Giacomo Voli, “Ave Maria” un brano intenso e solenne, caratterizzato da sonorità epiche e da una potente interpretazione vocale

Giacomo Voli, “Ave Maria” il suo ultimo singolo
Giacomo Voli

È uscito “Ave Maria”, nuovo singolo di Giacomo Volifinalista al San Marino Song Contest 2025: brano epic-rock, riflessivo e potente. scritto insieme a Luca Sala ed Emanuela Bongiorni.

«”Ave Maria” è dedicato alle vicende tragiche dei migranti – racconta Giacomo Voli – nello specifico alla storia di Yasmine, una bambina della Sierra Leone salvata nel Canale di Sicilia a dicembre, aggrappata ad una camera d’aria in mezzo alle onde. Un parallelismo tra la sua fuga e quella di Maria, alla ricerca di accoglienza e di un posto più sicuro. Brano minimale, caratterizzato da un pianoforte che richiama l’ambiente classico e una melodia precisa e incalzante che ne fanno un rock epico, sorprendente nella semplicità musicale del ritornello in questa “eresia che si muove sulla cassa in quattro quarti».

https://youtu.be/LUwOrKvKOa0

Questo è un brano intenso e solenne, caratterizzato da sonorità epiche e da una potente interpretazione vocale. L’arrangiamento, curato da Luca Sala, fonde elementi sinfonici e metal, creando un’atmosfera maestosa e avvolgente. Il testo, evocativo e toccante, la produzione, curata nei minimi dettagli, esaltano la profondità emotiva del pezzo, valorizzando la voce unica di Giacomo Voli che conferma la sua straordinaria capacità di fondere tecnica e passione in una composizione di grande impatto.

Il video, regia di Luca Moretti, è nato velocemente, anche per tempistiche strette dettate dal San Marino Song Contest. «Nel girarlo – afferma Giacomo Voli – mi sono sentito un cantastorie che si dedica a punti di vista difficili, quelli che spesso non vogliamo esplorare. L’uso dello sfondo bianco e l’esagerazione del contrasto tra bianco e nero ha permesso di sovrapporre le animazioni del mare alle zone più̀ scure delle riprese, creando un interessante gioco emozionale e visivo».

Giacomo Voli, “Ave Maria” il suo ultimo singolo 1
Giacomo Voli

Giacomo Voli è un cantante emiliano, vincitore della quarta edizione di All Together Now, condotto da Michelle Hunziker, su Canale 5. Dopo questo risultato partecipa come ospite fisso a tutti gli eventi di Renato Zero, duettando con lui al Circo Massimo ed è presente nel suo disco Atto di Fede (2022), dove interpreta cinque canzoni.

Giacomo ha un’anima rock che lo contraddistingue. Dal 2016, è frontman dei Rhapsody of Fire, band di fama mondiale con cui ha già pubblicato quattro dischi anche come autore. Con loro Giacomo arriva a condividere il palco con artisti come Iron Maiden Manowar. La carriera internazionale di Giacomo Voli si intreccia strettamente con progetti dall’impronta rock e metal, come Rock the opera, dove militano grandi personaggi del rock quali Ian GillanJeff Scott SotoJoey Lynn Turner e molti altri. Voli, inoltre, ha all’attivo due album come cantautore, “Ancora nell’ombra” e “Prigionieri Liberi” e ha partecipato a molti progetti nell’ambito metal, sia come autore/compositore sia come interprete.

Giacomo Voli - Ave Maria - Copertina
Giacomo Voli – Ave Maria – Copertina

Apprezzato dal pubblico per le sue interpretazioni dei Queen, Giacomo Voli, non ha mai nascosto la sua venerazione per Freddie Mercury, del quale ammira l’ecletticità e lo straordinario talento creativo. Nel 2025 pubblica il brano Ave Maria, scritto con Luca Sala ed Emanuela Bongiorni e pubblicato da EBIM Records con cui si classifica ottavo al San Marino Song Contest, davanti a importanti nomi della musica italiana e internazionale.

Intervista a cura di Domenico Carriero 

Guido Elle: “Duepuntozero” il nuovo album di inediti,  brani che spaziano da atmosfere più rilassate a momenti di forte coinvolgimento ritmico

Guido Elle, “Duepuntozero” il nuovo album di inediti
Guido Elle (Foto Alex Chiapparelli)

Torna dopo una lunga assenza la poesia del cantautore romano Guido Elle, con il suo secondo album di inediti, “Duepuntozero”, che si pone esattamente a metà strada tra la canzone d’autore più classica e il pop-rock contemporaneo. Nel disco sono presenti 12 brani che spaziano da atmosfere più rilassate a momenti di forte coinvolgimento ritmico, con tematiche sempre attuali.

Gli strumenti acustici sono protagonisti assoluti, supportati da una sezione ritmica molto presente ed efficace, condotta da Matteo Locasciulli al basso e di Augusto Zanonzini alla batteria. Al piano, all’organo e alle tastiere lo stesso Guido Elle che, con Moreno Viglione alle chitarre e programmazioni, ha curato produzione e arrangiamenti dell’album.

«C’è una grande emozione nel presentare il mio secondo disco di inediti, “Duepuntozero”, una emozione mista a felicità che assorbe le sensazioni, le esperienze, i coinvolgimenti, le preoccupazioni, i pensieri, le felicità e i sogni che, tutti insieme, rappresentano il seme dell’ispirazione – dice Guido Elle. Non è un disco autobiografico, ma un ragionamento sul vivere, sull’amare, sull’essere uomo in un tempo pieno di cambiamenti.

Ma nel presentare il nuovo disco c’è anche un po’ di malinconia perché, in fondo, con l’uscita di un album si rompe il legame di esclusività che si crea tra l’autore e le canzoni che, dalla loro uscita in poi, vivranno della vita e del senso che ogni ascoltatore vorrà dargli…

Sia come sia, il mio desiderio più grande è che ogni ascoltatore possa riservare più o meno un’ora di tempo all’ascolto del disco, dall’inizio alla fine, come se leggesse un libro, senza randomizzare la riproduzione dei brani. Un ascolto alla “vecchia maniera”, dove la musica e le parole conducono il trascorrere del tempo».

https://youtu.be/F63ZW_Txiqw

TRACKLIST

Guido Elle racconta Duepuntozero brano per brano:

TRA LE NUVOLE

Ho sempre un senso di smarrimento nell’analizzare il tempo, e la strada mi sembra ancor più smarrita quando percepisco effettivamente il trascorrere degli anni. Ma non è tanto la sua inesorabilità a pormi all’angolo, quanto piuttosto la velocità con cui scorre il fiume della vita. Ma poi, alla fine, è meglio non pensarci, congelando i pensieri con la testa distratta nella leggerezza delle nuvole.

