Campa, "Loop": un punto di partenza dopo la svolta artistica

4 brani nuovi più il remix di una canzone del 2022. Luca Campagnaro, in arte Campa, in questo modo dà una svolta alla sua carriera professionale: un nuovo approccio alla musica per un artista che si sente maturato, che per i suoi testi parte dalla realtà di tutti i giorni e che riguardo alla Trap ha un’idea del tutto originale…

Ciao, con quale genere musicale sei cresciuto e quali sono i tuoi cantanti di riferimento?
Io sono cresciuto con il pop punk dei primi anni 2000, quando in TV giravano i video musicali di Green Day, Simple Plan, Blink-182, Sum 41. Poi con il tempo ho approfondito il genere e sottogeneri affini e ho iniziato a frequentare la scena, i locali, i festival per scoprire nuovi artisti e fare nuove amicizie.
A proposito di generi musicali, oggi quello che va per la maggiore è la trap che però ha attirato anche tante critiche, cosa ne pensi?
Siamo sicuri che la trap vada ancora per la maggiore? Penso che sia una forma d’arte e di espressione come le altre e che negli anni abbiano trovato spazio anche altri generi. Alcune contaminazioni mi piacciono se mi colpiscono particolarmente, ma in generale non ne sono troppo dentro. Per quanto riguarda le critiche, fanno parte un po’ del gioco secondo me…
Che rapporto hai con i social?
Ho fatto un po’ fatica inizialmente a gestire i miei canali, ma col tempo pubblicando sempre più brani ho iniziato a crearmi il mio spazio. Mi diverto a pubblicare sia cose di musica che frammenti della mia vita personale e lo trovo un mezzo fondamentale per fare nuovi contatti, senza abusarne troppo.
Da poco è uscito il tuo primo EP, Loop, vuoi parlarcene?
Ho voluto raccogliere e dare un senso alle canzoni scritte nell’arco del 2024. Si compone di 4 brani nuovi più il remix di una canzone uscita nel 2022. Per me rappresenta un punto di partenza per la mia carriera artistica, una sorta di biglietto da visita.
Loop rappresenta una svolta artistica differenziandosi dai primi lavori, come hai raggiunto questa nuova maturità?
Sicuramente il cambio di produzione mi ha aiutato molto. Ho lavorato con Ince, produttore e batterista dei WEL, alla scrittura dei brani. Ho scoperto un nuovo approccio alla musica in generale e sento di star maturando in una nuova direzione.
I tuoi testi sono ritratti della vita quotidiana, ma quali sono in particolare le tue tematiche preferite?
Non ho una vera e propria tematica preferita, ma mi piace farmi ispirare appunto da ciò che vivo e penso ogni giorno. Credo che tenersi tutto dentro non sia una buona cosa e per far uscire tutto mi faccio aiutare dalla musica. Mi fa sentire meno solo.
Secondo te quali sono le maggiori criticità nel fare musica in Italia?
Credo sia difficile adesso riuscire a ritagliarsi il proprio spazio nel mercato musicale italiano senza scendere a compromessi. Ma dall’altro lato penso che in Italia ci sia un buon attaccamento alla musica.
Oggi imperversano i talent, cosa ne pensi? Ti piacerebbe partecipare?
Per ora non ci penso, ma mai dire mai. Possono essere un buon mezzo per un artista per farsi conoscere.
Prima di lasciarci vuoi rivelarci i tuoi progetti futuri?
Non ho progetti ben definiti ma sono sempre a lavoro su nuovi brani.