Audi-o-Rama & Locus Festival: “i futuri” di una musica #untaggable

“Aggiungendo una “o” il mondo Audi entra in connessione a quello della musica. E poi c’è Rama ad indicare una visione espansa del mondo che ci circonda. Così è nato Audi-o-rama, nuovo progetto della casa automobilistica interessata ad esplorare il futuro della musica e a supportare festival all’avanguardia

Audi-o-Rama-Locus-FestivalAudi ha partecipato per il terzo anno alla Design Week di Milano: presso l’AUDI CITY LAB, laboratorio d’incontro tra innovative thinkers e spazio espositivo avanguardistico ai piedi della Torre Velasca, è stata presentata lo scorso 15 aprile l’edizione 2016 del progetto Audi-o-Rama e un imperdibile festival legato alla musica d’avanguardia.

Ospite emblematico dello spazio Audi City Lab la nuova Audi Q2, presentata in anteprima nazionale e simbolicamente associata al concetto di untaggability: «È un prodotto sintesi di comportamenti e contenuti di prodotto differenti quindi untaggable, inclassificabile», spiega Massimo Faraò (direttore marketing di Audi Italia). «Un concetto che intendiamo cavalcare e sviluppare ispirandoci ad elementi comuni a design e musica, come già abbiamo fatto con Audi-o-Rama».

A spiegare meglio questo legame tra untaggability del design Audi e musica prosegue Fabio De Luca, Project editor di “Audi-o-Rama”, evento a porte chiuse sponsorizzato dalla casa automobilistica tedesca: di fatto si è trattato di «un lungo week end di quattro giorni lo scorso novembre in un albergo a Verbier, nella Svizzera francese, nel quale abbiamo radunato, in una sorta di simposio greco-romano, tante personalità legate al mondo musicale. Tutti liberamente chiamati ad approfondire e discutere diverse tematiche: abbiamo realizzato interviste ad artisti che nei decenni passati hanno “indicato la strada” come Laurie Anderson o Giorgio Moroder, fino alle esperienze dei più giovani tastemakers tra innovatori, giornalisti, bloggers, produttori, managers, dj e pionieri del sound, a cui è stato chiesto poi di sintetizzare in 15 parole chiave i “futuri” della musica».

Giovanni Perosino, Responsabile Marketing Audi AG ha confessato che: «Quello che ci ha interessato di più in questo caso, rispetto alle quotidiane proposte di sponsor, è stato il concetto del simposio greco, questa dimensione in cui si parla di argomenti rilevanti intorno alla musica cercando di capire o intuire in che modo nuove soluzioni possano trovare forma. Ci è sembrato poi oltremodo affascinante un contesto nel quale discutere liberamente, senza alcun tipo di vincolo commerciale».

Non è la prima volta Audi si fa mecenate nei confronti della musica, come per il Salzburg Fest, ma se in quel caso si trattava di musica del passato, ora l’azienda sposa la causa per quella del futuro: «La musica è sinonimo di rinnovamento ed evoluzione, temi da sempre parte anche dell’identità Audi, che hanno trovato in qualche modo spontanea sintesi in un progetto internazionale che non mira a non solo a esplorare gli orizzonti musicali ma a dare spazio e voce anche a innovazione e tecnologia».

Corrispondenza che si riscontra anche nel motto Audi “Vorsprung durch Technik” – “All’avanguardia della tecnica”: «Anticipare quello che sta per succedere ti dà una chiara direzione. Essere avanti nella musica significa creare un simposio per discutere in maniera più “social” sul futuro, rispecchia un’applicazione del nostro motto».

L’industria dell’automobile e quella della musica hanno più punti in comune di quanto si pensi – non solo perché guidare e ascoltare musica sono entrambe esperienze “immersive”, che coinvolgono tutti i sensi – ed entrambe sono inoltre protagoniste di un momento epocale: come nel campo automobilistico è evidente un tenace duello tra il mondo della Silicon Valley, delle app, delle società che producono software, servizi e algoritmi in competizione con l’industria hardware e metalmeccanica, così in quello musicale oggi i player di radio o canali musicali si misurano con i vari Soundcloud e Spotify, soggetti untangible ma ugualmente competitivi. Di chi sarà il futuro?