LA COSA PIÙ BELLA

C’è sempre qualcosa o qualcuno che accende un impeto più caldo degli altri. E ognuno ha il suo punto di riferimento, un porto dove scappare dalle tempeste. Ed esserne consapevoli è la cosa più bella.

FOTOGRAFO DI GUERRA

Un pensiero in canzone, un grazie profondo a tutti quelli che offrono la propria vita alla partecipazione, al racconto, al favore della memoria. In molti sono tornati, in molti no: in ogni caso, il coraggio di affrontare le bombe per il puro dovere di cronaca rappresenta un nobile sacrificio che si compie troppo spesso in una silenziosa distrazione.

PER ME

Una preghiera, una richiesta, un desiderio. A volte vorrei davvero che il mondo, almeno per un giorno solo, girasse solo per me.

LIBERAMENTE

Non c’è vita senza libertà. Una libertà senza confini. Credo profondamente nel perfetto parallelismo tra umanità e libertà, come elemento irrinunciabile al vivere, all’esistere. E così, senza libertà, non vale la pena vivere.

Guido Elle (Foto Alex Chiapparelli)
Guido Elle (Foto Alex Chiapparelli)

DALLA TUA PARTE DEL LETTO

L’amore può  vincere su tutto, e quello che mi piace dell’amore è il suo senso di pienezza, di soddisfazione, di completezza. E a me basta dormire dalla sua parte del letto per sentirmi al sicuro.

MICROCOSMO

È una grande fortuna vivere nella parte del mondo dove c’è ancora la possibilità di essere ed esprimere liberamente se stessi. Ma questa grande fortuna capita che annebbi la percezione della normalità. Ho scritto questa canzone per ricordarmi di ricalibrare la valutazione di quanto ci accade e che vale la pena incazzarsi solo per qualcosa di davvero importante.

LE LUCI DEL MONDO

Una luce nella sera può  scaldare più di un fuoco, può indicare la via ed essere la stella polare di ogni smarrimento. Tutto sta nel saper trovare quella accesa dalla giusta mano.

I PAZZI SIETE VOI

Tutto è nella prospettiva del punto di vista. Tutto è vero, tutto è falso. Mi sono fermato molte volte a ragionare sul concetto di pazzia non riuscendo, per , a trovare una soluzione, al di là di un paradigma medico-scientifico. Altrettante volte, l’esercizio di riflessione si è imbattuto anche sul significato di normalità, nel cui alveo risiede la interconnessione perfetta della follia, ovvero tutto ci  che non è normale è necessariamente “pazzo”. Ok, normale si, ma rispetto a cosa, rispetto a chi? È un po’ come l’idea di diversità, che nel passato è stata la genesi di persecuzioni disumane. Ed allora, chi crede di volare, è davvero folle o è solo un modo di fuggire dalla follia della normalità?

UN ATTIMO

C’è un filo che lega questa canzone a “Tra le nuvole”, nel senso che nell’imbattermi nella velocità del trascorrere del tempo, e non essendo riuscito a dare un senso alla vita, mi è venuta voglia di scrivere un suggerimento, da padre: un incentivo a vivere tutte le esperienze possibili, con la consapevolezza che, per , tutto è un attimo, e quindi forse non vale la pena perdersi.

Guido Elle, “Duepuntozero” il nuovo album di inediti 2
Guido Elle (Foto Alex Chiapparelli)

RINASCERE

Non sempre i giorni sono assolati, e non sempre la via di casa, quella che conosci e riconosci anche ad occhi chiusi, ti riporta al tuo “posto”. Sentimenti, emozioni, sensazioni; tutto ti pu  rendere fragile e quando il cristallo si rompe, allora ti auguri di rinascere più forte, magari tosto come un albero, radicato, irremovibile. Il cuore? Lo lasciamo da parte, nella fragilità di un impulso.

DUEPUNTOZERO

Ho imparato sulla mia pelle che la propria natura non si cambia. Si pu  certamente distrarre, magari ingannare, ma è un artifizio a tempo. Quello che è, rimane; è come brace che cova sotto la cenere:

la domanda non è “se”, ma “quando” tornerà ad ardere?

Il mio fuoco è tornato ad ardere con questa canzone, con questo disco, Duepuntozero.

Guido Elle, pseudonimo di Guido Locasciulli, è un cantautore romano cresciuto nel mondo della musica e dello storico club capitolino “il Locale”. Nel 2004 ha pubblicato per Hobo Records/Sony Music l’album d’esordio dal titolo “La Migliore Combinazione”, accolto molto favorevolmente dal pubblico e dalla critica e per il quale Alex Infascelli e Silvio Muccino firmano la regia, rispettivamente, dei videoclip dei singoli “Blue Velvet” e “La Migliore Combinazione”, quest’ultimo vincitore del Premio Videoclip Indipendente nell’ambito del Meeting delle Etichette Indipendenti – MEI.

Dopo un tour che lo ha visto girare l’Italia e la pubblicazione nel 2007 del singolo “Ogni istante” inserito anche in programmazione radiofonica di Viva Radio 2 di Fiorello- Guido Elle si allontana dalla ribalta discografica.

Dopo il singolo “Microcosmo” (maggio 2024), che ha segnato il ritorno di Guido Elle sulla scena musicale, esce il nuovo singolo “Tra le nuvole” che anticipa l’album di inediti “Duepuntozero”, in programma il 4 ottobre 2024 per Hobo Records.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

Setak, primo abruzzese di sempre a vincere una Targa Tenco, è tornato in concerto a Pescara lo scorso 21 marzo con l’Assamanù Tour

 Assamanù Tour - Setak
Assamanù Tour – Setak

Setak: “Assamanù”, un’immersione emotiva nelle profondità della propria storia personale, tracciata dalle corde di una chitarra che abbraccia i suoni globali e proietta le radici verso il futuro, dall’Abruzzo all’infinito.

«Assamanù è un disco che mi ha dato tanto – dice Setak. Sono felice di portarlo in tour anche quest’anno e di continuare a farmi stupire dalla relazione che hanno le mie canzoni con il tempo che passa.
Lo dico sempre, Pescara è la mia prima finestra sul mondo e sono particolarmente emozionato quando si tratta di suonare in questa città a cui sono profondamente legato emotivamente. Inoltre, per me il Circus rappresenta il primo cinema della mia vita e credo lo sia per tutti i Pennesi della mia generazione.
Sarò accompagnato dalla mia band al completo e inoltre avrò degli amici speciali che mi verranno a trovare sul palco. Sono molto emozionato e non vedo l’ora che la magia di questo tour cominciata con Milano e Roma arrivi a Pescara».

