Fabio Treves: il grande artista che ha diffuso il Blues in Italia

Da poco Fabio Treves ha celebrato i quarant’anni di una carriera splendida costruita sulle “bleu note”, da Milano agli Stati Uniti.

Fabio-Treves
Fabio-Treves (Foto © Renzo Chiesa).

Milano – Inizio a presentare questo Artista incredibile citando alcune delle leggende sacre della musica e nello specifico del Blues con cui ha collaborato; nomi come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones, Alexis Korner, Bob Margolin, Sam Lay, David Bromberg, Eddie Boyd e Mike Bloomfield. E non solo perché in più di quarant’anni di carriera ha ospitato nei suoi dischi e suonato dal vivo con Roy Rogers, Chuck Leavell, Mike Bloomfield, Willy DeVille, John Popper, Linda Gail Lewis, Warren Haynes ed è l’unico artista italiano ad aver suonato sul palco con nientepopodimeno che il grande genio di Baltimora, Frank Zappa.

Ha pubblicato ventuno album e ha collezionato un centinaio di collaborazioni importanti con svariati artisti italiani suonando nei dischi di Angelo Branduardi, Pierangelo Bertoli, Claudio Rocchi, Eugenio Finardi, Shel Shapiro, Giorgio Conte, Francesco Baccini, Marco Ferradini, Riccardo Cocciante, Ivan Graziani, Mina, Articolo 31 e dei suoi amici milanesi Elio e le Storie Tese.

Pelle d’oca vero? Ma chi è dunque questo musicista pazzesco? “Chissà che personaggio irraggiungibile sarà” – penserete leggendo queste prime righe.

No, quest’uomo seppur un grande artista, è rimasto una persona semplice, il vicino di casa, il tipo che becchi al bar a bere il caffè la domenica mattina e che gentilmente saluta e scambia battute sul suo adorato Milan, l’amico che facendo quattro passi per Lambrate al tuo “Ciao Puma!”, ti risponde con un bel sorriso dicendo “We ciao!”. L’uomo in questione è Fabio Treves aliasil Puma di Lambrate“, un vero artista ed una vera persona, come il Blues, la musica che tanto lo appassiona da tutta la vita.

Fabio è stato sin dall’inizio della sua attività un autentico divulgatore del “verbo del blues”, la “musica origine” che nasce sul finire dell’Ottocento, ossia la matrice di tutti gli altri generi musicali successivi fino ai giorni nostri. Una musica il Blues capace di essere sensuale, allegra, triste, affascinante come una donna meravigliosa e misteriosa.

Fabio Treves è il fondatore della Treves Blues Band nonché l’armonicista, sì perché è l’armonica uno degli strumenti chiave del Blues, la voce del Blues, colei che risponde, che sfuma, che colora, che canta, che emoziona, che porta all’immaginazione. Ascoltando la musica di Fabio Treves si viene rapiti da una macchina del tempo che ci conduce negli Stati Uniti a partire da un secolo fa in poi, quando chitarre, armoniche, pianoforti, trombe, batterie, sax, voci incredibili, pelli nere e sudore infuocavano di musica le notti della Louisiana, di New Orleans e le rive del Missisipi.

Fabio Treves è stato ribattezzato ormai parecchi anni fa “Il Puma di Lambrate” grazie ad un articolo scritto da un giornalista che annunciava l’arrivo a Milano di un famoso bluesman britannico, John Mayall, altrimenti detto “il Leone di Manchester” e ricordava ai suoi lettori che in Italia, ma soprattutto a Milano, c’era un grande artista Blues nostrano di cui andar molto fieri, Fabio Treves che soprannominò dunque “il Puma di Lambrate”.

Fabio si avvicina alla buona musica da bambino grazie ai dischi del padre, Gaddo Treves, che allena il suo orecchio e avvia la sua passione. Dopo aver assistito ad un illuminante concerto degli Who nel 1965 al Palalido di Milano, Fabio scopre la meraviglia dell’armonica a bocca e molto probabilmente fu da quella notte indimenticabile che scelse il suo strumento dopo essersi approcciato da autodidatta ad altri.

