Il singolo anticipa l’uscita di un nuovo album di inediti del giovane cantautore, vincitore della Targa Tenco nel 2014
A sentirlo, specie se sta suonando dei pezzi del padre, si ha un tuffo al cuore. Per la durata di un pezzo Ivan è lì, di nuovo, con la chitarra in mano. Alzi gli occhi e ti trovi davanti davvero un Graziani. Solo che è il figlio a cantare, ma il cuore questo non lo sa, e gioisce lo stesso.
Però, a paragonarlo al padre, a inserirlo nella dimensione di “figlio d’arte”, si fa un torto. Filippo Graziani è un musicista, di quelli veri. Sulle orme del padre, certo, ma autonomamente, attraverso una lunga gavetta nei club americani, per approdare a un contratto discografico di tutto rispetto e a un premio d’eccellenza, la Targa Tenco ricevuta nel 2014 nella sezione Opera Prima per l’album di debutto Le cose belle.
Proprio recente (18 novembre) è l’uscita di Credi in me, primo singolo del suo nuovo album in pubblicazione prevista per il 2017. Una bella “ballad” moderna, con un testo che vive su una riflessione importante: «È una canzone sulla speranza, sull’importanza del contatto umano in una società sempre più rivolta all’egocentrismo. Parla di come sia essenziale avere qualcuno che creda in noi, sostenga le nostre azioni e ci spinga a superare i nostri limiti nella vita di tutti i giorni».
Il singolo è diventato anche un video diretto da Andrea Tani, sullo sfondo degli angoli più belli di Milano. Per la realizzazione è stata utilizzata una macchina da presa speciale (Red Epic Dragon) e un color grading d’eccellenza, curato dall’Alchemy’s Studio di Verona. Il risultato è un video dai colori intensi e dai dettagli vividi dal look moderno, in linea con la musica.
Non conosco le vere intenzioni o a chi pensasse Filippo quando ha scritto il testo di Credi in me. A me piace pensare che Ivan viva in quelle parole, e che in esse ci sia anche un ringraziamento. Perché non basta essere figli d’arte per diventare bravi musicisti: Filippo Graziani è sulla strada per diventare un riferimento del cantautorato italiano, in maniera sana, “old style”. Tanta gavetta, ottime idee e un talento naturale.