Folk Stock, il primo maggio della folk e world music italiana 

Prende il via oggi alle 18:00 il “Folk Stock”, tre giorni di folk e world music dal vivo

Folk Stock, il primo maggio della folk e world music italiana 
Folk Stock una tre giorni di Musica 30 aprile, 1 maggio e 2 maggio 2021

Si tratta di un festival che coinvolge quasi cento artisti provenienti da tutto il territorio nazionale che hanno una caratteristica comune: si tratta di artisti indipendenti.

La direzione artistica della kermesse è di Giuseppe Marasco e Enrico Capuano che abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare i perché di questa iniziativa.

Enrico, di cosa si tratta?

Esiste una realtà musicale molto vasta, molto presente, molto seguita e che riempie le piazze di tutta Italia che continua a non essere rappresentata.

Si tratta di una musica “reale”, una musica di massa suonata da centinaia di band sparse in tutta Italia che non trova spazio, cui non viene concessa visibilità.

Vogliamo semplicemente dire: “Noi ci siamo”. Abbiamo organizzato questi tre giorni di musica world, ossia folk e folk-rock, al cui appello hanno risposto un centinaio di artisti tra band e solisti.

A un certo punto il palinsesto era completo e continuavano ad arrivare adesioni. Tra i partecipanti c’è, per esempio, Pietro Brega, un pezzo di storia della canzone popolare italiana, già nel “Canzoniere del Lazio”, ci sono gruppi di folk tradizionale ma anche gruppi che, nel tempo, hanno contaminato la loro musica di provenienza e altri che sono caposcuola indiscussi di questo genere musicale.

Com’è organizzata?

Si tratta di una staffetta di artisti che proporrà musica e parole e che andrà online sui canali social della piattaforma “Musica Popolare italiana”. Inizia tutto oggi, alle 18 e continuerà domani, 1° maggio, alle 20:30 e domenica 2 maggio alle 18.

Necessità di contarsi?

Forse sì. C’è oggi sempre più bisogno di ribadire che esistono in Italia realtà musicali che riempiono le piazze, fanno tournée di grande impatto e che suonano all’estero dove fanno ascoltare la loro musica che è la musica folk italiana.

Non è un caso che molti dei partecipanti siano molto conosciuti, cito tra gli altri “Sud Sound System”, “Yo Yo Mundi”, “Canzoniere Grecanico Salentino”, “I Lautari”.

Moltissimi di questi gruppi sono liberi, indipendenti ed è evidente che debbano essere rappresentati. Purtroppo la visibilità data a queste importanti realtà musicali è molto bassa e questa vuole proprio essere un’occasione per dargliela.

Tra i partecipanti c’è anche Moreno “il biondo”, reduce dal successo sanremese con gli “Extraliscio”.

Moreno nasce dal mondo indipendente, è passato dal MEI e attraverso una storia come la nostra. Il fatto che, quest’anno, sia arrivato sul palco del teatro Ariston è un fatto importante ma nonostante questo ha deciso di esserci e di partecipare a questo festival mentre altri, purtroppo, hanno avuto atteggiamenti più snobbistici, vittime del loro stesso successo.

Presenze come quella di Moreno ci aiuta ad avere maggiore visibilità all’evento e tutto ciò fa bene alla musica che vogliamo rappresentare.

Ovviamente, come dicevi, si tratta di un evento online.

Inevitabilmente sì anche se, per assurdo, questo è oggi lo strumento per far capire che gli eventi online non potranno mai sostituire quelli dal vivo.

Molto spesso, e lo dimostrano con la loro storia molti degli artisti partecipanti al festival, la musica è legata al pubblico non solo per la sua presenza, più o meno dinamica, sotto il palco ma per l’interazione che si crea con il ballo, altro elemento strettamente legato alla musica che suoniamo e che entra in simbiosi in maniera sinergica con la gente.

Folk Stock, il primo maggio della folk e world music italiana  Enrico Capuano
Enrico Capuano: C’è sempre più bisogno di ribadire che esistono in Italia realtà musicali che riempiono le piazze, fanno tournée di grande impatto e che suonano all’estero dove fanno ascoltare la loro musica che è la musica folk italiana.

Sarà possibile, in un prossimo futuro, trasformare questa esperienza in un grande show live?

È uno dei miei sogni. Certo ci sono grossi problemi economici come quelli riguardanti location, service tecnico, accoglienza. La world music appartiene alla nostra cultura musicale e a quella delle feste popolari e sarebbe, come si dice in questi casi, “una cosa buona e giusta”.

Le competenze, la qualità musicale e il pubblico ci sono. Serve un cosiddetto main sponsor, uno che creda nella qualità di questa musica e sulle sue potenzialità.

Altra importante novità, proprio di questi giorni, è la realizzazione di una lista indipendente per le elezioni del NUOVO IMAIE.

Il NUOVO IMAIE si occupa di diritti connessi e copie private, diritti già acquisiti in Italia. Non vengono dati agli autori, come succede per la SIAE, ma agli esecutori, a quelli che concorrono alla realizzazione di un’opera d’arte sia in termini fonografici sia di live radiofonici e televisivi.

Il NUOVO IMAIE gestisce fondi, organizza bandi, diviene veicolo di solidarietà com’è successo nella pandemia e riteniamo che, all’interno del direttivo, debba essere rappresentata una vera pluralità.

La nostra lista, “La squadra per la musica”, si propone questo, ciò permetterebbe al NUOVO IMAIE di essere più connesso al mondo reale e darebbe il segnale di un vero pluralismo che rafforzerebbe lo stesso NUOVO IMAIE.

C’è bisogno di una maggiore aderenza alla realtà, un nuovo modello di comunicazione, una presa di coscienza della mutazione del mercato discografico che tenga conto del fenomeno online e non ne sia vittima.

Abbiamo un programma di venti punti qualificanti che è visionabile sulle pagine social della lista. Non vogliamo essere una lista di opposizione ma essere una lista partecipativa che mette a disposizione la sua cultura. Si parla sempre d’indipendenti e ora non è più il momento di delegare perché alle parole debbono seguire i fatti.

Enrico Capuano è artista che non ha bisogno di presentazioni. Il suo percorso artistico, le sue scelte sono il sigillo di garanzia che il “Folk Stock” sarà un festival non solo da ascoltare ma anche un festival da ballare, anche se, quest’anno, lo potremo fare solo nel salotto della nostra casa. Ci saranno tempi migliori, intanto “buona musica a tutti”.

https://www.facebook.com/MPitaliana

 

Articolo a cura di Roberto Greco 

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