale, vorrei vivere attraverso le mie parole: basta la creatività e una semplice chitarra per darti la giusta spensieratezza.

Vuoi lasciare un messaggio a chi ci segue?

Auguro a tutti di avere sempre dei sogni, si può fare a tutte le età, non c’è una scadenza. Sognare ti porta già a metà del percorso, ti rende vivo e giovane. Il mondo non bisogna subirlo ma viverlo.

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Simone Ferri
Ho 24 anni, vivo a Roma e nutro una forte passione per il giornalismo, in particolar modo per il settore della musica e dello spettacolo. Mi piace rimanere aggiornato con le ultime uscite musicali, scovare nuovi talenti e cantanti emergenti, intervistarli, ma soprattutto andare sempre alla ricerca della novità. Come risultato finale, si mette tutto nero su bianco, perchè le parole restano!
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