I Cosmonauti Borghesi approdano a Sanremo Giovani con “Aurora Tropicale”: un inno alla bellezza imperfetta della nuova generazione
Dopo un’estate in giro tra festival e concerti, la giovane band romana Cosmonauti Borghesi si prepara al Sanremo Giovani, traguardo molto importante a questo punto del loro percorso artistico.
La formazione – Leonardo Rese (voce e tastiere), Alessandro Mastropietro (chitarra) e Marco Cestrone (batteria) – si esibirà con “Aurora Tropicale”, una traccia che fonde influenze pop, funk, rock e disco, catturando l’anima della generazione contemporanea.
L’amore imperfetto come un “disastro da ammirare”, la canzone parla delle contraddizioni e della bellezza dell’essere autentici. Con questo inno all’imperfezione, i Cosmonauti Borghesi vogliono rispondere alle pressioni sociali che spingono i giovani a conformarsi a standard spesso irraggiungibili.
«Viviamo in una società che ci porta a cercare di apparire perfetti per essere accettati,” dichiara la band, “ma ‘Aurora Tropicale’ vuole ricordare a tutti che sono proprio le imperfezioni a renderci unici e speciali».
Il messaggio forte e universale del brano ha già iniziato a risuonare: il video è stato pubblicato sul sito della RAI / Sanremo Giovani ed è possibile vederlo a questo link: https://shorturl.at/OR9kI
Il pezzo è pronto per catturare l’attenzione del pubblico di Sanremo Giovani e di tutta Italia.
I Cosmonauti Borghesi non sono solo una band, ma un gruppo di amici uniti da ideali e visioni comuni. La loro musica, un’esplosiva combinazione di suoni vintage e moderni, ha già conquistato un vasto seguito.
Dopo l’esordio nel 2023 con il singolo “Tutto Inutile” e il successivo successo di “Lemon Gin” e “Quel Che Sarà”, il 2024 ha segnato un ulteriore passo avanti nella loro carriera con l’uscita del loro primo album Felicità di Sale.
Nel 2025, la band sarà pronta a pubblicare un nuovo album, prodotto dalla label CinicoDisincanto / ADA, che promette di portare il loro sound in una nuova dimensione.
Con il loro sound coinvolgente e il messaggio potente di “Aurora Tropicale“, i Cosmonauti Borghesi si preparano a far vibrare le corde dell’anima e a lasciare un segno indelebile nel panorama musicale italiano.
Sanremo Giovani li attende, e loro sono pronti a portare la loro energia esplosiva e il loro spirito autentico sulla scena nazionale.
Video intervista a cura di Domenico Carriero
Francesco Balasso, “Goccia a Goccia”
Francesco Balasso, “Goccia a Goccia” il nuovo singolo, per dare un futuro al mondo, una canzone che invita all’azione consapevole ma anche alla riflessione
È uscito lo scorso 12 settembre “Goccia a Goccia”, nuovo singolo del cantautore Francesco Balasso.
«Il brano “Goccia a Goccia” è una riflessione profonda e poetica sull’importanza di ogni piccolo gesto e contributo individuale nel contesto più ampio del mondo e dell’ambiente. Attraverso il simbolismo della goccia d’acqua, emergono temi come il cambiamento climatico e l’azione personale.
Nel complesso, “Goccia a Goccia” è una canzone che invita all’azione consapevole, ma anche alla riflessione. Il tema dell’acqua come elemento trasformativo è centrale, suggerendo che ogni piccolo contributo personale è parte di qualcosa di più grande, capace di creare un cambiamento sostanziale», dichiara Francesco.
Come indicato nell’intervista, Francesco ha coinvolto i suoi follower sui social per scrivere assieme dei versi del brano: «Sono emozionato di condividere con voi questo reel speciale, dove ognuno di voi ha lasciato il suo segno. Grazie per aver reso questa canzone ancora più potente con le vostre storie e la vostra energia» ha scritto appena il brano è uscito.
Come lo stesso Francesco ha riportato sui social, “Goccia a goccia l’ho scritta in pochissimi giorni a ridosso del Ted X ispirato da questo macro tema incredibile che l’acqua è un brano fresco-come l’acqua-ritmato, e festaiolo; sì perché non avrei potuto festeggiare questo elemento, se non con aria di festa oltre che di gratitudine.”
Francesco Balasso ha pubblicato il suo album d’esordio “Via Marconi 38” nel 2016. Nel 2017 ha quasi raggiunto la finale nazionale di Musicultura e aprendo concerti per band e artisti nazionali.
È uscito nel 2020 il singolo “Have a Goodnight Again”, seguito da “Origami” nel 2021, “Come Una Canzone” e “Polaroid” nel 2022, e “Chi Sono”.
Nel 2023 ha suonato live a Casa Sanremo e ha partecipato a Una Voce Per San Marino, pubblicando anche il suo secondo album “Come Una Canzone”. Nel 2024 è tornato alle semifinali di Una Voce Per San Marino con il singolo “Eiffel”. “Goccia a Goccia” esce a settembre 2024 in occasione dell’esibizione del cantante al Ted X.
