Julian Lennon porta a Milano Whispers Too – A Julian Lennon Retrospective”: una retrospettiva tra arte, musica e impegno sociale

Musicista, fotografo, documentarista e filantropo, Julian Lennon è tornato in Italia per presentare Whispers Too – A Julian Lennon Retrospective, una mostra fotografica inaugurata l’8 aprile, giorno del suo sessantaduesimo compleanno, presso gli spazi della galleria Still di Milano. L’esposizione sarà visitabile fino al 30 maggio.
Curata da Sandrina Bonetti Rubelli, la mostra rappresenta un’evoluzione della retrospettiva Whispers, presentata in precedenza a Venezia durante la Mostra del Cinema. Il titolo gioca con la doppia valenza del termine too – inteso sia come “ancora” sia come omofono di two, “secondo” – suggerendo al contempo continuità e rinnovamento nel percorso artistico di Lennon.
«Abbiamo voluto approfondire alcuni sussurri, questa volta immersi nella Milano dinamica e internazionale – spiega la curatrice – e proseguire il dialogo iniziato con l’artista nella mostra veneziana».
Uno sguardo intimo e universale
Le fotografie in mostra – paesaggi eterei, ritratti di artisti e amici come Sting, Elvis Costello, KD Lang, The Edge, Bono e il fratello Sean Lennon – raccontano storie silenziose, intime, quasi meditative.
«Ogni scatto è un sussurro che porta all’introspezione, ha dichiarato Lennon. Nessun set prestabilito, solo ispirazione: “Quando fotografo, ho un’idea generale del risultato, ma non preparo nulla in anticipo».
La passione per la fotografia è nata quasi per caso: «Ho iniziato fotografando le nuvole dall’aereo», racconta con semplicità. La sua prima mostra, Timeless, è stata presentata alla Morrison Hotel Gallery di New York nel 2010.
Julian Lennon Charlene Wittstock #14 Monaco, 2011Arte e filantropia: il progetto White Feather
L’esposizione sostiene la White Feather Foundation, fondata da Lennon nel 2007 per promuovere progetti a livello globale legati all’accesso all’acqua potabile, all’istruzione femminile nei Paesi in via di sviluppo, alla conservazione ambientale e alla tutela delle culture indigene.
Julian sostiene convintamente da tempo anche l’Amazon Conservation Team, impegnata nella salvaguardia della foresta pluviale e dei popoli nativi del Sud America.
«Voglio portare pace attraverso l’arte, anche se non è facile quando i leader prendono decisioni sbagliate. Possiamo solo fare del nostro meglio e sperare che la pace prevalga», ha affermato Lennon.
Una carriera poliedrica: fotografia, musica e narrativa
Julian Lennon ha pubblicato sette album, diversi singoli e brani per il cinema. A metà degli anni Ottanta ha raggiunto un notevole successo con il singolo Too Late for Goodbyes, quinto nella classifica statunitense e sesto in quella britannica, tratto dall’album Valotte, entrato nella top 20 in numerosi Paesi. Tra i suoi brani più significativi spicca anche l’ecologista Saltwater. Il suo ultimo lavoro discografico, Jude (2022), ha segnato il ritorno sulla scena musicale dopo undici anni.
Oltre alla musica, Lennon si è dedicato anche all’editoria per l’infanzia, firmando una trilogia di libri illustrati dedicati all’ambiente: Touch the Earth, Heal the Earth e Love the Earth. A questi si aggiunge il romanzo per ragazzi The Morning Tribe, ispirato alla lotta per i diritti dei popoli indigeni.

Un curioso aneddoto arricchisce l’esposizione: un incontro casuale con il principe di Monaco durante una mostra del cinema a Londra ha dato vita a un’amicizia e a una collaborazione. La futura principessa Charlene gli ha poi chiesto di realizzare un reportage esclusivo, ritraendola nei momenti più intimi prima del matrimonio. Una selezione di questi scatti è visibile all’interno della mostra.
Prossimi passi tra fotografia e musica
Alla domanda sulla possibilità di vederlo finalmente in tour per locali europei, Lennon risponde con cautela ma lascia aperta la porta: «A breve registrerò alcuni singoli e un EP per un’etichetta indipendente. Ma ora la mia priorità è questa mostra. Tempo al tempo».
Articolo di Mauro Teti