Ecco che la magia si era compiuta, il legame tra Fabio e la sua armonica lo porta ancora oggi in giro a fare concerti e a macinare chilometri ed emozioni lungo la strada di una fortunata carriera che dura da più di quarant’anni, infatti è nel 1974 che Fabio fonda la Treves Blues Band formazione di ispirazione americana, nonché la prima Band Blues della storia della musica italiana.

È stato dunque Fabio Treves a diffondere il Blues in Italia, a farlo conoscere a tutti, non solo ai pochi eletti e ricercatori attenti di musica di nicchia. Sin dagli albori della sua incredibile attività artistica, è stato questo il suo intento e lo ha portato avanti non solo suonando, bensì raccontando e spiegando che cosa è il Blues e lo ha fatto a partire dal 1976, quando ha tenuto a battesimo la prima trasmissione di Blues a Milano, in seguito ha scritto due Guide al Blues, inoltre per sedici anni ha condotto su Rock FM, Blues Express e per più di dieci anni ha collaborato alla rivista musicale Jam con la sua divertente rubrica “Chi fa da sé, fa per 3ves…”.

Per finire con l’ultima ed ancora attuale esperienza radiofonica che dal 2004 vede Fabio davanti ai microfoni di Lifegate Radio, nella conduzione della storica e seguitissima trasmissione Life in Blues che appassiona gli ascoltatori mai stanchi di seguire il Puma.

A celebrazione di questa immensa voglia di diffondere il Blues tra la gente di ogni età, sesso, colore, religione ed estrazione sociale, Fabio Treves nel 2011 avvia un bellissimo progetto musicale dal nome “Blues in Teatro”, spettacolo che insieme alla sua Treves Blues Band ha portato in moltissimi teatri di tutta italia, coinvolgendo più di 4000 persone e decretando un grandioso successo dal quale in seguito è nato un CD live Blues in Teatro dall’omonimo spettacolo. Nel 2014 la Treves Blues Band ha festeggiato i suoi quarant’anni di carriera appassionatissima e lo ha fatto con un tour teatrale che ha avuto grande successo e che ha terminato la corsa in un grande spettacolo all’Auditorium di Milano dove ad aspettare il Puma c’erano più di 1000 fans e alcuni tra i suoi amici musicisti, Eugenio Finardi, Stef Burns, Elio e le Storie Tese, Paola Folli, che hanno voluto festeggiare con lui e celebrare la gioia vera di una così ricca e fortunata carriera musicale.

La ciliegina sulla torta è stata posata dal Comune di Milano che ha conferito a Fabio Treves un importante riconoscimento, “L’Ambrogino d’oroche viene donato a persone e personaggi di Milano che hanno fatto qualcosa di importante per la città o che si sono saputi distinguere con onore in Italia e nel mondo. Neanche a dirlo la descrizione calza a pennello col nostro armonicista di Lambrate, che da lì è partito, tenendo in una mano ben stretto il suo bagaglio di passione e nell’altra la fida armonica che ha saputo dargli tante soddisfazioni indimenticabili, lo ha ripagato degli sforzi fatti sin dagli inizi quando qualcuno lo prendeva per matto per questa sua missione spontanea di portare il Blues in Italia. Così matto da essere riuscito a fare questo e ben altro, infatti il 16 Luglio la Treves Blues Band aggiungerà un altro trofeo al muro delle soddisfazioni perché aprirà l’attesissimo concerto al Circo Massimo di Roma del grande Maestro Bruce Springsteen e la E Street Band.

Nell’attesa di questo imperdibile appuntamento, con emozione e stima, ho fatto qualche domanda a Fabio Treves che così ha risposto.

