“For crying out loud!”, il ritorno dei Kasabian

I Kasabian pubblicheranno il 28 aprile il nuovo disco, “For crying out loud!”. E’ il sesto album della loro carriera, nato dal vero motore della band, Serge Pizzorno.

Intervista: "For crying out loud!", il ritorno dei Kasabian

Vi ricordate di “48:13”, l’album pubblicato nel 2014 dalla rock band inglese dei Kasabian? Il gruppo di Leicester ci aveva servito un disco che ammiccava all’elettronica, mentre nelle nuove canzoni le chitarre sono protagoniste assolute.

Per ascoltare il loro ultimo lavoro, “For crying out loud!”, dovremo aspettare solo pochi giorni: questo, che è il sesto album dei Kasabian, verrà pubblicato il 28 aprile. E’ stato scritto e prodotto dal motore creativo della band, Serge Pizzorno (cantante e chitarrista del gruppo) e registrato al Sergery, il suo studio a Leicester. Ed è proprio con Serge e Tom Meighan (voce del gruppo) che chiacchieriamo di musica, calcio e… stranezze della vita.

Siete una delle poche rock band rimaste.
È un onore esserlo. Siamo sopravvissuti, gli altri sono fossili o estinti. Perché siamo bravi. Vero, no (ridono, nda)?

Sapete che in Italia siete noti più per una ballad che per altri brani?Sì, lo sappiamo. Il bello di noi come band è che siamo rock ma proponiamo anche altro; siamo orgogliosi del successo di “Goodbye kiss”, che è appunto una ballad.

Quale prima impressione dovrebbe farci il nuovo “For crying out loud!”?
Abbiamo registrato questo album con divertimento ed energia. L’intenzione era di fare un disco felice, che facesse sentire bene, pieno di speranza. Volevamo contribuire a portare un po’ di gioia e di divertimento alle persone.

Le canzoni hanno sono stili e generi diversi.
Le influenze ci derivano dagli anni ‘70 e dal rock classico, dal post punk e dalla musica disco, però volevamo rendere tutto attuale e moderno: questo è lo spirito dell’album. Le chitarre fanno parte delle nostre radici, usarle è stata una scelta d’istinto: siamo nati come guitar band.

Il titolo del disco dove lo avete pescato?
È un modo di dire un po’ antiquato, tipo ‘accidenti’. Una volta scritto mi è sembrato bello (spiega Serge, nda) perché può voler dire anche ‘musica da urlare a squarciagola’.

L’album lo avete registrato in sei settimane…
È stato solo istinto, non è un disco con qualche ragionamento dietro. Verso fine anno Serge aveva un paio di brani forti e li abbiamo inseriti.

Quali erano?
“Ill ray (The king)”, il re: così mi chiama mio papà per via di un’opera che gli piace (spiega Pizzorno, nda). È scritto così perché in inglese ‘il re’ è difficile da pronunciare. E l’altra canzone era “Bless this acid house”. Pazzesca.

Chiudiamo con una considerazione sul singolo, “You’re in love with a psycho”?
Tutti ci si possono riconoscere perché è una canzone d’amore. C’è sempre momento in una relazione in cui arrivi a fare una follia, diventi un po’ ‘psycho’ e qualcuno  ti dice “sei matto”. Nell’amore c’è qualcosa che ci trasfigura. Tutti.

In che modo siete un po’ folli, dal punto di vista musicale?
Non so, forse il fatto che abbia i piedi da Hobbit? Da papero, larghi e palmati (risponde Tom, nda). Ehi, però non sono sfigurato!

No, intendevo musicalmente, cosa vi rende particolari?
Sono pazzo di Taylor Swift, ed è strano che mi piaccia (risponde sempre Tom, nda). Ci piacciono i Queen.

Nessun genere  in realtà ci spaventa, al contrario tutto ci ispira (chiude Sergio, nda).

Siete tifosi del Leicester: come vedete la questione Claudio Ranieri (allenatore della squadra che dopo aver vinto il campionato è stato esonerato durante la stagione in corso, nda)?
Amiamo Ranieri, sarà sempre nei nostri cuori e in quello di ogni tifoso.

 

I Kasabian saranno in tour in Italia. Queste le date:

19 luglio, Teatro Antico di Taormina
21 luglio PostePay Sound Rock’in Roma, Ippodromo delle Capannelle – Roma
22 luglio Anfiteatro Camerini di Piazzola sul Brenta (Pd)
23 luglio Lucca Summer Festival, Piazza Napoleone – Lucca

 

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Francesca Binfaré
Francesca Binfaré
Giornalista, si occupa di musica, spettacolo e viaggi; parallelamente svolge attività di ufficio stampa. Autrice e conduttrice radiofonica dal 1989. Ha vissuto qualche tempo a Dublino, ma non ha mai suonato al campanello di Bono. Ha visto i "duri" Metallica bere un the e Slash senza l’immancabile cilindro. Affezionata frequentatrice del Festival di Sanremo e dei meandri del Teatro Ariston.
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