Nella tappa pescarese con Setak, sono saliti sul palco Nazareno Pomponi alle tastiere, Fabrizio Cesare al basso, Alessandro Chimienti alla chitarra e Emanuele Colandrea, batteria e percussioni. Opening: Marco Scipione.

“Assamanù” è il culmine di una trilogia musicale iniziato con il suo acclamato disco di debutto “Blusanza” nel 2019 e proseguito con “Alestalè” nel 2021. Un’opera che suggella un percorso interiore che vede ciascun album raccontare le tre fasi più importanti della vita di Setak: infanzia (“Blusanza”), adolescenza (“Alestalè”) e infine, oggi, la maturità.

Ad accompagnare l’artista fra queste pagine di diario che prendono la forma di canzoni c’è ancora una volta la sapiente produzione di Fabrizio Cesare: un vero e proprio sodalizio artistico iniziato anni fa in una casa di campagna e che non a caso ha portato Setak a riappropriarsi delle proprie radici, intraprendendo un progetto che ha i piedi saldamente legati alla propria terra d’origine e lo sguardo proiettato in avanti.

Setak, “Assamanù”: dalla Targa Tenco al Tour 1
Setak

Anticipato dal singolo “Curre curre” (guarda il videoclip realizzato in collaborazione con Medici senza frontierehttps://bit.ly/3U3mYYg), il terzo album dell’artista abruzzese è un gioiello che testimonia la sua abilità unica e personalissima nel saldare il dialetto della propria regione al blues, al folk d’oltreoceano e a tutte quelle musiche che hanno segnato la sua formazione emotiva di ascoltatore e musicista. Setak usa la propria tecnica sopraffina di chitarrista al servizio della scrittura di canzoni universali, setacciando nella propria storia più intima e nei suoi gusti per selezionare solo gli elementi più preziosi, come faceva anticamente lu setacciar, figura della tradizione agricola abruzzese nonché soprannome della sua famiglia, da cui Nicola Pomponi ha preso ispirazione per scegliere il suo pseudonimo.

Come per il nome d’arte, a dare il titolo all’album c’è un’altra parola abruzzese, “Assamanù”, che significa “in questa maniera”: una dichiarazione di identità, un atto liberatorio che rivendica la scommessa che l’artista ha saputo vincere lungo la sua trilogia discografica, mettendo al centro l’anima più sentimentale del dialetto per “dire cose normali condivisibili da tutte le persone del mondo”.

Setak (Foto Martina Dandreagiovanni)
Setak (Foto Martina Dandreagiovanni)

Attraverso le undici tracce dell’album, Setak esplora tematiche profonde come il tempo, la storia, la memoria e l’importanza di setacciare dentro sé stessi, esponendo un rapporto con la propria terra d’origine che sa essere anche critico e che non ha nulla di campanilistico o folkloristico. Perché “conoscere e fare sintesi del passato e della memoria ha un senso solo se serve per guardare al futuro”.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

Veth: “Intelligenza Artificiale” il nuovo singolo un invito a riscoprire la bellezza della vita reale e delle relazioni autentiche

Intelligenza Artificiale - Veth - Cover
Intelligenza Artificiale – Veth – Cover

Veth presenta il suo nuovo singolo “Intelligenza artificiale”: un pop sbarazzino con sfumature folk balcaniche che riflette sul contrasto tra semplicità e artificiosità: quanto rischiamo di perdere la nostra umanità nella corsa frenetica verso obiettivi effimeri?

In un mondo dominato dalla tecnologia e dalle interazioni superficiali, Veth osserva con sguardo critico una società sempre più alienata, in cui l’essere umano sembra trasformarsi in uno “zombie” intrappolato in un’illusione di connessione.

Il brano si fa portavoce di un messaggio universale: la necessità di riscoprire la bellezza della vita reale e delle relazioni autentiche.

Il videoclip, diretto da Dawson Film, traduce visivamente questo conflitto interiore: da un lato, la seduzione della tecnologia e della comodità digitale; dall’altro, il desiderio di tornare ai valori essenziali e a un’esistenza più genuina.

https://youtu.be/YHWdaolA8qg

Come recita il testo: “Tengo spento il cellulare e d’improvviso il frastuono se ne va, penso: adesso si sta meglio. (…) Perché lo so che al cuore non basta vivere in superficialità, la mia risposta è che vale abbastanza il prezzo della semplicità”.

Con “Intelligenza Artificiale”, Veth invita a una scelta consapevole: spegnere il rumore di fondo della modernità per riappropriarsi del proprio tempo e riscoprire il valore delle emozioni vere.

Veth, in arte Elisabetta Borille, nasce e cresce sui Colli Euganei, in provincia di Padova. Attrice, cantautrice, performer (fuochista e trampoliera), sin da piccola mostra una spiccata predisposizione per il canto e la musica, avvicinandosi in tenera età allo studio del pianoforte e dell’organetto diatonico.

Nel corso dell’adolescenza impara a suonare la chitarra da autodidatta, iniziando a comporre i primi brani cantautorali con i quali riceve riconoscimenti per la personalità artistica in diversi concorsi nazionali.

Veth, come convivere con la “Intelligenza Artificiale” 1
Veth

Si avvicina in un secondo momento al teatro collaborando con diverse realtà del nord e del centro Italia, spaziando tra il comico e il tragico, il teatro-canzone, il teatro di ricerca e di strada, sviluppando un personale approccio alla formazione grazie alla fusione dei caratteri provenienti dalle diverse discipline.

Attualmente lavora e si esibisce tra Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna.

Grazie alle sue qualità artistiche e compositive, con lo pseudonimo Veth nel 2023 firma il suo primo contratto con Time Bomb Music, agenzia di produzione musicale. Il suo primo singolo per Sorry Mom! “Perché lo fai?” è uscito nell’estate 2024.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

I Jam Republic fanno il loro esordio con un primo lavoro di composizioni inedite “Drink Me” è la fusione di stili e di modi, è il jazz nel senso più apolide del termine

Jam Republic, “Drink Me” il disco d’esordio
Jam Republic

Nasce il primo disco dei Jam Republic, una scrittura che cerca sin da queste prime battute la strada per uno stile unico, con un’impronta fusion, un sound che si dirige inevitabilmente verso un tempo moderno, di tecnica e di modi, dove generi e influenze si mescolano senza limiti. Si intitola “Drink Me” questo primo lavoro in uscita per Brutture Moderne: composizioni che nascono estemporanee da un processo interamente democratico nel corso del quale ciascuno dei sette componenti del gruppo ha messo a disposizione idee e background. Ci ritroviamo dentro i colori accesi di un cocktail, dentro le linee guida di una festa, dentro l’estrosa follia romantica di nuove visioni di jazz.

