Gli Atlante, “Poi Rinascere” per essere imprevedibili

Gli Atlante, “Poi Rinascere” un nuovo e interessantissimo progetto che esplora temi personali: la crescita interiore, le paure e le relazioni

Gli Atlante, “Poi Rinascere” per essere imprevedibili
Poi Rinascere il nuovo progetto musicale degli Atlante

Gli Atlante sono tornati con un nuovo e interessantissimo progetto intitolato Poi Rinascere (Believe/Pioggia Rossa Dischi). Questo è un disco che tratta di imprevedibilità, di eventi positivi e negativi che si susseguono in una ciclicità, che non dipendono necessariamente dalla nostra volontà di agire, ma parla di come poter reagire a quello che capita e di tutte quelle cose che si acquisiscono dalla maturità, dalle esperienze e dall’unione di intenti.

Gli Atlante sono una band alt-rock di Torino, fondata nel 2016 e composta da Claudio Lo Russo (voce e chitarra), Andrea Abbrancati (basso) e Stefano Prezzi (batteria). Una band dallo stile musicale unico, ricco di sfumature e nato dalla fusione del rock alternativo, influenze elettroniche e sonorità post-rock e accompagnato da testi in italiano che esplorano temi personali, come: la crescita interiore, le paure e le relazioni. Noi abbiamo raggiunto Claudio Lo Russo, frontman della band che ci ha raccontato di questo progetto e dei programmi futuri.

Inizierei facendo un passo indietro: come nascono gli Atlante?

La nascita e il percorso è stato molto naturale. Eravamo molto giovani e suonavamo tutti in altri progetti a Torino, ci conoscevamo però nel giro musicale. Ad un certo punto, avevo un paio di brani da mettere in musica e ho cercato tra i vari gruppi della città, delle persone con cui poter dare vita a questo progetto. L’input è quindi partito da me (Claudio ndr.) e così ho trovato Stefano e Andrea. Abbiamo iniziato a fare delle prove, un po’ per gioco e un po’ per conoscerci, abbiamo fatto uscire casualmente un brano. Il pezzo ha avuto una buonissima risonanza in città e così abbiamo deciso di strutturare più approfonditamente il lavoro, fino a dare il via agli Atlante. Non siamo partiti quindi con l’intento di fare un progetto, ma è nato passo passo e solo dopo aver avuto un sincero apprezzamento nel giro musicale.

Atlante - Poi Rinascere - Cover
Atlante – Poi Rinascere – Cover

Un percorso naturale e che porta alla nascita di questo lavoro, ma cosa puoi dirci?

Siamo molto soddisfatti del lavoro che è venuto fuori, anche perché è la prima volta per noi di un lavoro prodotto da zero, registrato direttamente da noi e mixato con dei nostri amici. Insomma, un prodotto realizzato in casa. Un bambino per tutti e tre e siamo felici per come è venuto.

Poi Rinascere è un album imprevedibile e con una bella freschezza tra sonorità e temi trattati. C’è una qualche esigenza che si nasconde dietro questo album?

Ci piacerebbe che emergesse questa nostra volontà di racchiudere nello stesso progetto, sonorità di generi differenti tra loro. Voler sperimentare è quello che ricerchiamo da diversi anni e in questo lavoro abbiamo cercato di battere diverse strade. Riteniamo che ci sia bisogno di un qualcuno che provi a ricercare un qualcosa di nuovo, cercando di abbandonare l’autostrada principale per quelle vie alternative. La nostra volontà è di uscire da quegli schemi e quegli automatismi più classici. Ecco, è la nostra esigenza è quella di ricercare un qualcosa di nuovo sperimentando e cercando altre vie.

C’è un qualcosa che sperate possa emergere e arrivare maggiormente di questo progetto?

Il messaggio è che le persone devono uscire e ricercare la propria identità artistica. Uscire da quegli schemi per far rinascere un certo movimento. Secondo noi bisogna uscire da quelle infrastrutture e ricercare la qualità, non più la sola quantità. Speriamo che queste sfumature possano arrivare.

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C’è un pezzo che più di tutti spiega Poi Rinascere?

Se un ascoltatore avesse poco tempo, direi Primavera! Perché è l’incipit che ha fatto partire tutto ed è il brano strumentalmente, a livello di arrangiamento e di testo più completo. Primavera, infatti, racchiude un po’ tutto, è l’immagine perfetta di questo album. Perché la primavera arriva, volente o nolente, ed è indipendente dalla nostra volontà. È quel periodo dove tutto rinasce, dove cambia il mondo e cambiamo anche noi. Se uno invece potesse ascoltare tutto l’album, consiglierei di partire dall’inizio e seguire questo racconto nella sua interezza.

C’è un qualcosa che dalla vostra nascita ad oggi è rimasto?

La naturalezza con cui facciamo musica. Noi utilizziamo questo contenitore come sfogo creativo, perché in altre realtà non sempre abbiamo la stessa libertà. Non in tutte le situazioni c’è la possibilità di sperimentare o di mettersi in gioco. Con gli Atlante, invece, abbiamo la forza per liberare quell’elemento creativo. Infatti sono tanti i brani cestinati da noi, perché i nostri sfoghi non sono sempre coerenti con quello che vorremmo trasmettere. La voglia di ricercare quello sfogo artistico è rimasta, anche se sono cambiate molto le nostre vite.

Un bilancio di questo 2024 lo avete fatto?

Un bilancio molto positivo. Siamo riusciti a fare tutto quello che avevamo in mente, anzi su alcune cose anche meglio. Il disco ha avuto una bella risonanza e abbiamo cementificato una bella collaborazione con l’etichetta.

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Il vostro 2025 invece come sarà?

Il 2025 inizierà con il botto! Abbiamo già sette date a gennaio e dove toccheremo città importanti. Da febbraio invece andremo anche in provincia per presentare il disco nella maniera migliore possibile. Dopo tutto il lavoro fatto in studio, l’obiettivo del musicista è anche quello di riuscire a suonare live la propria creazione. Quindi il 2025 lo dedicheremo a suonare e a portare in giro questo lavoro!

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Francesco Nuccitelli
Francesco Nuccitelli
Nato a Roma e cresciuto a pane e musica, oggi è uno speaker radiofonico e un blogger. Laureato in Scienze della Comunicazione alla Sapienza, ama vivere la musica in tutte le sue forme e incontrare artisti sempre diversi per raccontare le loro passioni e le loro grandi storie. Un motto? «Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni» cit. Oscar Wilde.
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