Da questa domanda nasce il brano Replay, di cui l’artista, che ha la musica nel sangue e nasce come chitarrista, ci ha parlato in questa intervista definendolo una canzone romantica, malinconica e riflessiva allo stesso tempo: “Volevo fare una canzone un po’ più ‘seriosa’ rispetto ad altri miei singoli”…
Ciao Felix, come nasce la tua passione per la musica?
Mi chiamo Felix Rovitto, nasco innanzitutto come chitarrista: la chitarra è stato lo strumento che mi ha approcciato alla musica e al volerla studiare. Ho iniziato da teenager, e la suono ancora, e dopo aver militato in varie band, dal 2017 ho deciso di intraprendere un percorso da solista, cantando e scrivendo le mie canzoni.
Come definiresti il tuo genere musicale e quali sono i tuoi cantanti di riferimento?
Definisco il mio genere pop: a volte cerco sfumature reggae/reggaeton in alcuni pezzi, ma di base mi ritengo un artista pop. Non ho particolari cantanti di riferimento, cerco di attingere da chiunque possa fornirmi spunti per la creatività
A proposito di generi musicali, oggi quello che va per la maggiore è la trap che però ha attirato anche tante critiche, cosa ne pensi?
Guarda, penso semplicemente che nel bene o nel male i tempi giustamente cambiano, e bisogna comunque cambiare ed evolversi in qualche modo: per quanto la trap sia da alcuni odiata, onestamente la ritengo l’unico genere, negli ultimi 10 anni, innovativo, rispetto a tutto il resto che già è stato creato, quindi, brutta o bella, evviva anche la trap!
Quali sono i maggiori problemi che hai riscontrato nel fare musica in Italia?
Generalmente ritengo che ci sia un po’ di “chiusura” nell’approcciarsi ad artisti indipendenti o meno famosi. Mi sembra di percepire sia da parte dei locali che di chi è nel settore una paura nel rischiare di investire in artisti che non riescono ad arrivare al grande pubblico
Il tuo nuovo singolo si intitola “Replay”, vuoi parlarcene?
“Replay” è una canzone che ritengo romantica, malinconica e riflessiva allo stesso tempo: volevo fare una canzone un po’ più “seriosa” (in riferimento alle lyrics) rispetto ad altri miei singoli. l’idea principale è stata: “Se mai dovessi andare a Sanremo, quale canzone porteresti?”, ecco il motivo per cui è nata replay.
Quali sono le tematiche di cui preferisci parlare nei tuoi pezzi?
Parlo per la maggiore dell’amore nelle sue varie sfaccettature, sia belle che brutte, e in generale racconto storie, non sempre personali. Cerco di prendere spunto da quello che mi racconta la gente, cosa gli accade, fatti della quotidianità che possono accadere a chiunque nell’ambito di una relazione.
Che rapporto hai con i social?
Sono sempre sui social ahaha, Instagram in assoluto: li odio per certi versi, poiché ti tengono sempre attaccato allo smartphone, ma se sei un artista e vuoi crescere non puoi assolutamente farne a meno
Cosa ne pensi dei Talent? Ti andrebbe di partecipare?
Quand’ero più giovane avevo un’indole molto più rock e sinceramente li odiavo: credo però siano un buon assist per farsi conoscere dal mainstream, ergo ben vengano anche i talent, anche se onestamente non me la sentirei di partecipare. Mi piace di più raggiungere obiettivi con le mie capacità.
Prima di lasciarci vuoi rivelarci i progetti futuri?
Nel futuro, continuerò sicuramente a produrre nuove canzoni, e spero nel breve termine di poter ritornare live, cosa su cui sto lavorando da parecchio tempo. Sicuramente, anche se non da protagonista in prima linea, lavorerò sempre con la musica, mia assoluta passione. Non potrò mai farne a meno!
LEGGI ANCHE > Cristian Marchi: la giusta “Motivation” per trasmettere energia positiva e carica interiore