Video intervista a cura di Domenico Carriero
Mario Biondi: il live “Crooning – Teatri Italiani” a Pescara
Mario Biondi: anche a Pescara il live “Crooning – Teatri Italiani” uno spettacolo elegante ed essenziale, calandosi in un’atmosfera più intima e raccolta
Sta registrando ovunque sold out il live di Mario Biondi “Crooning – Teatri Italiani” grazie al quale il progetto “Crooning Underground” ha raggiunge i 100 concerti in tutto il mondo nel biennio 2023-2024.
Un progetto che dal vivo è stato declinato in vari modi. Nel precedente tour teatrale 2023 è stata proposta una formazione orchestrale di 19 musicisti senza ausilio di amplificazione per esaltare la purezza del suono degli strumenti e la sonorità dei teatri oltre alla stessa voce dell’Artista, una sfida vinta dal punto di vista musicale e molto apprezzata dal pubblico (è stato registrato il Sold Out in tutte le città in calendario).
L’Orchestra è stata riproposta ed ampliata a 34 elementi in occasione della recente “Crooning Special Night” al Teatro Antico di Taormina, un evento unico e speciale a cui hanno preso parte 16 ospiti tra artisti nazionali e internazionali, tra cui nomi di spicco a livello mondiale come Gregory Porter, Rumer, Fabrizio Bosso e altri.
Nei molti concerti all’estero (47 show in 23 paesi nel mondo in questo biennio) Biondi si è esibito con la sua storica band di 6 elementi, formazione a cui negli ultimi due tour estivi in Italia si sono aggiunti rispettivamente un violino ed un corno francese.
Anche al Teatro Massimo di Pescara lo scorso 17 novembre, in questo nuovo atto Mario Biondi ha proposto uno spettacolo elegante ed essenziale, calandosi in un’atmosfera più intima e raccolta, accompagnato sul palco da un trio inedito: Elisabetta Serio al pianoforte, Aldo Capasso al basso e contrabbasso e Francesca Remigi alla batteria.
Con questa nuova formazione, l’Artista ha arricchito e rinnovato ulteriormente il proprio repertorio live, proponendo nuovi brani oltre ai maggiori successi e ai progetti di più recente pubblicazione (Crooning Undercover, L’Oro).
In una serata d’autunno, illuminati dai profili delle insegne luminose del Teatro Massimo di Pescara, in centinaia aspettiamo davanti le porte tappezzate di locandine di uno dei quattro teatri più famosi della città. È infatti il Teatro Massimo ad accogliere stasera lo spettacolo di Mario Biondi.
Seduti nelle nostre poltrone, le luci si spengono e lo spettacolo inizia con la sua “No Show”, un ossimoro annunciato, poiché il suo è uno Show eccome! La sua presenza scenica è elegante, tutti siamo incantati a guardarlo. I brani in inglese, sua lingua di adozione, si susseguono, il pubblico lo segue, lo canta. Ogni nota, ogni parola sembra avvolgere la sala in un metaverso musicale.
La scaletta si snoda e d’un tratto ci sorprende con il ritorno alla sua lingua natia: “La Voglia La Pazzia L’idea”. Le voci del pubblico si fanno più decise, sottolineando un legame ancor più profondo grazie alle radici culturali comuni. In questo susseguirsi di lingue, scopro l’Esperanto della musica: “Bom De Doer” cullata dal suo accento portoghese trova spazio nella sua versatilità linguistica. La melodia si diffonde dolcemente, creando un ponte tra culture diverse.
Il concerto continua in questa montagna russa di idiomi. Ogni canzone è un viaggio, un’esperienza unica che ci trasporta in paesaggi sonori differenti. D’un tratto riconosco le note del suo omaggio a Francesco De Gregori “Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle, giuro che lo farò…”, la sua “Donna Cannone” fa riapprodare l’Ulisse della musica internazionale alle coste italiane, e noi, Penelopi di questo concerto in attesa del suo successo planetario, arriviamo alla fine, cantando ad occhi chiusi “This is what you are”. Ed io vado via, come sempre, lasciandomi alle spalle le porte piene di locandine del Teatro Massimo, cammino e vedo la mia ombra che mi segue “La, la, this is what you are”.
CROONING – TEATRI ITALIANI
03 dicembre: Monfalcone, Teatro Comunale
05 dicembre: Torino, Teatro Colosseo
06 dicembre: Mestre, Teatro Toniolo
08 dicembre: Napoli, Teatro Augusteo
10 dicembre: Bologna, Teatro Duse
11 dicembre: Milano, Teatro Arcimboldi
13 dicembre: Schio, Teatro Astra
14 dicembre: Firenze, Teatro Verdi
15 dicembre: Genova, Teatro Della Corte
Articolo a cura di Domenico Carriero e Vera Nabokov
Gioacchino Costa, “Un Cane” il nuovo singolo
Gioacchino Costa, “Un Cane” il nuovo singolo che anticipa l’album, scritto con Zibba che ha seguito la direzione artistica
Il ritorno di Gioacchino Costa dopo un po’ di silenzio è anche una rinascita. “Un cane” è il singolo che anticipa il prossimo disco del cantautore ligure, che esplora mondi profondi e si tuffa nei temi del tempo, dell’autenticità e della percezione di sé, mescolando ricordi e consapevolezza in un viaggio dove il silenzio diventa il teatro dei conflitti interni.