«Come suggerisce la parola “republic”, nel gestire il progetto abbiamo preso ogni decisione insieme e ci siamo sempre presentati come gruppo unico e unito, senza bisogno di frontman o di leader. Ogni brano ha un suo gusto proprio come i drink che gli abbiamo associato. L’unica chiave di lettura per questo disco è berlo fino alla fine». Jam Republic

Tracklist:

CosmopoliTan Sin
Il nostro intento non era fare una lezione di trigonometria, ma il risultato finale in termini di sonorità, giochi ritmici e tematici ci ricorda un po’ quella complessità. “CosmopoliTan Sin” è un brano del tutto fusion che costituisce un incastro ritmico e melodico in ogni sua singola parte, è un brano stimolante che non poteva mancare nel nostro album.

JAM TONIC
È un brano funk, ma tutto fuorché convenzionale. Gli interventi solistici all’interno della traccia sono molti come le direzioni che abbiamo deciso di prendere.

NEGRONI STOMP
È un brano del tutto fuori dagli schemi, se confrontato ai due singoli usciti fino ad oggi. Proprio come il drink, Negroni, ha un sapore forte e deciso. È una traccia cardine dell’album, costituisce un estremo stilistico che sotto molti punti di vista è presente in ogni nostro brano, ma in dosi ridotte.

 COFFEE BREAK

Questo breve pezzo di stacco nasce con un semplice groove e si sviluppa attraverso la sola improvvisazione, costituendo un vero momento di “jam” all’interno dell’album.

Jam Republic - Drink Me - Cover
Jam Republic – Drink Me – Cover

A ROOM IN HAVANA
Questo brano è una piccola finestra nelle sonorità latine che porta l’ascoltatore in posti più concreti e decisamente diversi dalle astrazioni invece suggerite dalle altre tracce dell’album. Da questo il richiamo nel titolo a Havana, città spesso associata nell’immaginario collettivo alla musica cubana per via dell’importante ruolo che ha giocato nel suo sviluppo.

HIGH SPRITZ
Questo è il primo brano che abbiamo scritto, per noi rappresenta un punto di partenza. L’abbiamo voluto inserire nell’album proprio per far sentire da dove siamo partiti e dove stiamo andando.

TEA SHORT
È stato pensato all’interno dell’album come un momento di pausa, un dolce tè caldo pomeridiano, per rilassare l’ascolto per poi ritornare a ritmi più vivaci…
MILKY WAY
Pensiamo possa essere il singolo dell’album, è uno dei pezzi a cui siamo più legati. Vedendo il riscontro che ha avuto tra gli ascoltatori ci ha spinto a credere ancora di più in quest’album.

Jam Republic, “Drink Me” il disco d’esordio 2
Jam Republic

I Jam Republic sono nati nel 2022 dall’incontro tra Marco Marchini, Giosuè Orselli, Michele Folli, Vito Bassi e Mattia Zoli.
Carichi di energia e voglia di suonare, si sono diretti fin da subito a toccare sonorità jazz-funk e fusion, suonando occasionalmente in eventi locali. Il progetto continua poi con la composizione di brani originali, in primis “High Spritz” che rappresenta la prima pubblicazione ufficiale. La poliedricità li ha spinti a seguire nuovi spunti, progetti e collaborazioni tra cui anche un repertorio soul e funk portato in giro insieme a cantanti ospiti.

Nel 2023 entrano a far parte del gruppo anche Marco Pierfederici e Riccardo Tramontani portando un nuovo slancio al suono e arricchendo ancora di più la palette di colori.

Il primo disco è “Drink Me”, composto interamente da inediti scritti lungo tutta questa breve carriera. Oltre ad essere una panoramica sull’intera attività del gruppo, questo primo lavoro è il risultato di uno studio mirato all’eterogeneità degli stili e delle note che vanno a comporre inediti complessi, sia strutturalmente che tecnicamente, ma comunque sempre molto attenti anche all’aspetto melodico.

“Drink Me” il disco d’esordio 3
Jam Republic

I Jam Republic sono:

Marco Marchini – sax tenore
Giosuè Orselli
– tromba
Michele Folli
– chitarra
Vito Bassi – basso
Mattia Zoli – batteria
Marco Pierfederici – pianoforte, tastiere
Riccardo Tramontani – sax contralto

Video intervista a cura di Domenico Carriero

Davide Shorty: “Nuova Forma” un viaggio intenso e personale che nasce dalle ceneri di un incendio che lo ha costretto a lasciare la sua stanza e il suo studio 

Davide Shorty, tutto prende una “Nuova Forma”
Davide Shorty

Il nuovo album “Nuova Forma” di Davide Shorty è un viaggio intenso e personale che fonde hip hop, soul, jazz e cantautorato che vede la partecipazione di Daniele Silvestri, Serena Brancale, Ainé, Casadilego e Giò Sada.

Nuova Forma è un viaggio intenso e personale che nasce dalle ceneri di un incendio (nel 2023 un incendio ha costretto Davide a lasciare la sua stanza e il suo studio a Londra) e si trasforma in un’opera che parla di rinnovamento, resistenza e bellezza nell’avversità. Prodotto interamente da Davide Shorty stesso, l’album è un mosaico sonoro che riflette su temi universali come l’amore, la mascolinità tossica, la depressione, la politica e la disillusione. Ogni traccia è un frammento di vita, nata da necessità e ispirata dal vissuto di Davide, che ha saputo trasformare le proprie limitazioni in risorse creative. Ogni brano è un invito a guardarsi dentro ed accogliere le trasformazioni.

«Mi è sempre piaciuto il concetto che «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma». Il mondo intorno a noi, e noi con esso, cambia costantemente: tutto è ciclico, nulla si svuota, cambia solo di forma. Questo mi è successo quando un incendio mi ha costretto a cambiare il mio modo di lavorare ed approcciarmi alla musica: ho iniziato a spostarmi costantemente, appoggiandomi a diversi studi sparsi per il mondo, ho prodotto in prima persona tutti i brani dell’album.
Questo disco è nato in maniera diversa, è stato un puzzle ed è figlio delle limitazioni.
Ma le limitazioni ti spogliano e ti mettono a confronto con te stesso. Ho trovato delle risorse dentro di me che non sapevo di avere: ho trovato la mia nuova forma».(Davide Shorty)

L’album è impreziosito dalle collaborazioni con Daniele Silvestri, Serena Brancale, Ainé, Casadilego e Giò Sada, ognuna nata prima di tutto da una grande amicizia.