Come nasce la tua grande passione per il Blues e soprattutto per il tuo strumento, l’armonica, che fai suonare come fosse viva?
È una passione che è nata ascoltando tanta buona musica. All’inizio quella che mio padre collezionava nella sua ricca discoteca e dopo, negli anni Sessanta, ascoltando i musicisti inglesi che avevano dato vita al Blues Revival andando indietro nel tempo per riscoprire l’origine della musica “fonte”, il Blues, e affascinando intere generazioni di giovani… Moltissime bands in quegli anni avevano riscoperto l’armonica a bocca (che io considero lo strumento principe del Blues!) e anch’io ne rimasi affascinato. Da allora è diventata la mia inseparabile compagna di vita e di viaggio sul lungo cammino nella strada del Blues…

Hai un forte legame con la tua città natale, tanto da essere stato soprannominato il Puma di Lambrate“; cosa ti fa amare questa città? Vedi del Blues anche a Milano?
Sono nato e vivo a Milano, una città che è Blues dalla mattina alla sera… E’ una città cosmopolita dove si intrecciano culture e storie diverse, proprio come Chicago, San Francisco e tante altre città del Blues… E’ una città accogliente, aperta e popolare… Mi fa piacere essere chiamato il Puma di Lambrate, uno dei quartieri più belli di tutta la… Lombardia!

Sei un musicista incredibile ed una persona semplice, tanto da non essere mai stato un personaggio chiacchierato o da salotti televisivi. Solo un gran musicista con una passione forte, costante e pura. Cosa hai provato sul palco al fianco di un mito, Frank Zappa?
Ho provato un’emozione forte, un senso di smarrimento, ma anche una grande gioia… Zappa, il Genio di Baltimora, mi ha chiamato due volte sul palco a suonare con lui e la sua mitica band! Sono orgoglioso e felice quando penso di essere l’unico musicista italiano ad aver avuto questa fortuna. Ma forse quello che mi è capitato non è solo fortuna… è anche il risultato di una passione vera, quella per la buona musica e per il Blues.

Tante sono le soddisfazioni che puoi enumerare, ma il 16 Luglio ne avrai un’altra da aggiungere alla tua bellissima e lunga carriera…
Suonare prima di un mio idolo come il Boss è un sogno che si avvera… Sarà un’esperienza indimenticabile perché Bruce è Bruce, e se il suo soprannome è il Boss un motivo c’è: è una grandissima persona ancor prima di essere un musicista immenso. E’ uno dei più attenti cultori della tradizione musicale nordamericana e il suo rispetto per la musica origine è vera e profonda. La sua coerenza artistica in quasi cinquant’anni di carriera dovrebbe essere un esempio per tanti giovani, soprattutto per quelli che credono di aver toccato il cielo con un dito solo perché sono andati in televisione a scimmiottare i big…

Infine, per coloro i quali sono digiuni di Blues, cosa consigli per iniziare l’ascolto e per varcare la soglia di questo mondo musicale che è l’origine della musica contemporanea?
Il mio consiglio è di ascoltare i classici, i grandi cantori del Blues: Muddy Waters, Robert Johnson, B.B.King per primi, ma anche i musicisti bianchi di blues come John Mayall, Eric Clapton, John Hammond e Derek Trucks… E se qualcuno vuole conoscere meglio il sottoscritto e la sua gloriosa Treves Blues Band può visitare il sito www.trevesbluesband.com.

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Alex Bartolo
Alex Bartolo
Grande appassionata di musica, cantautrice con chitarra in spalla ed entertainment reporter, si approccia spontaneamente alla scrittura in musica sin dai primi anni di vita. Dottoressa in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo si Laurea presso l'Università degli Studi di Genova, Polo Universitario Imperiese. Porta la sua Musica fino alle Canarie, sull'isola di Tenerife e, da anni, collabora con un'emittente radiofonica della Svizzera italiana e con diverse testate del settore musica, arte e spettacolo.
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