Fabrizio Moro e Ultimo: dai vicoli dello stesso quartiere a “L’eternità”

In radio dal 20 aprile il brano che sigilla l’incontro discografico tra i due cantautori romani, entrambi trionfatori delle due categorie del Festival di Sanremo 2018

Fabrizio Moro e Ultimo
Ultimo e Fabrizio Moro alle prese in studio con la registrazione de “L’eternità (Il mio quartiere)”

Suona bene il connubio artistico tra Fabrizio Moro e Niccolò Moriconi, alias Ultimo, entrambi romani doc, cresciuti tra le vie del quartiere di San Basilio. La periferia che respira poesia e produce intenzioni, attraverso le note e le parole del singolo L’eternità, una delle ballate più romantiche del repertorio del cantautore di “Pensa”, impreziosita dai fraseggi sul finale della giovane rivelazione di Sanremo 2018, vincitore tra le Nuove Proposte con il brano “Il ballo delle incertezze”, fresco di disco d’oro.

Una rivisitazione di un pezzo pubblicato da Moro cinque anni fa, incluso nell’album “L’inizio”, ed abilmente riarrangiato per essere inserito nella raccolta “Parole, rumori e anni”, rilasciata lo scorso febbraio. “L’eternità è una parola lunga e larga e come questa non ne esistono tante, forse nessuna – racconta l’autore della canzone – ognuno ne può dare la propria interpretazione a seconda di quello che sta vivendo, è una grandissima dichiarazione d’amore con tutta la consapevolezza che ne deriva. In Ultimo, rivedo me a 20 anni, le stesse radici, la stessa rabbia, la stessa voglia di emergere. Lavorando insieme, ho avuto come la sensazione di poter trovare nuovamente un equilibrio con il mio passato”.

Per me poter dire di aver partecipato ad un brano di Fabrizio, cantandolo insieme è già una vittoria – replica l’amico – questo pezzo rappresenta la voglia di emergere e di durare per sempre. Quello che ho voluto fare nel testo, è descrivere l’eternità in ‘fotografie’. Tutte quelle piccole cose che poi vanno a formare la vita”. Non chiamatela operazione commerciale, in questa collaborazione ritroviamo all’unisono i valori di un tempo, sia umani che artistici, la spontaneità di un istante che può durare all’infinito, l’autenticità che riporta la musica al servizio delle emozioni.

Condividi su:
Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Top