La lotta interna tra l’egoismo e la severità con la quale ci giudichiamo. Primo singolo scritto con Zibba, che ha seguito la direzione artistica del nuovo progetto di Gioacchino Costa, “Un cane” è un ritorno sulle scene potente che non lascia dubbi sul mood del disco e sul suo potenziale di diventare una piccola perla del cantautorato attuale.
“Questa canzone, come quasi tutte quelle del disco, è nata parlando di cose pesanti, tra il fumo e le paranoie di ognuno dei presenti. Sono io che mi chiedo scusa e mi capisco, che mi chiedo come mi vedono gli altri per capire cosa sono”.
Gioacchino Costa, cantautore ligure di Chiavari, inizia i suo percorso sin da bambino (nel gruppo folk U castellu de Ciavai). Dai primi anni duemila inizia la collaborazione con diverse formazioni significative, fondando dapprima la band combat folk Kappa-Rooach e i più tardi I Maghi di (Carr)Oz, formazioni con i quali realizza diversi album in studio e tour di centinaia di esibizioni tra Italia e Svizzera.
Nel 2011 entra a far parte deiI rusenenti, progetto del musicista e comico Andrea Ceccon, e nel 2014 inizia una meravigliosa collaborazione con il chitarrista Armando Corsi, poeta e genio dello strumento con il quale inizia un rapporto umano e musicale intenso.
La sua versatilità lo vede partecipare a progetti di diverso tipo negli anni e ad aprire concerti per molti big della musica, oltre a calcare palcoscenici internazionali in Cile, Argentina, Austria e Francia. Nel duemilasedici inizia la sua carriera solista, con la produzione del disco “Sottopelle-Sottoterra”, che ottiene un grande successo e inaugura il tour di presentazione con un sold out teatrale sorprendente. Nel 2024 inizia la collaborazione con Zibbaper la realizzazione del suo nuovo disco, che segna l’inizio di un nuovo percorso per il cantautore.
Crediti
Scritta da Gioacchino Costa, Zibba
Prodotta da Zibba
Master: Eleven Mastering
Sax: Stefano Riggi
Violino: Alice Nappi
Video intervista a cura di Domenico Carriero
Gianluca De Rubertis: “L’Equazione Del Destino”
Gianluca De Rubertis, il nuovo album “L’Equazione Del Destino”, un album pop attuale con rimandi ad un passato glorioso di tradizione cantautorale italiana
È uscito il nuovo album di Gianluca De Rubertis: dieci tracce di pop cantautorale, con echi della tradizione italiana, e un linguaggio ricercato nei testi, tipico dell’artista e polistrumentista.
Il quarto disco di Gianluca De Rubertis ha un taglio decisamente pop cantautorale che segna una sintesi del percorso artistico fin qui attuato e fonde, nelle sue dieci tracce, l’immediatezza melodica del precedente album “La violenza della luce”, all’usuale ricercatezza dei testi, testi che agilmente percorrono argomenti cruciali dell’esistenza: dall’amore puro a quello più passionale, dal ricordo all’incombere dei destini degli uomini, dal dolore alla paura, dal mistero alla società.
Il suono è solido e improntato alla sintesi, la voce in primo piano ci fa immergere immediatamente nella profondità delle parole.
Il disco vede le featuring di Dente (ne “Il concetto di virtù”) e di Camilla dei ROS (in “Eterno rosso”).
TRACK BY TRACK
1 L’equazione del destino – È un brano granitico e orecchiabile al contempo, in cui ci si domanda quando e se riusciremo mai a risolvere le distanze del comunicare umano.
2 Il concetto di virtù feat. Dente – Il concetto di virtù è un brano che elegge, come protagonista assoluto, l’amore; è una lettera da amante ad amata in cui ci avvediamo che l’amore vero supera quello carnale e si trasfigura in empatia e delicatezza. De Rubertis racconta: «Ho chiesto a Dente, cantautore con il quale sono legato da lunga e viva amicizia, di prestare la sua voce eterea e gentile a questa canzone, convinto sin da subito che fosse particolarmente collimante al mondo sonoro espresso».
3 Il Pellicano – È una canzone immaginata, sognata. Un sogno così vivido da combaciare con la vita, con la storia che si ricorda, non così diversa per ognuno di noi, una storia che, sebbene appannata dal tempo, resta sempre, per ognuno di noi, toccante. Tra le memorie che affiorano, il pellicano vola alto e maestoso, simbolo di un amore che spiega le sue ali con il sacrificio di un amore semplice (video lyrics https://www.youtube.com/watch?v=3UFkhU7SGJg ).
4 Il Tragitto di un lampo – Su un tessuto musicale démodé si snoda una riflessione lucida e spietata sul vano pullulare degli effimeri divertimenti, uno sguardo ad un cielo squarciato dalla luce folgorante del lampo: simbolo del repentino mutare dei tempi, delle vite, monito infallibile alla caducità dell’uomo.
5 L’intelligenza del dolore – È una canzone che accoglie al suo interno innumerevoli spunti di riflessione; la musica, leggera e orchestrale, quasi Mozartiana, sembra cullarci, mentre il testo affronta con disincanto le molte sfaccettature che il dolore possiede.