L’esperienza di Audi-o-Rama però non si è limitata solo a questo incontro eccezionale. Intanto, a testimonianza dell’evento, è stato aperto un canale YouTube che riporta le lunghe interviste integrali ai 5 “Big Talk”, da Moroder alla Anderson, e poi è stato pubblicato un libro a cura di Riccardo Pietrantonio, direttore di 515 agency che ha pensato di immortalare conversazioni e momenti particolari per scrivere un “Manifesto of the future(s) of music”. Due le sezioni del libro, pensate per diversi modi di fruizione: una parte fotografica con i ritratti, l’altra con il racconto di Fabio Paleari intervallato dalle mappe grafiche di Bastiaan Arler. Il libro verrà stampato in 1001 copie in edizione numerata e limitata e non sarà venduto ma distribuito nel mondo della musica o messo in consultazione».

E se Audi-o-Rama sembra aver quanto meno abbozzato il futuro della musica che dire invece del futuro di Audi-o-Rama? L’idea è di farne un appuntamento biennale, sempre possibilmente in Svizzera quale simbolo di neutralità, al di sopra delle scene internazionali. Tra un’edizione ufficiale e l’altra però ci sarebbe l’intenzione di declinare, nell’anno “vuoto”, un altro appuntamento. A cominciare da quest’anno: dal 15 al 18 luglio infatti si terrà nel nostro paese un’edizione speciale dal titolo Audi-O-Rama Music Hub Italia un incontro di artisti di fama mondiale e tastemaker italiani chiamati a confrontarsi sui prossimi scenari della musica italiana, nell’esclusiva struttura di Borgo Egnazia, con l’obiettivo di produrre contenuti inediti. Il tutto a pochi chilometri da Locorotondo (Savelletri di Fasano, BR), dove in concomitanza avrà luogo il Locus Festival, (15 luglio – 7 agosto), uno dei festival più all’avanguardia dal 2005.

Personaggio “cerniera” tra Audi-o-Rama e il Locus Festival è Luca De Gennaro: «La chiave per interpretare la bellezza di un festival musicale è intanto la location e il Locus festival, come dice il nome, deriva la sua personalità dalla località che lo ospita. Tanto più se la località è in Puglia, una delle regioni più belle d’Italia». Oltre alla dimensione locale il festival però non rinnega anche la forte personalità musicale: «Gli organizzatori del Locus sono appassionati di black Music ma guarderanno molto anche al mondo dell’elettronica: le iniziative musicali verranno gestite da chi fa della musica stessa parte centrale della propria vita, di chi ha voglia di raccontare la storia della musica e analizzare le ragioni per cui domani sarà diversa».

Vincenzo Bellini, organizzatore del Locus Festival per “Bass culture”, agenzia pugliese insieme a Turnè Srl, in collaborazione col comune di Locorotondo e il sostegno della Regione Puglia, per ora conferma solo alcuni nomi (Kamasi Washington, Dj Premier & The badder, Floating Points) perché il cartellone verrà definito nei prossimi mesi. «Abbiamo dedicato questa edizione del festival – ufficialmente la dodicesima ma la seconda sponsorizzata dal marchio con i quattro anelli – a Sun Ra, musicista dall’approccio “afrofuturista” al jazz. Il tema del festival sarà “Space is the place”: «“Audi” ha un richiamo latino all’ascolto e “locus” significa luogo: tutta Locorotondo – “città circolare”, rappresentazione del cerchio cosmico – in quei giorni si trasformerà in un palco a cielo aperto, animata da tante attività. Vogliamo sonorizzare alcune delle vie più caratteristiche e persino le terrazze con dj set. Connettendo poi musica e design, con le inedite performance e installazioni luminose curate dal digital storyteller Felice Limosani, enfatizzeremo la creatività di un festival che possa rappresentare per la Puglia un volano per l’immagine turistica e culturale. Coglieremo l’occasione per essere promotori di un vero turismo esperienziale, considerate anche le iniziative della tradizione enogastronomica nel territorio».

Condividi su:
Luca Cecchelli
Luca Cecchelli
Giornalista, laureato in linguistica italiana e da sempre curioso indagatore dei diversi aspetti del mondo dello spettacolo. Conduttore radiofonico e collaboratore per diverse testate e rubriche di teatro e musica, svolge parallelamente l’attività di ufficio stampa e comunicazione. Spettatore critico e melomane, è assiduo frequentatore di platee e sale da concerto oltreché batterista per passione e scrittore. Quello che ama di più però è scovare nei libri o in originali incontri e testimonianze retroscena culturali della storia della musica e incredibili aneddoti rock, di cui in particolare è appassionato conoscitore.
Top