Etichette discografiche indipendenti: Miraloop Records

Miraloop Records  si occupa, attraverso le quattro etichette discografiche, di quattro mondi musicali completamente distanti fra loro per generi e derivazioni

Etichette discografiche indipendenti: Miraloop Records Logo
Etichette discografiche indipendenti: Miraloop Records – Logo

La casa discografica Miraloop Records è formata da quattro etichette indipendenti: Hearts, Spades, Clubs e Diamonds.

Con queste quattro collane editoriali, ognuna con il suo catalogo e la sua storia, Miraloop propone e sviluppa tantissimi generi musicali.

Dopo esser stata la prima casa di produzione ad attuare questo modello, oggi Miraloop Records rimane un’eccezione tra le case discografiche indipendenti per il suo unire mondi così lontani in un’unica ricerca artistica, centrata su originalità e innovazione.

Ne abbiamo parlato con Gerolamo Sacco, co-founder della label assieme al fratello Niccolò.

Quando nasce Miraloop?

L’idea nasce intorno al 2007. Da diversi anni facevo il produttore per Media Records, la label che produceva Picotto, D’Agostino e altri ancora.

Durante il periodo della tesi di laurea ho percepito l’esigenza di studiare e mi sono iscritto al Conservatorio dove ho studiato composizione, un passo che mi ha traghettato dal mondo dell’elettronica indipendente alla musica cosiddetta più colta.

Durante la preparazione della tesi ho conosciuto Franco Battiato. Da questo incontro è nata la mia intenzione di rivedere il concetto di produzione musicale che mi aveva caratterizzato sino a quel momento e di affrontare diversi generi musicali.

Questa è la base della mia scelta che ha trovato una “casa” in Miraloop, una label che in effetti è quattro label contemporaneamente, ognuna con il suo carattere ma tutte animate da un unico spirito.

 Miraloop Records
Gerolamo Sacco, ideatore del progetto Miraloop

Quattro label? Come mai? Non ne bastava una?

Da sempre, quando l’uomo divide un intero, lo fa creando quattro parti di quell’unico insieme. Pensa alle carte da gioco ossia ai quattro semi, oppure ai quattro elementi acqua, terra, aria e fuoco e potrei continuare ancora.

È stata, di fondo, un’esigenza artistica ma nello stesso tempo anche un’esigenza professionale realizzata proprio per affrontare la musica a tutto tondo, senza limiti stilistici e di genere permettendoci così di affrontare la musica senza schemi limitativi.

Tornando ai semi delle carte, il loro significato va oltre la semplice rappresentazione iconografica da cui cuori ossia emozione, quadri ossia ricchezza, fiori ossia istinto e picche ossia intelletto.

Da questo punto di partenza abbiamo trovato le analogie con quelle che sono diventate poi le nostre quattro label. Sono così nate Hearts, Spades, Clubs e Diamonds.

Quando ho letto “La via dei tarocchi” di Jodorowsky e il suo modello d’interpretazione dei simboli ho trovato diverse analogie con il carattere musicale delle nostre quattro label.

In quel libro c’è una descrizione, relativa ad ogni figura simbolo, che sembra quello degli artisti che si occupano di ogni specifico mondo musicale

Dopo queste citazioni colte mi devi però dire da dove deriva Miraloop, il main name della label

Volevamo creare un’esperienza che rappresentasse, nel suo insieme, le due metà di un intero, ossia me e Niccolò mio fratello, le due figure complementari che hanno portato alla fondazione della label.

E ancora una volta la complementarità rappresentata da questo nome che, in effetti, è composto da due parti: Mira, ossia guardare e Loop, preso dalla musica elettronica.

Ancora un modo per rappresentare un dualismo che diventa unità e, quindi, unicità. Lo stesso square logo, che rappresenta una bambolina giapponese che però è rappresentata come una jolly, una parte bianca e una nera, come per lo Ying e lo Yang.

Miraloop Records square logo
Miraloop Records square logo

Quali sono i servizi che Miraloop offre ai suoi artisti?

Abbiamo iniziato lentamente, come era necessario all’inizio della nostra storia. Nel tempo abbiamo costruito un vero e proprio progetto all’interno del quale può lavorare chiunque.

A questo proposito abbiamo anche fatto scelte strategiche con questa filosofia come, per esempio, il lasciare la scelta editoriale agli artisti.

In effetti Miraloop può permettersi, oggi, di produrre nuovi artisti, spesso non ancora iscritti alla SIAE, ma anche artisti già in possesso di contratti editoriali, come è successo per il singolo di Andy dei Bluvertigo con Geo From Hell.

Oggi Miraloop è a tutti gli effetti una creative agency che è in grado di occuparsi a tutto tondo di un progetto discografico e realizzarlo al 100%.

Se serve ci possiamo occupare del progetto sin dalla fase di scrittura, sia del testo sia della parte musicale, per poi registrarlo, arrangiarlo, produrlo e metterlo sul mercato seguendo la promozione e la distribuzione.