6 Notte oscura – Forse la traccia più densa di tutto il disco, che si snoda su di un pianoforte delicatissimo e sugli accenti della tessitura orchestrale (di Enrico Gabrielli); un viaggio tormentato tra ricordi e coscienza, tra la paura che la notte non abbia più alcuna fine e la disperata voglia di alleviare la sofferenza che la vita comporta.
7 Le Piramidi – Un brano completamente verticale, quasi fantascientifico; l’uomo e le piramidi sono entrambi “serbatoi di linguaggi nascosti”, e questo mistero stesso diventa elettrico e megalitico per trionfare sui misteri dei millenni passati. Il brano ha un sapore pop e sinfonico, le trame orchestrali traghettano l’ascolto in uno spazio celeste e stellare.
8 Sua discografica maestà – Questa traccia, smaccatamente pop, denuncia ironicamente il mercato discografico attuale, e tra chitarre elettriche e sintetizzatori gioca prima alla sferzata e poi all’inchino reverenziale; è il cantautore che si rimette, impotente, alle volontà di “sua discografica maestà”.
9 Eterno Rosso feat. Camilla dei ROS – Brano già uscito nel 2020, scritto e poi donato alla voce di Camilla Magli. De Rubertis ha voluto riprendere in mano il progetto originale, registrato a “Le ombre studio” di Lele Battista e prodotto da Leziero Rescigno (anche alla batteria). L’artista dichiara: «Il pezzo esce con una featuring di cui vado molto fiero, quella di Camilla dei ROS, cantautrice e chitarrista di grande talento, recentemente impegnata nel tour di Rosa Chemical, che ha cantato assieme a me ed ha aggiunto delle bellissime parti di chitarra».
10 Era già tutto previsto – Unica cover di questo album, titolo profetico di una bellissima e struggente canzone di Riccardo Cocciante, di cui Gianluca De Rubertis racconta «Un brano che mi riporta alle festicciole mal pettinate dei tredici anni, con i traboccanti imbarazzi dipinti sui visi di chi ardiva invitare una fanciulla alla danza, quando già mi pareva di capire appieno l’amore ancora mai esperito, già ne pregustavo tutto il dramma». La produzione di Michele Arcidiacono trasporta questa canzone in un interessante territorio dance-acustico.
Gianluca De Rubertis nasce a Lecce. Nel 2001 fonda, assieme alla sorella Matilde, a Riccardo Schirinzi e Giancarlo Belgiorno, gli Studiodavoli, che vincono l’Arezzo Wave festival 2002 e nel 2003 firmano per Recordkicks con cui pubblicano “Megalopolis” (2004) e “Decibels for dummies” (2006), imponendosi sin da subito come band unica in Italia per suono, stile e riferimenti.
Nel 2006 De Rubertis si trasferisce a Milano e decide di collaborare con Alessandra Contini, con la quale fonda la band Il Genio. La scalata alla ribalta per questa nuova formazione è rapidissima: nel 2007 i due vengono contattati dalla storica etichetta Cramps e il primo album omonimo esce nel marzo del 2008. Contemporaneamente, grazie all’immagine ricercata del duo e all’enorme curiosità destata dal singolo “Pop porno”, Il Genio si affaccia prepotentemente anche nel mondo delle riviste di costume e di moda. Il videoclip del singolo “Pop porno”, diviene un vero e proprio “fenomeno”.
A settembre Il Genio vince il premio Indie Music Like 2008. Nello stesso mese, il duo si esibisce a “Quelli che il calcio”, di Simona Ventura. In ottobre la Universal Music Italia acquisisce l’album in licenza, preparando una nuova ristampa del disco, che esce a novembre. Anche il 2009 si presenta un anno ricchissimo di appuntamenti live, durante il quale si consolida l’interesse dei media, che confermano Il Genio come uno dei gruppi rivelazione degli ultimi anni. Terminato il tour, che vede il duo impegnato in più di 100 concerti in un anno, nel febbraio 2010 viene registrato il nuovo album “Vivere negli anni ‘X” che esce nel giugno 2010 da cui il singolo “Cosa dubiti” riscuote un ottimo successo.
In ottobre esce “Romanzo Criminale – il CD”, che vede la partecipazione de Il Genio con il brano “Roberta”. Sempre a ottobre, viene realizzato il video del secondo singolo, “Tahiti Tahiti”, che entra subito in rotazione su Radio Deejay e sulle principali televisioni musicali.
Il 2011 vede l’uscita dell’ultimo video e singolo estratto da “Vivere negli anni ‘X”, “Amore chiama terra”.
Nel frattempo, Gianluca lavora al suo disco solista e decide di stampare il primo album solista “Autoritratti con oggetti”, che esce il 28 marzo 2012. In questo disco De Rubertis mostra al pubblico il lato più personale e cantautorale di sé, con dodici tracce intense e densamente arrangiate. All’album collaborano tra gli altri Dellera, Rodrigo D’Erasmo ed Enrico Gabrielli; le reazioni della critica di settore sono eccellenti e il disco viene molto bene accolto. In un fitto tour con Lino Gitto, Giovanni Pinizzotto e Silvio Pirovano, De Rubertis porta in giro, tra il 2012 e il 2013, un concerto elegante e pregno di significati testuali e musicali. Questo album diviene anche uno spettacolo teatrale che De Rubertis porta in scena al Teatro Tertulliano di Milano.
