Mirko Errani e Camelot Band: “Messaggio senza parole” feat Kautar, l’inizio dell’amore, quando si resta senza parole e arrivano le farfalle nello stomaco

Messaggio senza parole (PMS Studio) è il nuovo singolo della Camelot Band feat. Kautar, disponibile in digitale dallo scorso 2 aprile e già pronto per diventare uno dei migliori pezzi di questo 2025. Scritto da Stefano Nadalini e Mirko Errani, il brano racconta del momento più importante dell’amore: l’inizio! Quando si resta senza parole e arrivano le farfalle nello stomaco. L’amore raccontato con delicatezza, ma anche con la volontà di trovare il coraggio per dirsi tutto senza il bisogno di dire nulla. Noi abbiamo raggiunto Mirko Errani per farci raccontare di questo brano, della Camelot Band e dei progetti futuri.
Ciao Mirko e benvenuto tra le nostre pagine. Inizierei chiedendoti dell’emozione di questa nuova uscita?
In questo periodo noi della band stiamo bene. Stiamo facendo tante belle cose e questo brano è solo l’inizio. Abbiamo in cantiere tanti progetti interessanti, che non vediamo l’ora di farli ascoltare. È un periodo in cui stiamo lavorando tanto e stiamo toccando con mano una bella crescita. Iniziano ad arrivare bei feedback e anche chiamate per fare dei live. Intorno a noi c’è una bella attenzione da chi fa musica.
Messaggio senza parole è il titolo di questo ultimo singolo. Cosa ci puoi raccontare di questo brano?
È un brano nato quasi per caso e quando le cose non si programmano escono sempre dei progetti interessanti. Per i testi collaboro con un grandissimo scrittore che è Stefano Nadalini, un amico di vecchia data e che conosco da più di trent’anni. Un giorno Stefano mi chiama e mi dice che, dopo un sogno, aveva buttato giù delle idee per un testo. Così me lo faccio mandare un po’ per curiosità e un po’ per dargli anche il mio parere. Dopo aver letto il testo richiamo Stefano e gli dico: sai che il testo è veramente bello. Potremmo lavorarci per far uscire una canzone. Così insieme ci siamo messi a lavoro e all’inizio quello che era uscito fuori suonava molto anni ’80. Al che mi sono poi messo al pianoforte per ricercare un’altra traccia melodica e diciamo che ci stavamo avvicinando alla versione finale…
Versione finale che vede anche una collaborazione con una giovane artista. Com’è nata questa partecipazione?
Durante il premio Bruno Bottiroli, che è un contest nazionale dove vengono artisti da tutta l’Italia, arriva questa artista, di nome Kautar, che con questo timbro e queste sonorità molto simili a Malika Ayane mi aveva colpito da subito. Dopo la finale, con Raffaele Montanari della PMS, l’abbiamo contattata per chiederle la disponibilità di cantare insieme pin questo brano. Alla fine, nello studio di Ravenna di Montanari, abbiamo curato gli arrangiamenti e sistemate le ultime cose, anche perché era diventato un brano a due voci e così abbiamo terminato il brano. Ecco un brano nato per caso, con un duetto nato per caso e che si spera possa però arrivare a tutti.

Questo è un brano d’amore, ma per voi è un po’ una novità. Come mai vi siete voluti cimentare in questo tipo di racconto?
Perché il tema dell’amore è un po’ troppo inflazionato nella musica italiana. È un tema che tutti cantano e toccano in un modo o nell’altro. Diciamo che noi andiamo a raccontare una sfumatura diversa dell’amore e forse su questo siamo tra i pochi ad averla raccontata. Però questo testo era così bello che mi sembrava impossibile non utilizzarlo per un brano.
In attesa del videoclip, ad incuriosire è la cover di questo brano…
Il videoclip uscirà presto e sarà in bianco e nero. Sarà molto suggestivo e non vedo l’ora di farlo vedere. La cover è merito di Luca Venturi che è un artista fantastico e un mio grande amico. L’opera si chiama Lei e Lui e questa maschera mi aveva colpito incredibilmente. Infatti, appena vista, ho chiesto subito a Luca la possibilità di utilizzarla come cover del progetto. Anche questa è stata una scelta piuttosto casuale e sono felicissimo di ciò.
Immagino che insieme alla band state già lavorando anche a come portare live questo brano…
Stiamo già lavorando, soprattutto nell’ottica estiva. Intanto posso dire che saremo nel cast del Primo Maggio di Bologna e lì porteremo live per la prima volta Messaggio senza parole. Ormai siamo degli habitué del concertone di Bologna e abbiamo condiviso il palco con tantissimi grandi nomi come Mengoli o Mingardi. Quello del Primo Maggio è un concerto speciale per noi, perché lì abbiamo presentato diversi nostri inediti e anche questa volta ci terrà a battesimo con questo singolo. È una bella emozione poterci essere.
Un passo indietro: ci vuoi raccontare com’è nata l’idea della band?
Siamo una band di sei elementi e ognuno di noi veniva già da contesti in cui suonava. Quindi veniamo tutti da una bella gavetta. La band nasce nel 2018 e inizialmente scegliamo di essere una cover band, come accade per moltissime band che iniziano. Infatti, l’idea iniziale era di vederci per suonare insieme, poi quello che veniva era un tanto di guadagnato. Poi però abbiamo deciso di uscire dall’anonimato e di fare un qualcosa di più originale. Così abbiamo deciso di far uscire la nostra identità e scrivere qualcosa di veramente nostro. Dopo i primi brani, come Boomer, Estate o Sconfitto di successo, abbiamo iniziato ad avere un’attenzione diversa. Poi abbiamo incontrato Raffaele Montanari e da lì è partito il nostro percorso.

Quando vi siete sentiti pronti per proporre i vostri pezzi?
Quando abbiamo trovato il giusto equilibrio. All’inizio non è stato facile trovare i giusti automatismi e gli elementi giusti per la band. Il primo anno infatti è stato un po’ travagliato per noi. C’è voluto un po’ per creare un gruppo stabile e con cui condividere anche altro oltre la musica. La scintilla è scattata quando abbiamo trovato la nostra stabilità.
Negli ultimi anni avete calcato tanti palchi, scritte tante canzoni e partecipato a molti eventi. Il prossimo obiettivo?
Non ci vogliamo porre dei limiti. Abbiamo avuto la fortuna di cantare su palchi importanti e collaborare con artisti meravigliosi come il Maestro Roberto Costa (Lucio Dalla e Luca Barbarossa ndr.). Se non hai sogni non hai la spinta e la motivazione per andare avanti e quindi il nostro obiettivo è quello di crescere sempre più e portare la nostra musica a sempre più persone.