“Metà amore, metà dolore” segna il ritorno soul-pop di Marcella Bella

Una delle Signore più amate della canzone italiana, una vera e propria icona, è tornata a far sentire la sua voce unica e originale con un nuovo album di inediti prodotto dal “Black Man SingerMario Biondi. 

Marcella Bella, Metà amore, metà dolore, recensione
Marcella Bella.

Come una sorta di “araba fenice” della canzone italiana, Marcella Bella – in un modo o nell’altro – riesce sempre a rinascere e a far parlare di sé. L’ultra quarantennale carriera della (non tanto più) mora e riccioluta cantante catanese, milanese d’adozione, parla chiaro: dai clamorosi successi anni Settanta firmati dall’accoppiata Giancarlo Bigazzi & Gianni Bella (Montagne verdi, Io domani e Nessuno mai, giusto per citarne tre) agli altrettanto considerevoli episodi anni Ottanta, ad esempio Nell’aria e Nel mio cielo puro, in cui a fare coppia con il fido fratello è nientepopodimeno che Mogol. Brani allusivi e piccanti questi ultimi che lasciano presto spazio a una nuova e rassicurante immagine di donna cantata in Senza un briciolo di testa, Tanti auguri e Dopo la tempesta, trittico sanremese (1986, 1987, 1988) in cui Marcella – come scrive Gianni Borgna nella sua Storia della canzone italiana (Mondadori, 1992) – si presenta come «un’artista sofisticata, dalla voce interessante e per potenza e per colore».

E difatti seguono album molto belli come Verso l’ignoto (1990) e, soprattutto, Sotto il vulcano (1991), passato quasi sotto silenzio ma espressione più autentica della maturità sia vocale che interpretativa della nostra. A seguire un periodo di pausa dovuta alla maternità e qualche album pubblicato qua e là (Tommaso! del 1993, Anni dorati del 1995 e Passato e presente del 2002), fino alla rentrée sanremese del 2005 con un pezzo – non memorabile – dal titolo Uomo bastardo. Nel frattempo, non si è fatta mancare neanche un album prodotto da Cristiano Malgioglio, Femmina Bella (2012), e una serie di special tv – andati in onda tra la fine del 2015 e i primi mesi del 2016 – dedicati a Gianni Bella, Mogol, Giancarlo Bigazzi, Domenico Modugno e Franco Migliacci, per finire con la triade Sergio Endrigo, Gino Paoli e Luigi Tenco. Insomma, per dirla ancora alla Borgna, «Marcella, una difficile identità».

Marcella Bella, Metà amore, metà dolore, recensioneVenendo ai giorni nostri, il 29 settembre scorso, è uscito Metà amore, metà dolore (Beyond/Artist First), album prodotto dal conterraneo Mario Ranno, in arte meglio conosciuto come Mario Biondi, che la stessa cantante definisce soul-pop, anticipato dall’omonimo singolo in duetto con il “Barry White” italiano. Dieci tracce, di cui una cover e due remix, che si lasciano ascoltare piacevolmente a cominciare da Non mi basti più e Lovin’ You per arrivare a Il miracolo dell’amore, Dimmi dove vai, Passione e musica, Ancora un po’, dove lo smalto brillante e passionale di Marcella non sembra essere minimamente intaccato dallo scorrere del tempo. Anche la sua immagine risulta fresca, frizzante e forse un po’ troppo alla moda, al passo con i tempi molto social e televisivi (addirittura guest star di una puntata del Grande Fratello Vip).

Tra gli autori delle canzoni sfilano lo stesso Mario Biondi con Max Greco, anche arrangiatori dell’intero disco, il ritrovato Mogol, Stefano Pieroni e gli immancabili tre fratelli Gianni, Rosario (detto “Saretto”) e Antonio. Presente la rilettura del classico (davvero) soul Ain’t No Sunshine di Bill Withers del 1971, per l’occasione proposta in una “bianca” versione in italiano, già ascoltata nel 1972 nell’interpretazione di Caterina Caselli. Che piaccia o non piaccia, anni luce lontana dalla semplicità delle “montagne verdi e le corse di una bambina”, ancora una volta Marcella ha centrato l’obiettivo, non (sopra)vivendo con revival nostalgici – seppure il suo periodo d’oro resti insuperabile – ma vivendo a pieno una nuova stagione artistica, certo un po’ patinata e glamour, ma pur sempre riscaldata da quel fuoco ardente che si chiama Musica.

Sito Web Ufficiale: www.marcellabellaofficial.com

Pagina FB Ufficiale: www.facebook.com/marcellabellaofficialpage

 

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Andrea Direnzo
Andrea Direnzo
Giornalista, critico ed esperto musicale, opera a 360° nell’ambito della cultura e dello spettacolo. Ha frequentato il master in Critica Giornalistica per Teatro, Cinema, Musica e TV presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma e ha collaborato con le più importanti e accreditate testate musicali nazionali. Dal 2007 al 2013 è stato membro della commissione artistica del Premio Mia Martini e attualmente fa parte delle giuria del Premio Tenco e della commissione artistica del Premio Valentina Giovagnini.
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