Nel frattempo, collabora alla realizzazione degli ultimi due album di Federico Fiumani, “Niente di serio” (2012) e “Preso dal vortice” (2013). Il 2013 è anche l’anno in cui, assieme ad Alessandra Contini, torna a scrivere nuove tracce per il terzo album de Il Genio che esce in dicembre con il titolo “Una voce poco fa”, per le indie label EgoMusic.
Il nuovo album, rilasciato solo in formato digitale, contiene il cliccatissimo “Bar Cinesi”. Per il tour Il Genio si circonda per l’occasione di due nuovi musicisti, Alessandro Deidda (Le Vibrazioni) e Dario Ciffo (Afterhours, Lombroso). Contemporaneamente collabora con il cantautore Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus) e con lui si produce in numerose esibizioni al pianoforte, in Italia e all’estero.
Con Leo Pari, Dario Ciffo e Lino Gitto porta in giro una retrospettiva musicale su Lucio Battisti che riscuote notevole successo in molti club italiani.
Nel maggio 2015 entra in contatto con MarteLabel, già etichetta per Dellera e Nobraino, ed è con quest’ultima che esce il suo secondo album da solista, “L’universo elegante”. L’album riscuote un notevole interesse da parte degli addetti ai lavori. All’interno di questo disco le collaborazioni con Amanda Lear e Mauro Ermanno Giovanardi. Con la prima De Rubertis interpreta il videoclip per il brano “Mai più” (per la regia di Pierluigi De Rubertis) che giunge agli ascolti televisivi tramite il programma “Che tempo che fa” condotto da Fabio Fazio. Nell’aprile 2016 l’album “L’universo elegante” esce in formato vinile e con la bonus track “Prima del tuo cuore”, cantata ancora una volta assieme ad Amanda Lear.
Tra il 2016 e il 2017 comincia anche un fittissimo tour assieme a Roberto Dellera, suggellato dall’EP “Dellera De Rubertis” che viene distribuito nel novembre 2017. Il 2019 vede De Rubertis impegnato nelle registrazioni del programma di Morgan “Cantautoradio”, in veste di polistrumentista.
È invece del 2020 l’approdo alla casa discografica Sony Music, con cui esce il suo nuovo album, “La violenza della luce”, il terzo da solista, nell’ottobre dello stesso anno. Dopo lo stop imposto dal fermo delle attività a causa della pandemia, De Rubertis torna con un nuovo singolo, la title track del disco, che vede il featuring con Brunori Sas: il brano è in rotazione nelle più importanti radio italiane, e De Rubertis è impegnato in un fitto tour promozionale in cui spiccano le apparizioni a Radio2 Social Club, al Tg3 nazionale e Rainews24.
Il 2022 è un anno che lo vede ancora impegnato in numerosi concerti e dedito alla scrittura di nuovi brani, esce infatti il 27 aprile 2023 il suo nuovo singolo “Le Piramidi”, brano che inaugura il progetto del suo quarto album solista e in cui si scandagliano i misteri del linguaggio su più livelli, da quello umano a quello megalitico. L’autunno si apre con la pubblicazione dei singoli “Il pellicano”, segue l’omaggio a Riccardo Cocciante dal titolo “Era già tutto previsto” e si arriva al 22 dicembre con la pubblicazione di “Eterno rosso” brano che vede la featuring della cantautrice Camilla dei ROS. Il 26 gennaio 2024 esce il nuovo singolo “Il concetto di virtù” che vede la collaborazione di Dente.
Video intervista a cura di Domenico Carriero
Premio Pierangelo Bertoli 2024, “Nuovi cantautori” dal vivo
Gli otto “Nuovi cantautori” si sono esibiti live, accompagnati dalla band composta dai musicisti di Pierangelo Bertoli
Grande successo per il Premio Pierangelo Bertoli 2024 giunto al l’11ª edizione del prestigioso riconoscimento dedicato al grande cantautore sassolese, che si è tenuto al Teatro Carani di Sassuolo (Modena) e si è conclus0 domenica 10 novembre.
Gli 8 Nuovi cantautori si sono esibiti live, accompagnati dalla band composta dai musicisti di Pierangelo Bertoli che comprende Marco Dieci al pianoforte e alla chitarra, Moreno Bartolacelli alle tastiere, Guido Pelati alle chitarre, Alessandro Maria Ferrari al basso, Marco Bolgiani alla batteria e la voce di Giulia Bellei per i cori.
Dopo Mmara, Emanuele Dabbono, Marco Germanotta e Luca Fol, questi gli ultimi quattro finalisti:
Brigida da Chieti con il brano “La La Land”
Abruzzese, allieva del C.E.T. di Mogol e diplomata al Conservatorio di Pescara, la musica la accompagna da sempre. A sei anni inizia a suonare il pianoforte, per poi dedicarsi allo studio del canto e alla composizione.
Nel 2023 pubblica il singolo d’esordio e intraprende una vivace attività live in festival e rassegne. Con il brano che propone al Teatro Carani si avvicina alle sonorità del bedroom pop, mantenendo intatta quella dimensione intima e onirica che da sempre la contraddistingue.