Siamo sempre concentrati sul creare musica innovativa anche perché oggi non ha senso entrare nella bagarre delle visualizzazioni con le major per cui cerchiamo di caratterizzarci secondo questa filosofia.

Preferite lavorare su progetti embrionali, grezzi o su progetti già strutturati?

Oggi, troppo spesso gli artisti fanno sempre meno gli artisti e fanno spesso il lavoro che tradizionalmente sarebbe della label.

Preferiamo avere libertà nel creare e nello strutturare un brano perché riteniamo di avere una visione complessiva d’insieme superiore a quella che può avere il singolo artista.

L’ideale sarebbe avere un artista, già conosciuto e che ha già inciso diversi album, che ci propone di lavorare per lui a partire da una visione che lo rappresenti su cui applicare il nostro stile e la nostra filosofia musicale.

Etichette discografiche indipendenti: Niccolò Sacco, co-founder di Miraloop
Niccolò Sacco, co-founder di Miraloop

Dolenti note, com’è andata in questo anno e mezzo di pandemia?

Devo confessarti che le difficoltà sono state enormi e non parlo tanto di quella produttiva ed economica ma, soprattutto, di quella psicologica.

Certo che la pandemia ha dato “tempo” a molte persone di occuparsi dei propri sogni e quindi anche di creare progetti interessanti.

Dal punto di vista psicologico, invece, è stato devastante. Gestendo tante persone ci siamo resi conto che questo periodo ha lasciato dei segni indelebili, molti artisti si sono sentiti schiacciati da questo periodo, reazione di per sé positiva, ma molto spesso è stato difficile trasformare tutto ciò in buone idee sfrondate da un egocentrismo che, proprio in questo periodo, ha avuto picchi molto alti.

Al contrario, la mancanza dei live ha generato un sentimento di impotenza in molti artisti. Uno dei nostri compiti è anche quello di supportare i nostri artisti e, ripeto, in questo momento non è stato molto facile.

Possiamo parlare di punte di diamante nel vostro roster che, però, tiene conto delle quattro label?

Più che di punte di diamante, preferirei indicarti quattro release che rappresentano bene le quattro label. Ad esempio potrei citare “Link” di Junio per “Spades”, per “Clubs” ti cito Andy Fluon con Geo From Hell con il loro “Satisfied”, per “Diamonds” invece “Song on the water spirits” di Matteo Milani e per “Hearts”, invece, “Le strade” de Le Fragole.

Tutti i nostri artisti sono delle punte di diamante, aldilà della loro notorietà.

Miraloop Records Studio

Miraloop Records Studio

Nel progetto Miraloop la sperimentazione e l’innovazione sono aspetti importanti e frutto di scelte precise, in tutti i filoni che seguiamo.

Pensa ad esempio in “Spades” a tutto il filone dell’Ethnotronica, con Ethiopia Ringaracka e tutti gli altri, un mix di musica etnica di tutti i paesi del mondo e dub elettronico.

In “Hearts” sin da tempi non sospetti abbiamo combinato la musica pop italiana con l’elettronica, cosa su cui ora stiamo puntando tantissimo, e aggiungerei anche il fatto di unire la produzione di musica italiana con quella internazionale, per non parlare dei mondi sonori

di “Diamonds” a cui abbiamo dedicato due programmi sulla nostra web radio, Radio Miraloop, per esempio “Cinematica” e “Extreme Sleepers”, dove esploriamo i confini del sound design.

In “Clubs” con il remix di Atlantide di Sir Jane abbiamo prodotto quello che forse è il primo brano progressive house di sempre cantato in italiano.

Fate scouting? Avete producer che vi propongono artisti? Come vi possono contattare gli artisti che vi vogliono proporre la loro musica?

Abbiamo sempre puntato sul raccontare la nostra ricerca artistica andando a ricercare artisti per ogni specifico sound. Oggi, attorno a Miraloop, ci sono moltissimi artisti che ci chiedono di essere pubblicati, o anche semplicemente lavorati, da noi.

Nella fase iniziale, questa scelta è stata penalizzante ma, col tempo, si è dimostrata vincente. Purtroppo non abbiamo una vera e propria attività di scouting anche se ci piacerebbe molto trovare le persone adatta per farlo ma ci siamo resi conto che non è facile perché il rischio è distribuire false promesse e non è nel nostro stile.

Per l’invio dei brani, che preferiamo siano delle demo o addirittura un bel “voce e chitarra” come si faceva una volta abbiamo un mail che è info@miraloop.com. Nei limiti del possibile rispondiamo a tutti e chi non dovesse ricevere una risposta può tranquillamente riscriverci.

Articolo a cura di Roberto Greco

Condividi su:
Redazione
Redazione
La Redazione di Musica361 è composta da giornalisti, scrittori, copywriter ed esperti di comunicazione tutti con il comune denominatore della professionalità, dell'entusiasmo e della passione per la musica.
Top