Davide Shorty è un cantautore, rapper e producer di Palermo che unisce la sua inconfondibile voce soul con melodie contaminate da jazz e rap.
Dopo varie esperienze nella scena hip hop siciliana con il gruppo Combomastas, nel 2009 si trasferisce a Londra per intraprendere un nuovo percorso musicale. Nel 2012 fonda la band Retrospective For Love, con la quale si fa conoscere dalla scena underground del Regno Unito. Dopo essersi posizionato 3° alla nona edizione del talent show X Factor, nel 2015, l’artista siciliano firma per Macro Beats e pubblica il suo primo album ufficiale, “Straniero”, che vanta collaborazioni del calibro di Daniele Silvestri, Tormento e Johnny Marsiglia, e che lo porta ad esibirsi sui palchi di tutta Italia, parallelamente alle prestigiose collaborazioni con artisti internazionali come Robert GlasperJordan Rakei.

Nel 2018 pubblica insieme ai Funk Shui Project l’album “Terapia di Gruppo”, che viene apprezzato molto da pubblico e critica tanto da portare il progetto ad esibirsi in più di 40 date in tutta Italia incluse i prestigiosi opening internazionali a Chinese Man e Daniel Caesar (Grammy award 2019). La fortunata collaborazione tra Davide e i Funk Shui Project continua nel 2019 quando esce, per l’etichetta indipendente Totally Imported, l’album “La Soluzione”che conferma la sinergia artistica con il collettivo torinese. Al disco segue la pubblicazione del reboot dello stesso: “La Soluzione Reboot”, con all’interno l’inedito “Carillon” feat. Roy Paci.

Davide Shorty - Nuova Forma Tour
Davide Shorty – Nuova Forma Tour

Sempre nel 2019 collabora nuovamente con Daniele Silvestri nel brano “Tempi modesti”, singolo di lancio dell’album “La terra sotto i piedi” dello stesso Silvestri, mentre a Luglio 2020 pubblica “CANTI ANCORA?!”, singolo che vede la collaborazione con l’amico e suo ex giudice di X Factor, Elio degli Elio e le Storie Tese.

Nel 2021 partecipa alla 71^ edizione del Festival di Sanremo nella categoria “Nuove Proposte”, dove si classifica 2° e vince il “Premio della Sala Stampa Lucio Dalla”, il “Premio Enzo Jannacci NUOVO IMAIE” ed il “Premio Lunezia 2021” diventando l’artista più premiato dell’edizione.
Dopo il festival, ad aprile 2021 esce l’album “fusion.”, che lo porterà per due anni a calcare i maggiori palchi italiani.

Nell’estate del 2022 mentre continua il suo tour in giro per l’Italia, viene invitato da Jovanotti come ospite di due tappe del Jova Beach Tour ed arriva a suonare per la superstar mondiale Madonna, in occasione della sua festa di compleanno in Sicilia.
Nel 2023 collabora ancora una volta con Daniele Silvestri partecipando come su “Intro x” e su “Up in the Sky”.

A marzo 2023 un incendio porta Davide a lasciare Londra e trasferirsi a Budapest. Tra il 2023 ed il 2024, durante il suo live solo tour ” Fuori Fuoco”, vengono pubblicati i brani “Demone”, “Finestra”, “Essere Uomo”, “Nuova Forma” e “Lacrime Di Felicità” feat. Casadilego, che anticipano il suo nuovo album, interamente autoprodotto, “Nuova Forma”, uscito il 28 febbraio 2025.

Davide Shorty - Nuova Forma - Cover
Davide Shorty – Nuova Forma – Cover

“Nuova Forma” è il nuovo album di Davide Shorty, disponibile in fisico e digitale da venerdì 28 febbraio, uUn disco che si muove tra hip hop, soul, jazz e cantautorato.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

Marco Scipione: “H(ost) l’ultimo album. questo album porta all’estremo il processo di ricerca sonora e personale che persegue da anni

Marco Scipione, “H(ost)", l'ultimo album
H(ost) l’ultimo album di Marco Scipione

Marco Scipione è un acclamato sassofonista italiano, noto per la sua capacità unica di unire jazz, fusion, rock e metal. Utilizza effetti per distorcere e modificare il suono del suo sassofono, traendo ispirazione da fonti diverse, inclusi i paesaggi sonori eterei dei Radiohead. La musica di Marco è un viaggio attraverso costruzioni armoniche che evocano sia il familiare che l’ignoto, combinando la libertà improvvisativa del jazz con le qualità immersive della musica ambient.

Marco è noto per le sue performance dal vivo coinvolgenti e dinamiche.

Utilizza una vasta gamma di effetti elettronici e tecniche di looping per creare paesaggi sonori stratificati, offrendo al pubblico un’esperienza sensoriale davvero unica. I suoi spettacoli dal vivo non sono semplici concerti, ma veri e propri viaggi sonori che catturano l’attenzione degli ascoltatori e li trasportano nel suo mondo musicale.

Il nuovo album di Marco, intitolato H(ost), è uscito l’8 ottobre 2024 sotto l’etichetta Cassis Records. Questo album rappresenta un’evoluzione significativa del suo suono, combinando le sue tecniche distintive al sassofono con nuove texture elettroniche e architetture sonore ambient. Con H(ost), Marco esplora la parte più intima, dolorosa e pura della sua dedizione alla musica.

Marco Scipione - H(ost) - Cover
Marco Scipione – H(ost) – Cover

Questo album porta all’estremo il processo di ricerca sonora e personale che persegue da anni. Marco ha lasciato che le sue più grandi passioni ispirassero il suo sviluppo creativo e il processo di scrittura: dal suo cane Sergio fino ai Radiohead, dalle colonne sonore di film videogiochi fino al jazz. Tutto ciò che si ascolta in H(ost) è stato registrato dal vivo, senza sovraincisioni o loop, presso il Bunker Studio a Brooklyn (NYC).

Marco Scipione ha aperto il concerto di Setak lo scorso 21 marzo al teatro Circus di Pescara, ove è stato intervistato da Domenico Carriero.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

Ivan Francesco Ballerini, una preghiera, un viaggio e una speranza in “La Guerra è Finita” un urlo di pace dal peso poetico

Ivan Francesco Ballerini, “La Guerra è Finita”
Ivan Francesco Ballerini

“La Guerra è Finita”: ecco il nuovo disco del cantautore toscano Ivan Francesco Ballerini che torna a distanza di due anni con nuove canzoni. La guerra è il teatro dove vive e risuona una parola dal forte peso poetico. Sono canzoni di pace e di speranza.