Giacomo Rossetti da Firenze con il brano “Siena Non Ride Più”
Toscano, gira da più di vent’anni come una trottola: ha suonato in oltre mille locali, strade e piazze, consumando chilometri e motori. Nel frattempo, nel 2018 vince il Premio Pierangelo Bertoli – sezione Nuovi Cantautori.
I suoi testi sono istintivi, con parole che evitano fronzoli e cercano di barare il meno possibile. Racconta di solitudini nebbiose, insicurezze e sogni che fanno fatica a realizzarsi.
XGiove da Fermo con “Trattato (Dimmi Che Non Hai Smesso)”
Sono una band marchigiana fondata nel 2018. Combattere le paure di una generazione, lottare contro ogni forma di omologazione per tornare all’autenticità, sono le principali tematiche sulle quali la band intende esprimersi attraverso le sue canzoni.
Già protagonisti di alcuni Festival musicali, hanno aperto i live di Caparezza, Litfiba, Bandabardò e del concerto di Zucchero a Campovolo.
Rng da Genova con il brano “Vorrei”
Stefano Negrino all’anagrafe. È un giovanissimo cantautore, 19 anni. Frequenta il panorama genovese con sonorità indie/hip-hop, e porta con sé influenze di musica elettronica e cantautorato.
Suona in giro nei peggiori postacci prendendo mezzi casuali.
Video interviste a cura di Domenico Carriero
Trucky Trap, “Rimango” la mia presa di posizione
Trucky Trap, “Rimango” la mia presa di posizione, la sua lotta e il suo impegno per rimanere fedele a sé stesso e alle sue radici
Trucky Trap è un trapper emergente della scena musicale italiana di origine campobassana. Con il suo stile unico e i suoi testi penetranti, Trucky Trap ha iniziato a farsi un nome nel mondo della musica trap, guadagnando una crescente base di fan grazie alla sua coerenza stilistica.
Infatti, la sua autenticità e la capacità di raccontare storie attraverso la musica hanno attirato l’attenzione di molti, giovani e non. I suoi brani esplorano temi legati alla vita urbana, le sfide personali e l’ambiente che lo circonda.
Il 2024 ha visto il rilascio di due nuovi singoli:“Rimango” e “Campobassano” e dell’EP “Il prezzo da pagare”, di cui si parla ampiamente nell’intervista. Questi brani rappresentano un’evoluzione del suo stile e un riflesso della sua crescita come artista.
“Rimango”, pubblicato il 4 ottobre 2024, è un brano che parla di resilienza e determinazione. I suoi testi toccano profondamente le esperienze personali di Trucky Trap, raccontando la sua lotta e il suo impegno per rimanere fedele a sé stesso e alle sue radici.
Qui uno stralcio del testo:
In questa città
Non mi comprende nessuno
La gente si lamenta se non vendi del fumo
Ne tanto gli importa del duro lavoro
Cercano di delegarlo sempre a qualcuno
Uno per tutti
Mi ero illuso
Ma Quale tutti per uno
Per loro ero sconosciuto
Ora lo do per scontato come un 2×1
che del male che hanno dato
io ne ho fatto buon uso
Il video musicale, ambientato alla fermata dell’autobus, ha ricevuto un’accoglienza positiva da parte dei fan.
“Campobassano” è un omaggio alla città di Campobasso e alle persone che la popolano. Con un ritmo coinvolgente e testi che celebrano l’orgoglio locale, il brano è diventato rapidamente un inno, non solo calcistico, per molti abitanti della regione. La risposta del pubblico è stata estremamente positiva, evidenziando l’importanza di rappresentare le realtà locali nella musica.
Celebre l’incipit del brano, vero inno dei tifosi campobassani:
“Nuje scim pazz p l cavatiell, nu piatt chin chin e tracchiulell, nuije sem campuascian, la nord è rossoblú, bvimm birra Forst e nient cchiú”
E, come anticipato nell’intervista, sono tanti i progetti sui quali Trucky Trap sta lavorando e che vedranno prossimamente la luce.
Video intervista a cura di Domenico Carriero
Premio Pierangelo Bertoli 2024, Mmara è il vincitore
Grande successo per l’11ª edizione del Premio Pierangelo Bertoli, il prestigioso riconoscimento dedicato al grande cantautore sassolese
La giuria di esperti, composta da Marino Bartoletti, Paolo Giordano, Fio Zanotti, John Vignola, Leo Turrini, Cristiana Merli, Graziella Corrent, Daniele Lucca, Maurizio Tirelli, Bruna Pattacini, Paola Gallo, Mirco Pedretti, Marco Baroni, Alberto Bertoni, Gigi Cervi e dalla Band del Premio Pierangelo Bertoli, ha decretato Mmara come vincitore della sezione Nuovi Cantautori con il brano inedito “La Voce Fa Male“e la cover di Pierangelo Bertoli “C’era un tempo”. Mmara si è aggiudicato anche la Targa Michele Merlo per il miglior testo e la Targa del Bertoli Fans Club.
La borsa di studio ACEP / UNEMIA, è andata a Marco Germanotta.
