Nelle case e in tutte le autoradio d’Italia arrivò un fenomeno che cambio radicalmente diverse generazioni: gli 883, composti da Max Pezzali e Mauro Repetto.
Nel mondo non li conosceranno in molti, ma un’icona amarcord italiana degli anni ’90 sono stati, senza dubbio, gli 883. “Sei un mito” cantava Max Pezzali, accompagnato dall’esuberante Mauro Repetto. Erano loro il vero mito.
Cosa si cela dietro il grande successo degli 883? Sicuramente una delle tante formule magiche è stata la figura da direttore artistico di Claudio Cecchetto, il “Re Mida” della musica/radio in Italia. Inoltre, gli arrangiamenti erano ad hoc per l’epoca: simil disco dance, ma molto pop, dal ritornello super accattivante. Queste sono le caratteristiche vincenti che vengono attribuite, da sempre, agli 883.
Ma la loro vera forza sono stati i testi. Per rendere una canzone universale è necessario che tutti gli ascoltatori, dai più simili ai più opposti, condividano lo stesso pensiero. Così è stato, magicamente. Gli 883 parlavano di te, non come ne parlerebbe un conoscente, ne come lo farebbe il tuo migliore amico. Parlavano di te come se fossi allo specchio. E sapevano cosa ti dava gioia, cosa ti dava tristezza, quali fossero quelle angherie della vita che ti ostacolavano tutti i giorni. Il tutto in maniera intergenerazionale. Fenomeni veri. Amarcord lo sono diventati quando ancora erano insieme e continuano ad esserlo oggi ogni volta in cui Max Pezzali e Mauro Repetto fanno un passo per strada.
Se poi si pensa a quanto, oggi, vengano definiti “fenomeni” artisti che nemmeno parlano di noi, ma della loro vita assurda, distante dalla quotidianità, la nostalgia cresce esponenzialmente. È stato un grande mix: il giusto periodo storico, le direttive artistiche di un visionario esperto, gli arrangiamenti moderni (all’epoca) e i testi che toccavano nel dettaglio le peripezie della nostra vita. Forse, tra vent’anni, parleremo di altri artisti, forse, quelle che saranno le nuovissime generazioni, vivranno la “quotidiana guerra con la razionalità” senza sapere chi la cantava. Ma oggi l’amarcord in Italia sono gli 883. E lo saranno ancora per molto.