La penna si è mossa assai prima dei conflitti a cui stiamo assistendo. La penna di Ivan Francesco Ballerini non si ferma dal 2019, anno del suo esordio con il disco “Cavallo Pazzo” uscito per la Radicimusic Records. Oggi esce il suo quarto lavoro di inediti dal titolo emblematico “La guerra è finita”, un monito, una speranza, un urlo di pace dal peso poetico e dal suono romantico di ballate folk dai contorni a pastello, come ci ha abituati sin dal suo esordio.

«Fino a qualche anno fa non avrei mai immaginato di scrivere canzoni. Ho trascorso più di metà della mia vita ad interpretare canzoni di altri autori, canzoni bellissime, ma non mie. Poi nel 2019 è scattata una scintilla, una molla, che mi ha spinto a mettermi alla prova. Ed è così che è nato “Cavallo Pazzo”, mio primo lavoro discografico, uscito nell’agosto del 2019. Da allora non mi sono più fermato. Ho lavorato incessantemente, scrivendo così, in soli cinque anni, quattro album.

Le canzoni che compongono questo mio ultimo lavoro che porta il titolo di “La guerra è finita” sono legate strettamente l’una all’altra da una richiesta ed un messaggio di pace e di amore. Tengo a precisare che sono tutti brani scritti prima dei conflitti che stanno attualmente sconvolgendo il mondo. Sono brani intrisi di poesia, perché è mia opinione che soltanto volando con la fantasia e la poesia si possono sconfiggere i mali del mondo, sfuggendo le leggi dell’economia che ci stanno rendendo schiavi, aridi e sterili. Nel brano “Il mondo aspetta te” che chiude questo disco lancio un messaggio di speranza alle generazioni future ponendo nelle loro mani le sorti del futuro del mondo». I. F. Ballerini

Sono 9 gli inediti, un viaggio che parte con un interludio musicale che poi ritroveremo in chiusura dell’album col brano che porta il titolo “Il mondo aspetta te”, brano rivolto ai più giovani che ancora hanno la possibilità di cambiare lo stato delle cose, auspicando un futuro migliore.

Tracklist:

  1. Il mondo aspetta te (Overture)
    Il viaggio inizia con questo componimento musicale che poi ritroveremo in chiusura
    del disco col brano “Il mondo aspetta te”.
  2. La guerra è finita
    È la Taylor song di questo nuovo viaggio ed è il brano che ha dato il titolo a questo nuovo disco. Si tratta sotto tutti gli aspetti di una canzone d’amore, che narra di un giovane soldato, che partito per il fronte tenta di mantenere un contatto con donna amata, spedendo lettere e canzoni che scrive durante questa sua nuova “forzata” esperienza. Una canzone d’amore in cui si sente fortemente la necessità di avere dei punti fermi, in questo caso la donna amata, una persona a cui pensare e scrivere per superare le atrocità della guerra e per sperare in un futuro migliore. Su questo brano è stato girato un video, ma preferiremmo definirlo un film, che vanta ancora una volta la regia di Nedo Baglioni. Ad affiancare Ballerini in questo brano la voce della splendida Lisa Buralli.
  3. Tra le dita
    Altro brano che parla d’amore, un amore che riesce a valicare lo spazio e il tempo: “tornerai ancora qui, siederai vicino a me, e nel buio ascolteremo nel silenzio, il trascorrere del tempo, lo scrosciare della pioggia e una ruga sul tuo viso che si bagna”.  Lei si è allontanata dall’uomo amato per un tempo indefinito, per poi tornare da lui e lui la giustifica, la perdona: “ed in fondo è più che giusto, tu sia andata via lontano, dal mio sguardo, dai miei occhi e la mia bocca”. Un brano da ascoltare in due.
  4. Tra bombe e distruzione
    Parla di una ragazza, una giovane studentessa, che vuole continuare gli studi nonostante le difficoltà che deve superare a causa della guerra che ha colpito il suo paese. La frase in cui Ballerini dice “la tua gonna che di rosso si è macchiata” indica con forza il periodo dell’adolescenza, il periodo più bello e nello stesso tempo più complesso nella vita di ognuno di noi. Ma il sangue ricorda anche la violenza, la violenza che una guerra porta dentro la vita di chi la guerra la subisce.  La canzone si chiude con la partenza di suo fratello per il fronte, lui sorridente mentre calza il suo cappello, lei distrutta al pensiero che forse non lo vedrà mai più “sorridente così”.
  5. Linea d’ombra
    Ispirato dalla lettura del bellissimo racconto di Joshep Conrad “La linea d’ombra”. In questo brano si narra ancora una volta di un viaggio, un viaggio sia fisico che spirituale, un viaggio che ci porta lontano dalle nostre origini, dai nostri cari e soprattutto dalle nostre certezze… ma non possiamo evitare di partire. Non partire vorrebbe significare restare ancorati a cose che in fondo non ci appartengono più, mentre il corpo e la mente ci stanno chiedendo di volare via lontano.
  6. Sulle pietre del mondo
    Un vero inno alla libertà e all’amore. Potremo definirla una sorta di preghiera.
  7. Perché mai – a Nedo e Janet
    Scritta in occasione del matrimonio di Nedo Baglioni e Janet a suggellare la loro unione e il loro amore che ha visto da pochi giorni nascere la piccola e meravigliosa Clelia. Si tratta sotto tutti gli aspetti di una canzone d’amore che evidenzia con forza l’importanza dello stare insieme e nel sentire fortemente il bisogno l’uno dell’altro. In un album che si intitola “La guerra è finita” prende ancora più forza questo messaggio di amore e di speranza verso il futuro. Il brano evidenzia anche la forte amicizia che lega Ballerini col suo amico fotografo e regista.
  8. Vestire di parole
    Ispirato ad uno dei più bei racconti de “Il sistema periodico” di Primo Levi intitolato “Ferro”. Parla di un amore finito. Come Primo Levi, anche Ballerini dichiara che è impossibile vestire di parole chi non c’è più, con la speranza illusoria di farlo esistere ancora. È l’unico brano in cui il giro armonico si tinge di jazz, forse proprio ad evidenziare l’impalpabilità dei ricordi verso chi è uscito per sempre dalla nostra vita.
  9. Il mondo aspetta te
    Il disco si apre con un interludio musicale estrapolato da questa canzone e con questa canzone si chiude l’album. La guerra è finalmente finita e il mondo aspetta chi, con le sue mani di artigiano, o con la sua fantasia di artista può riprogettare il futuro: “Il mondo aspetta te e le tue mani, che non lo sanno ancora ma stanno scrivendo la storia di domani”, scrive Ballerini. E ancora “La quercia nel grande giardino è colma di fiori, e i rami protesi nel cielo sembrano afferrare tra le fronde i colori, che il pittore ha cercato a fatica di intrappolare, dosando sapiente il pennello sul quadro che al mondo va fiero di mostrare”. Anche in questa occasione l’autore ricorda suo padre, il pittore Romano Ballerini. Un brano di immensa dolcezza e speranza, speranza riposta nelle mani di chi ci sarà domani.
Ivan Francesco Ballerini, “La Guerra è Finita” 1
Ivan Francesco Ballerini

Ballerini Ivan Francesco (Manciano, 15 gennaio 1967), nato nell’entroterra maremmano, sin da piccolo ha mostrato uno spiccato interesse per la musica, la letteratura e il canto.