Qui i 4 superfinalisti della sezione Nuovi Cantautori:
Mmara da Milano con il brano “La Voce Fa Male”
Gabriele Marazzotta all’anagrafe, giovanissimo, 19 anni. Studia al CPM di Milano per cercare di indirizzare le sue emozioni e trasformarle in musica, di cui si innamora già da bambino grazie al padre strumentista. La sua voce è un mix particolare di stili pop-rock e i suoi testi sono autobiografici, ricchi di metafore e similitudini. Il suo canto è una richiesta d’aiuto, di terapia per l’anima.
Marco Germanotta da Messina con il brano “Fai Davvero Come Vuoi”
Inizia a studiare chitarra da bambino, per arrivare poi a un diploma in chitarra classica. Vanta una lunga gavetta. Tra le tante collaborazioni, spicca quella con suo fratello Stefano, con cui raggiunge importanti risultati.
Il suo primo EP conta un totale di mezzo milione di ascolti online. Le esperienze in Tv, incluso il percorso a X Factor nel team di Mika, lo hanno aiutato a comprendere meglio ciò che voleva perseguire nel percorso artistico.
Emanuele Dabbono da Savona con il brano “Oversize”
Ha composto alcuni successi per Tiziano Ferro, tra i quali “Incanto”, “Valore assoluto” e “Il conforto” che Tiziano ha cantato in coppia con Carmen Consoli.
Gli è capitato di suonare nei bar della costa est degli Stati Uniti, come in un teatro a Parigi. Crede nelle parole che possono far cambiare idea sulle cose. Appena gli è “nata” questa canzone ha pensato fosse il brano giusto per rimettersi in gioco.
Luca Fol da Rimini con il brano “Estinguiamoci”
Polistrumentista di Rimini, inizia scrivendo brani in inglese. Il 2020 segna il suo passaggio alla scrittura in italiano. Nel 2021 escono i primi singoli e a marzo 2022 esce il suo primo album “Io sono meno inglese di thè“, seguito da un’esperienza ad X Factor 2022 in cui arriva fino alla fase dei bootcamp.
Nelle sue canzoni parla di umanità e di una perseverante ricerca del proprio equilibrio sociale e spirituale. Il brano“Spogliati” raggiunge i 40mila ascolti su Spotify.
Video interviste a cura di Domenico Carriero
Biancorvino, “Cosa Ci Resta?” il singolo d’esordio
Biancorvino, “Cosa Ci Resta?” la domanda che si pone una donna che ha subito una violenza e non ha più fiducia nell’essere umano
“Cosa ci resta?” È il nuovo singolo di Biancorvino, disponibile da venerdì 20 settembre, il primo per Grida Sonore.
Cosa ci resta? È la domanda che si pone una donna che non ha più fiducia nell’essere umano dopo che la sua felicità è stata spezzata da una violenza che non riesce più a dimenticare.
«Il brano nasce dopo l’incontro con una ragazza che mi ha raccontato alcuni avvenimenti spiacevoli del suo passato e che continuano a condizionare le sue scelte sentimentali. È una storia che mi ha colpito emotivamente, che ho sentito la necessità di raccontare per stimolare una riflessione più profonda su questi brutali eventi sempre più diffusi».
Testo di “Cosa ci resta?”
Lei tornerà pensando ai cuori infranti,
a tutti i lividi e a tutti quei pianti,
a quando ha perso la gioia di vivere,
da quando non ha più voglia di ridere.
Ora ha gli occhi di un cervo
che ha perso il sentiero
e privo di un credo.
Cosa ci resta del vento che soffia?
e dove ci porta?
Ricorderà tutti quei sogni spenti,
tutti quei giorni con dei candidi segni
sulle labbra, sul viso, le braccia
e l’aria consumata in quella stanza.
Ora ha gli occhi di un cervo
che ha perso il sentiero
e privo di un credo.
Cosa ci resta del vento che soffia?
e dove ci porta?
Cosa ci resta del tempo che passa?
e cosa ci lascia?
È l’amore che manca
Cosa ci resta del vento che soffia?
e dove ci porta?
Cosa ci resta del tempo che passa?
e cosa ci lascia?
«Biancorvino è la mia rinascita, la mia forza, l’unione di tutto ciò che ho perso e che porto dentro di me.
Biancorvino sono io, una persona con alti e bassi, capace di passare dalla felicità alla profonda tristezza nel giro di pochi attimi.
È l’omaggio a mia madre, una donna gentile che ha saputo combattere durante la sua vita, pronta ad aiutare il prossimo e che mi ha insegnato a rialzarmi sempre nonostante le mille difficoltà che incontriamo in questo nostro cammino».
Video intervista a cura di Domenico Carriero
Santoianni: il nuovo album “La soglia dei trenta”
Santoianni, Premio Bindi, premio Fabrizio De Andrè e nuovo album “La soglia dei trenta”, un percorso interiore, un vero e proprio scontro con la verità
“La soglia dei trenta” è il nuovo album di Santoianni, anticipato dalla title track e dal singolo “Questa canzone non vale niente”.
A pochi mesi dall’uscita del nuovo disco, il cantautore Santoianni continua a collezionare importanti riconoscimenti. Dopo la vittoria del Premio Bindi, si aggiunge poco dopo il prestigioso Premio Fabrizio De André, vinto nella ventitreesima edizione del concorso. Entrambi i premi sono stati ottenuti grazie al brano “Questa canzone non vale niente”, estratto dal nuovo album, confermando la sua scrittura raffinata radicata nella canzone d’autore, ma aperta a una poetica contemporanea, fresca e puntuale.
Nel 2022 ha contribuito al mondo del cinema con il brano “Litorale”, parte della colonna sonora del film Holiday di Edoardo Gabbriellini, presentato al Toronto International Film Festival. Ha collaborato con Ron, nel 2023 , firmando due brani per l’album “Sono un figlio” e aprendo alcune tappe del suo tour teatrale. Nel 2024 Santoianni ha pubblicato “La soglia dei trenta”, un concept album di otto brani, anticipato dalla title track e dal singolo “Questa canzone non vale niente”.
Un manifesto generazionale, che esplora la delusione e il cinismo di un trentenne oggi in Italia, incapace di trovare il proprio posto e di nutrire speranze per il futuro: una critica decisa a una società svuotata e inerte, votata al consumismo e alla superficialità.
Di canzone in canzone, come fosse un unico percorso emotivo, Santoianni affronta tematiche sociali e culturali rilevanti, toccando argomenti che vanno dall’abuso di sostanze stupefacenti tra i giovani alla mercificazione della musica e della cultura nell’era dello streaming, come raccontato in “Questa canzone non vale niente”, fino alle politiche sull’immigrazione in “Nulla da perdere” e alle profonde riflessioni su “Come ci sono arrivato fin qua”.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra la scrittura di Santoianni e la sinergia musicale di Luca Lanza e Molla, che hanno lavorato insieme alla produzione e agli arrangiamenti.
Santoianni, parlando del nuovo album, dichiara: «”La soglia dei trenta” è un progetto che ha visto una realizzazione piuttosto veloce nella sua fase di scrittura e produzione musicale, ma abbastanza lunga nella sua maturazione finale. Ho scritto tutte le otto canzoni a fine 2023 nel giro di pochissimi giorni. Avevo bisogno di provare a trovare qualcosa di diverso soprattutto nelle sonorità che mi permettesse di esplorare la mia scrittura e questo preciso momento della mia vita.
Un po’ come se fosse dovuto, appena compiuti i miei trent’anni ho tirato una linea netta e ho provato a fare un bilancio che includesse nei suoi “numeri” non solo il mio posizionamento nella società da trentenne ma anche il mio sguardo critico verso l’esterno. Il risultato finale di questo percorso interiore è stato un vero e proprio scontro con la verità che ho cercato di trasformare in canzoni che fossero il più possibile dirette e istintive sia nei contenuti che nella loro costruzione melodica. Senza paura di esprimere la mia personale ma convinta opinione sulle cose».
Tracklist “La soglia dei Trenta”
1- Questa canzone non vale niente
2- IA (Intelligenza artificiale)
3- Nulla da perdere
4- La soglia dei trenta
5- Il cambio di stagione
6- Non ce la posso fare
7- La festa del paese
8- Come ci sono arrivato fin qua
Donato Santoianni, in arte “Santoianni”, è un cantautore milanese con all’attivo due album in studio. Inizia il suo percorso nel 2009 con Sanremo Lab (Area Sanremo) come vincitore più giovane. Dal 2013 affianca altri artisti nella scrittura, come autore e compositore, presso Edizioni Musicali Nuova Gente di Gianni Bella. Nel 2019 da questa collaborazione nasce il suo primo album “Fossi nato prima”; al suo interno, il brano “Il turno infrasettimanale”, finalista a Musicultura nel 2018.
Nel 2022 pubblica da indipendente l’album “Non ho santi in paradiso” distribuito da ADA Music Italia, contenente al suo interno il brano “EXIT” in rotazione su alcuni network radiofonici nazionali, il brano “Stazione di sosta” scelto da Mediaset come sigla della rassegna cinematografica dedicata ai 30 anni di carriera di Leonardo Pieraccioni, il brano “Litorale” inserito nella colonna sonora del film “Holiday” di Edoardo Gabbriellini in concorso al TIFF (Toronto International Film Festival) e al Roma Cinema Fest, il brano “Forfait” in collaborazione con The Andre.
Nello stesso anno collabora con il cantautore romano Cargo (vincitore del 1M NEXT) nel brano “Popolare” e con Cortese nel brano “Bourbon”, inserito nel suo album “Cuori Alcolici”. Partecipa al progetto “Charity Tribute to Chieffo” con la sua interpretazione del brano “Sulla collina”, nato per far conoscere l’eredità umana e musicale di Claudio Chieffo, che ha coinvolto alcune tra le personalità più importanti del cantautorato italiano (Luca Carboni, Giovanni Lindo Ferretti, Omar Pedrini).
Nel 2023 firma come autore i brani “Questo vento” e “Fino a domani” inseriti nell’album “Sono un figlio” di Ron, del quale apre alcune date del tour teatrale. Nel 2024 è uno dei 10 artisti finalisti alla rassegna “Ciao” dedicata a Lucio Dalla. “La soglia dei trenta” è il suo nuovo album, edito da Santoianni & Nufabric Records e distribuito da ADA Music Italia, anticipato dalla title track e dal singolo “Questa canzone non vale niente”. con cui il 6 luglio vince il Premio Bindi 2024, seguita dalla vittoria del concorso Premio De André tenutosi il 21 settembre.
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