Suo padre, Romano Ballerini, è un noto pittore, conosciuto grazie alla mostra di pittura di Manciano divenuta, col passare degli anni, un punto di riferimento per moltissimi pittori provenienti da tutto il mondo.

A casa di Ballerini sono stati ospiti pittori davvero illustri: Annigoni, Barbisan, Guttuso, solo per citarne alcuni. Sua madre è stata una insegnante, ed è a lei che, sul finire delle scuole elementari, Ivan chiese di acquistare un pianoforte per poter così iniziare a studiare musica.

Nel 1990 Ivan inizia la gavetta con esibizioni live chitarra e voce a spasso per l’Italia…

Nel 2019 esordisce con il disco “Cavallo Pazzo”, un concept – album, interamente dedicato agli Indiani d’America. Il disco, realizzato negli studi di registrazione Brahms di Cavriglia, a quattro mani col chitarrista e arrangiatore Alberto Checcacci.

Nello stesso anno riceve un prestigioso Diploma di Merito dalla casa editrice Aletti – Mogol, venendo selezionato con il brano “Preghiera Navajo”, una vera e propria preghiera laica, in cui l’autore immagina un punto di contatto tra i nativi americani e l’uomo bianco, usurpatore di terre e di libertà.

Nel 2021 esce il suo secondo disco di inediti intitolato “Ancora Libero”. Si tratta denso di riferimenti all’attualità: solitudine, amore, nuove tecnologie e tanto altro ancora.

Ivan Francesco Ballerini - La Guerra è Finita - Cover
Ivan Francesco Ballerini – La Guerra è Finita – Cover

Ad ottobre del 2022, per la casa discografica Milanese Long Digital Playing, Ballerini esce col suo terzo album dal titolo “Racconti di mare – la via delle spezie”, un album molto impegnativo che narra di un viaggio, non si sa se fisico o spirituale, ma un viaggio che ogni uomo, giunto ad un dato punto della sua vita sente il bisogno di compiere. La direzione artistica si riconferma nelle mani di Alberto Checcacci e ad affiancarlo troviamo: Alessandro Golini (violino), Alessandro Melani e Luca Trolli (batteria), Giancarlo Capo (chitarra, basso, arrangiamenti, cori), Stefano Indino (fisarmonica), Silvio Trotta (chitarra acustica, chitarra battente, mandolino) Marco Lazzeri (tastiere e pianoforte) Lisa Buralli (voce solista e cori).

Nel 2022 e 2023 ha partecipato al contest del Tour Music Fest con i brani “Riflessa nello specchio” (2022) e “Volare libero” (2023) arrivando in entrambe le occasioni alle finali nazionali che si sono disputate nella Repubblica di San Marino.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

Angelo Famao torna in radio, con il nuovo singolo “Zoe”: Zoe rappresenta tutte le donne, Zoe siamo tutti noi, Zoe non è sola

Angelo Famao, contro la violenza con “Zoe”
Zoe – Angelo Famao (Foto by Giuseppe Brancato)

Angelo Famao con questo brano vuole trattare il delicato tema della violenza e degli abusi sulle donne. Un grido per sensibilizzare le persone, gli uomini che ancora, oggigiorno, compiono questi atroci gesti e un abbraccio a tutte le donne che sono state vittime di violenza per dire che non sono sole, qualcosa cambierà.

«Ho scelto di portare avanti un progetto come Zoe perché per me è molto più di un brano. Zoe è un grido che da uomo e da ragazzo voglio fare ai ragazzi, agli uomini e ai bambini che mi seguono. Non è possibile e non è pensabile che ancora oggi si senta di episodi di questo genere. Molti testi delle canzoni di oggi sono pieni di insulti rivolti alle donne, sarà una moda? Non si scherza su queste cose – afferma Angelo Famao – a me della moda non interessa niente, sono me stesso, ho a cuore una causa come questa e la porterò avanti con tutte le mie forze. Se sarà necessario andare contro corrente ci andrò, ma nei testi delle mie canzoni c’è tutto me stesso, c’è quello che vivo, c’è quello che provo».

«È stato emozionante immergermi in una storia tanto intensa, consapevole della responsabilità di rappresentare un messaggio che può toccare il cuore di molte persone. Angelo Famao – dice Evian Ruta, regista del video – si è rivelato non solo un artista eccezionale, ma anche una persona straordinaria, con cui ho condiviso idee, visioni e una complicità che ha reso il lavoro naturale e fluido. Abbiamo alternato momenti di serietà, necessari per rispettare il tema, a un clima di sincera leggerezza che ci ha permesso di esprimere al meglio la nostra creatività. Questo lavoro mi ha lasciato un segno profondo, ricordandomi quanto sia importante usare l’arte per dar voce a chi non può farlo da solo».

Angelo Famao cantautore siciliano, è un fenomeno musicale che ha conquistato milioni di fanNegli ultimi 5 anni ha tenuto oltre 500 concerti, coinvolgendo generazioni intere, dai giovani ai nonni. Su YouTube, il suo brano “Tu Si a Fine do Munno” ha superato i 122 milioni di visualizzazioni, che dall’uscita nel 2018 è rimasto nei primi 40 brani italiani più visualizzati d’Italia, mentre “Se mi dai il cuore” ha superato i 20 milioni. Su Spotify conta oltre 650.000 ascoltatori mensili, e la sua presenza sui social è altrettanto impressionante: quasi 400.000 follower su Instagram e quasi 500.000 su TikTok.

Angelo Famao - Zoe - Copertina
Angelo Famao – Zoe – Copertina

Oltre a questi numeri straordinari, Angelo Famao è già disco d’oro e doppio disco di platino, riconoscimento del suo impatto crescente nell’industria musicale. Angelo Famao è un artista inarrestabile, in continua ascesa, che sta scrivendo la storia della musica popolare. A fine gennaio 2025 lancia “Zoe”, scritto e composto da Angelo Famao con Giovanni Segreti Bruno, Lao Simone e Mario Parise, brano di denuncia ma allo stesso tempo vicinanza per quelle donne che hanno subito o subiscono violenza, pubblicato da AF Production, edizioni Joseba Label.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

Morea: il nuovo singolo  “Dopo l’Ipnosi”, il risveglio da un’illusione, aprire gli occhi e riconoscere la verità per riprendersi la propria vita

Morea: “Dopo l’Ipnosi” il nuovo singolo
Morea: “Dopo l’Ipnosi”

Dal 28 febbraio 2025 è in rotazione radiofonica “Dopo l’Ipnosi”, il nuovo singolo di Morea prodotto dall’etichetta Roka Music.

“Dopo l’Ipnosi” è un brano scritto da Giorgio Sprovieri e Morea, con musiche di Giorgio Sprovieri e Roberto Cannizzaro, che racconta il risveglio da un’illusione. È un inno per chi ha trovato la forza di aprire gli occhi, riconoscere la verità e riprendersi la propria vita. La canzone nasce da una relazione in apparenza perfetta, ma che si rivela essere solo una costruzione idealizzata.

Morea si rende conto di essersi innamorata di una maschera, di una persona diversa da quella che credeva. Il pezzo affronta i temi della manipolazione e dell’ipocrisia, raccontando quel momento in cui finalmente si aprono gli occhi e si comprende che l’amore vero non può fondarsi sulle bugie. Con versi come “La recita è finita, cadono le maschere”, Morea canta la liberazione da una relazione tossica e il ritrovare sé stessa.

“Dopo l’Ipnosi” abbraccia sonorità rock intense e graffianti, amplificando il messaggio di rabbia, delusione e liberazione che porta con sé. Ogni nota e ogni ritmo seguono il flusso delle emozioni, alternando momenti più controllati e intimi ad esplosioni di energia che sottolineano la forza del risveglio interiore. L’arrangiamento, curato da Roberto Cannizzaro, dà vita a un sound potente e incisivo, in cui chitarre e batteria dominano la scena, sostenendo l’intensità del testo. Il risultato è un’atmosfera che esalta ogni parola ed emozione, trasformando la canzone in un’autentica esplosione di rock e verità.

Spiega l’artista a proposito del brano: «“Dopo l’Ipnosi” è stato come svegliarmi da un sogno che, in realtà, era sempre stato un incubo. Questa canzone parla di una relazione che pensavo fosse normale, reale, ma che era solo un’illusione, un’immagine che io stessa avevo creato di una persona che non esisteva davvero. Mi ero lasciata ingannare dalle parole, dai gesti, dalle promesse… ma alla fine ho capito che non c’era niente di reale, solo manipolazione e ipocrisia. “Dopo l’Ipnosi” è una canzone per chiunque si sia sentito intrappolato in una bugia. È un messaggio per dire che possiamo risvegliarci, possiamo smettere di idealizzare chi non ci merita e riprenderci la nostra vita. Ora so che non devo più cercare conferme dagli altri, ma solo dentro di me. Perché, alla fine, l’unica cosa che conta è essere liberi di essere noi stessi, senza illusioni».

Il videoclip di “Dopo l’Ipnosi” mette in scena uno scontro silenzioso, un duello tra passato e presente, tra illusione e realtà. È la rappresentazione visiva di una liberazione: una voce che si riprende il proprio spazio, uno sguardo che non trema più. Il messaggio è chiaro: il risveglio è avvenuto e non si torna più indietro.

L’idea di affrontare faccia a faccia il “nemico” è il fulcro della regia. Ogni espressione di Morea è un colpo inferto a chi l’ha manipolata; la sua bocca, un tempo pronta ad accogliere promesse e illusioni, ora è un’arma infallibile, capace di smascherare e ferire con la sua forza. La sua voce non è più silenziosa: oggi graffia, incide, rivela. Un taglio di luce netto sul viso, come una ferita ormai rimarginata. Questo fascio luminoso è simbolo di rivelazione, dell’illuminazione che segue il trauma. La protagonista emerge dall’ombra: ora vede con chiarezza ciò che un tempo si celava dietro maschere e menzogne.

Morea: “Dopo l’Ipnosi” il nuovo singolo 1
Morea

Anna Morelli, conosciuta nel mondo della musica con il nome d’arte Morea, è una talentuosa cantante italiana nata il 5 agosto 2004 a Cosenza. Il suo nome d’arte è un acronimo del suo nome e cognome, rappresentando un’identità musicale unica e riconoscibile. Fin da bambina, Anna ha mostrato una passione innata per la musica. La sua carriera ha avuto un inizio promettente quando ha partecipato al concorso “Vocine Nuove di Castrocaro”, un’importante vetrina per giovani talenti. Durante questo periodo, ha avuto l’opportunità di prendere parte alla realizzazione di un videoclip con il noto cantautore Povia, un’esperienza che ha consolidato la sua determinazione a perseguire una carriera nella musica. Il 2017 è stato un anno significativo per Morea. Ha vinto la categoria junior del “Cantagiro”, un concorso musicale di grande prestigio, e ha avuto l’onore di aprire lo spettacolo del Gran Gala di Natale di Albano, una leggenda della musica italiana.

Nel 2018, la sua carriera ha continuato a crescere. Ha aperto il concerto del famoso artista calabrese Mimmo Cavallaro e ha ottenuto il premio speciale al “Premio Katia Ricciarelli”, un riconoscimento che celebra i giovani talenti emergenti. Nel 2021, Morea ha iniziato la sua attività discografica con l’etichetta Roka Music. Questo periodo ha segnato un’importante svolta nella sua carriera, permettendole di creare sia brani inediti che cover riarrangiate. Alcuni dei suoi titoli più noti includono “Cubo di Rubik”, “Amerò Me Stessa” e cover riarrangiate come ‘’E la luna bussò”.

Morea: - Dopo l’Ipnosi - cover
Morea: – Dopo l’Ipnosi – cover

Morea ha continuato a partecipare a varie competizioni musicali, raggiungendo risultati notevoli. Nel 2022, è stata finalista del Tour Music Fest, un concorso che promuove i nuovi talenti musicali in Europa. L’anno successivo, nel 2023, ha ottenuto il secondo posto al Roma Music Festival, un riconoscimento importante che ha ulteriormente consolidato la sua reputazione. Sempre nel 2023, è stata semifinalista a Castrocaro, una delle competizioni musicali più prestigiose in Italia.

Morea è conosciuta per la sua voce potente e versatile, capace di esprimere una vasta gamma di emozioni. Le sue canzoni spaziano tra vari generi, con un particolare focus sul pop e la musica leggera italiana. Le sue influenze musicali includono i grandi artisti pop nazionali ed internazionali, dai quali trae ispirazione per il suo stile interpretativo e per la scrittura dei suoi testi.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

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